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«Il centrodestra non è serio. Ecco perché non avrà appoggio»

Marco Bergonzi, capogruppo Pd in Provincia, replica alla presa di posizione unitaria di Pdl e Lega su un eventuale accorpamento alla Lombardia: «Il centrodestra ci propina una ricetta costosa e fallimentare»

«Partiamo da un dato di fatto: nel programma con cui il Pdl si è presentato agli elettori c'è l'abolizione delle Province (peraltro anche del bollo auto, oltre ad una sequela di altre patacche rifilate agli italiani...). Ora si stracciano le vesti esclusivamente per spingere ad indire un referendum, che frantumerebbe il nostro territorio, calamitandone ogni area con la Provincia confinante; dove ognuno sceglierebbe il territorio a sé più vicino, senza preoccuparsi di ciò che rimarrebbe complessivamente a Piacenza: quali uffici, quali competenze, che funzioni mantenere e con quali criteri identificarle, che fine farebbero tutti i dipendenti degli uffici accorpati... e via dicendo». Sul dibattito circa l'abolizione della provincia di Piacenza interviene Marco Bergonzi, caporguppo del Pd in consiglio provinciale.

«Privo quindi di qualsiasi visione strategica - sottolinea - di un disegno complessivo e di proposte da portare al tavolo che deciderà il riassetto del nostro e degli altri territori, il centrodestra ci propina una ricetta costosa e fallimentare (appunto il referendum) e, facendo finta di chiedere il sostegno del centrosinistra, si domanda perché non c'è l'ha. La risposta è di una semplicità disarmante: perché non sono seri. Il centrodestra gioca questa partita sulla pelle di Piacenza e dei piacentini per un evidente interesse politico di parte, cioè fa il contrario di ciò che si dovrebbe fare. Non c'è un solo dato, un solo motivo un solo vantaggio concretamente dimostrato, per sostenere una scelta di questo genere: ci ritroveremmo a bussare alla porta della Lombardia da apolidi, senza patria, una provincia migrante, in cerca di accoglienza, una comunità che oltre la provincia, ha perso pure la regione di appartenenza».

«Dopo che il coordinatore del PDL ha fatto la corte alla Provincia di Lodi, si sono pronunciati i sindaci lodigiani: su 61,la preferenza per accorparsi a Piacenza l'hanno espressa in 3: come sondaggio dovrebbe bastargli. Invece no, il centrodestra propone di spendere un milione di euro per un referendum non solo inutile, ma veramente dannoso e poi, se l'esito fosse quello che sperano, di tornare alla carica a chiedere se ci vogliono in Lombardia (non si capisce perché a quel punto l'atteggiamento dovrebbe cambiare). Nel frattempo gli altri territori dell'Emilia si incontrano e stabiliscono le reciproche competenze, la dislocazione degli uffici e gli assetti futuri, ovviamente senza Piacenza, che a quel punto si ritroverebbe con un pugno di mosche in mano: ecco il risultato della strategia di un PDL ancora spalleggiato dai "lumbard": i risultati di quest'accoppiata impolverata e superata li abbiamo già visti a sufficienza a livello nazionale e ne stiamo pagando tutti il salatissimo conto: noi vogliamo solo difendere il nostro territorio da un disegno che va palesemente contro gli interessi di Piacenza e che quindi non può in alcun modo avere il nostro appoggio».

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