rotate-mobile
Politica

Il Consiglio mette in vendita le quote Iren, ma il centrodestra perde per strada i Liberali

Azioni in vendita a 2,20 euro per finanziare il piano delle opere pubbliche: potrebbero arrivare 5 milioni. Nel centrodestra terra bruciata intorno ad Antonio Levoni e ai Liberali, che non votano la delibera. Passoni: «Sono stato diffamato, dette falsità». Una parte della maggioranza minimizza, ma non per il sindaco: «Dialettica distruttiva, i Liberali hanno cambiato idea su di noi ma andiamo avanti»

Il Comune di Piacenza metterà in vendita una parte delle quote di Iren in suo possesso. Saranno messi sul mercato 2,3 milioni di azioni, al prezzo di 2,20 euro, per ricavare poco più di cinque milioni di euro. Nonostante il “niet” di Antonio Levoni, capogruppo dei Liberali Piacentini – forza politica del centrodestra legata all’omonima associazione – la maggioranza ha tirato dritto e portato a casa la delibera, fortemente voluta dal sindaco Patrizia Barbieri e dall’assessore Paolo Passoni per finanziare il piano delle opere pubbliche. Ma l’Amministrazione potrebbe aver perso per strada la quarta gamba del tavolo del centrodestra, quei Liberali Piacentini che hanno due consiglieri – Levoni e Gian Paolo Ultori -, e l’influenza dell’associazione che è un riferimento a livello locale (anche solo per la presenza dell’avvocato Corrado Sforza Fogliani, padre nobile del centrodestra che ha contribuito a candidare Barbieri nel 2017 alla carica di sindaco).

Levoni, in apertura, spalleggiato da Buscarini e Fiazza (Pd), ha giocato ancora una carta per rinviare la discussione e la conseguente votazione. La richiesta di sospendere la discussione è stata rigettata. «Non ci avete permesso di approfondire l’argomento della vendita delle quote di Iren – ha tuonato Levoni, che voleva prendere ancora tempo e si è visto rispondere tramite un comunicato stampa anche dal vicesindaco Elena Baio -. Noi Liberali volevamo un confronto per arrivare a una sintesi insieme, come prometteva il programma elettorale. Noi non apriremo più bocca sulla questione, preannuncio che non parteciperemo al voto finale. Siamo qui, ma è come se non ci fossimo». Con lui, anche Gian Paolo Ultori, che non ha proferito parola per tutta la seduta. I Liberali avevano in precedenza chiesto la possibilità di studiare altri modi per reperire risorse nel bilancio comunale.

L’ASSESSORE PASSONI A LEVONI: «FALSITA’ SUL MIO CONTO»

Molto atteso l’intervento dell’assessore al bilancio Paolo Passoni. «Il Comune di Piacenza possiede attualmente 19 milioni e 700mila Barbieri Passoni-2azioni di Iren, 5 milioni e mezzo di queste sono vendibili sul mercato. Vogliamo vendere 2 milioni e 300mila azioni, ad un prezzo minimo di un euro e 90 centesimi (poi verrà corretto negli emendamenti a 2,20 euro, nda). La quotazione del titolo azionario di Iren ha rilevato un andamento fluttuante, il valore medio dell’ultimo trimestre è di 2 euro e 05 centesimi. Perciò per ogni singola vendita abbiamo fissato la quotazione minima dell’ultimo trimestre». Passoni ha ribattuto punto su punto ad alcune affermazioni di Levoni in un’intervista al quotidiano locale. «C’è stata una dialettica – ha detto Passoni - e io non ho potuto replicare in commissione. Una dialettica proseguita sui giornali e che fa parte giustamente di un dibattito politico. È un diritto di ogni consigliere intervenire, ma, ad un certo punto, lo scontro - anche duro – su tesi diverse, non deve mai trascendere. Siamo oltre al dibattito, quella che ho letto è diffamazione. Dove finisce la libertà e il diritto di cronaca e inizia il diritto di ogni individuo della tutela del buon nome e della dignità? Bisogna verificare la fondatezza di certe affermazioni prima di sbattere tutto in prima pagina. Ho letto articoli gonfiati, sono state buttate ombre e sospetti sull’operato dell’assessore e del dirigente Vittorio Boccaletti (accusati di esagerare e gonfiare i problemi economici e le voci dell’ente, nda). Restituisco al mittente tutte le affermazioni gravi e false. Si dice anche che fui io a vendere già una parte delle quote di Iren in possesso della Provincia di Piacenza, quando ero assessore in via Garibaldi: non ero più lì da un pezzo, e il dirigente Boccaletti all’epoca era alla Provincia di Milano». «Lo stesso Levoni sostiene che la Cassa Depositi e prestiti ci potrebbe aiutare con un tasso dell’un per cento: falso anche questo. Se telefonate domani mattina, vi diranno che riescono a fare prestiti ad almeno il 3 per cento».

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Consiglio mette in vendita le quote Iren, ma il centrodestra perde per strada i Liberali

IlPiacenza è in caricamento