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Il M5s chiede alla Giunta notizie sul Contratto del fiume Trebbia

Sensoli, Sassi e Bertani vogliono inoltre conoscere l’impegno portato avanti dalla Regione conseguentemente agli eventi metereologici, tra Parma e Piacenza, del settembre 2015

“A che punto è il percorso per giungere alla formalizzazione del Contratto del fiume Trebbia, in quali tempi, con quali modalità e con che fondi di bilancio?”. A chiederlo, in un’interrogazione alla Giunta, sono Raffaella Sensoli, Gian Luca Sassi e Andrea Bertani del Movimento 5 stelle. I Contratti di fiume, si legge nel testo dell’atto ispettivo, “contribuendo al perseguimento degli obiettivi delle normative in materia ambientale, dovrebbero rappresentare strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata per perseguire la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali nonché la salvaguardia dal rischio idraulico e contribuire allo sviluppo locale, in particolare, concorrendo alla prevenzione e riduzione dell’inquinamento, all’utilizzo sostenibile dell’acqua, alla protezione dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici e alla mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità, nonché garantendo il coordinamento e la coerenza delle azioni e degli interventi previsti”. Nel luglio 2013, spiegano i tre consiglieri, “è stato firmato tra Regione Liguria, Regione Emilia-Romagna e Mediterranea delle Acque un ‘Protocollo per il rilascio in via sperimentale dall’invaso del Brugneto di un maggiore volume di acqua nel periodo estivo’ della durata di tre anni: a partire dal 2014 la Regione ha coordinato una serie di iniziative pubbliche propedeutiche alla sottoscrizione del Contratto di fiume Trebbia attraverso un percorso che, a partire dal riconoscimento del fiume quale elemento aggregante, aveva l’obiettivo di promuovere una gestione integrata e partecipata delle risorse paesistico-ambientali dei territori connessi al corso d’acqua, agendo in molteplici settori come protezione e tutela degli ambienti naturali, tutela delle acque, salvaguardia degli usi potabile e irriguo, difesa del suolo, protezione dal rischio idraulico e tutela e valorizzazione dei caratteri identitari del paesaggio della val Trebbia”. Sul tema, gli esponenti del M5s chiedono quindi all’esecutivo regionale “quale potrà essere la gestione della risorsa idrica nel caso ci si trovi di fronte a una situazione di siccità, sia dal punto di vista della sostenibilità dell’ambiente fluviale che da quello delle attività agricole, e, in particolare, se l’accordo sui rilasci dal Brugneto avrà un futuro”. I consiglieri, inoltre, facendo il punto sulla situazione conseguente agli eventi meteorologici che nel settembre 2015 colpirono il territorio piacentino e parmense, vogliono sapere dalla Giunta “quale sia la situazione idrogeologica di quel territorio e, in particolare, quali siano le azioni portate a compimento e quelle ancora in itinere”.

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