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Il Comune mette a bando il trasporto sociale dei minori. Sgorbati: «Non ci saranno tagli»

La risposta dell’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati alle perplessità di Cugini (Pd): «La messa a bando del servizio non è un discorso di tagli e spending review»

Il Comune di Piacenza ha intenzione di proporre un bando per il servizio di accompagnamento dei minori con disabilità dalle scuole alle strutture sanitarie (e dalle strutture sanitarie a scuola). Sono quasi duecento i minori che usufruiscono del servizio nel territorio del capoluogo: da 23 anni gestisce con continuità questa attività la Croce Rossa italiana, fino al giugno 2019, per una spesa dell’ente inferiore ai 300mila euro annui. Il Comune, però, ha intenzione di fare un nuovo bando per riassegnare il servizio. La cosa non va già al gruppo consiliare del Pd.

«Il Comune – ha detto il capogruppo del Pd Stefano Cugini, in passato ex assessore ai servizi sociali - ha deciso di far uscire rispetto al servizio di trasporto dei ragazzi disabili, gestito da più di vent’anni da Croce Rossa Italiana. Sebbene il tema non sia di quelli che attirano l’attenzione di massa, a meno di essere coinvolti direttamente, vorrei spendere qualche parola, stante il grande timore che nutro sulle future prospettive. In linea di principio, nulla da eccepire sulla scelta di ricorrere a un avviso pubblico ma, avendo ben presente quanto complessa e delicata sia l’attività specifica, mi permetto di dire che ci penserei mille volte prima di cambiare qualcosa che funziona e i cui equilibri sono stati faticosamente trovati nel tempo. Anticipo questa mia preoccupazione ai piacentini e non esiterò a portarla all’attenzione del Consiglio comunale alla prima occasione utile. Qui non si tratta di trasportare pacchi, ma di organizzare ogni giorno un itinerario personalizzato per molti minori, portatori di diverse fragilità, da e per la scuola e verso gli ambulatori e i presidi medici dedicati a visite e terapie. Tagliare sui costi di un servizio sociale tanto importante comporta un rischio elevatissimo per le famiglie di Piacenza. Sono convinto che per alcune attività, sodalizi come Croce Rossa, le Pubbliche Assistenze o Auser (se penso ai nonni che fanno attraversare i bambini all’uscita da scuola) siano i più indicati, sia per l’esperienza maturata che per la capacità di relazionarsi con le famiglie e i giovani utenti, adattandosi con comprensione ai continui cambi di programma. Esistono servizi non quantificabili in termini solo economici dove, per risparmiare qualcosa, rischi danni enormi. Fosse pure che alla fine risultasse vincitrice del bando Croce Rossa stessa, magari con qualche decina di migliaia di euro di minore spesa per il Comune, siamo davvero sicuri che questo non si tradurrebbe in qualche ora in meno di servizio, magari di altro tipo, che sarebbero pur sempre i piacentini a scontare? Dubito che un privato, disposto a competere in una trattativa al ribasso, possa poi permettersi la flessibilità e la disponibilità che il terzo settore garantisce invece per sua stessa natura. Ho deciso di presentare apposita interrogazione per capire meglio. Invito davvero chi dell’amministrazione comunale avrà l’ultima parola, a decidere per una volta solo e soltanto con la certezza di conoscere a fondo l’argomento e averne approfondito tutti i pro e i contro, perché, in caso contrario, saranno mamme, papà, bambine e bambini a pagare un pesante dazio».

«Questa Amministrazione considera tutto – ha replicato in Consiglio l’assessore al welfare Federica Sgorbati - cioè che questo servizio di trasporto sociale debba essere messo a bando. Ma non rientra assolutamente in un discorso di tagli e spending review. Questa è una scelta già dichiarata da mesi: c’è un insieme di dati che stiamo ricostruendo per rimettere a bando il servizio. Così come intendiamo mettere a bando il trasporto scolastico e il trasporto sociale».

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