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Il Movimento 5 Stelle: «Bisotti, ecco un’altra proposta per Borgo Faxhall»

I consiglieri comunali grillini Mirta Quagliaroli e Andrea Gabbiani illustrano il progetto del Movimento per la riqualificazione dell'area di Borgo Faxhall. «Valorizziamo le mura e costruiamo una stazione temporanea per gli autobus»

Il Movimento 5 Stelle di Piacenza non solo voterà contro alle linee guida del progetto della riqualificazione di Borgo Faxhall, ma illustra una proposta alternativa all’assessore Silvio Bisotti. A esporla in una conferenza stampa sono i consiglieri comunali Mirta Quagliaroli e Andrea Gabbiani, che non mancano di criticare il modus operandi dell’Amministrazione al riguardo. «La proposta della giunta – spiega il capogruppo Mirta Quagliaroli – sembra sia finalizzata a concludere al più presto l’accordo con la proprietà sull’area. Così facendo si sacrificano gli obiettivi urbanistici e strategici che il Comune si era prefissato da tempo. Bisotti ha dichiarato che il progetto non è blindato e che le proposte possono essere valutate e fatte pervenire: abbiamo perciò pensato di proporre una soluzione migliore sotto tanti punti di vista. Speriamo che l’Amministrazione ci ascolti».

«Vogliamo una valorizzazione delle mura – afferma Andrea Gabbiani -, ecco perché il nostro progetto è diverso da quello che la giunta ha proposto. Si sono aperti nuovi fondi grazie alla cessione del piano caricatore: con questo presupposto possiamo far partire un progetto in due fasi. Secondo noi si potrebbe costruire una stazione temporanea per gli autobus nell’area dell’ex piano caricatore e nell’ex mercato ortofrutticolo: così intanto risolviamo il problema di piazza Cittadella. Sul piazzale dello scalo ferroviario si ricavano gli stalli delle corriere e un parcheggio pubblico. L’area e gli edifici del mercato ortofrutticolo possono essere adibiti a biglietteria e servizi dell’autostazione. La spesa è certamente molto inferiore a quella prevista dalla bozza di linee guida e il Comune può fare l’intervento su aree di proprietà o a sua disposizione, in tempi certi, senza dipendere da altri e senza eseguire lavori costosissimi che comprometterebbero irrimediabilmente il recupero del’area ex Sift. Vicino ai binari costruiremmo in una seconda fase una nuova stazione definitiva, in una zona che può mettere a disposizione due parcheggi pubblici liberi. Quest’ipotesi progettuale richiede la cooperazione fra Comune e Ferrovie, anche in un’ottica di rilancio del nodo ferroviario di Piacenza. Quando il fascio di binari dello scalo merci ferroviario viene trasferito a Le Mose presso il polo logistico, lo scalo merci attuale diventa il nodo intermodale passeggeri, ferroviario e su gomma, affacciato e servito direttamente dalla tangenziale nord, con nuova stazione ferroviaria, autostazione e parcheggi scambiatori, per pendolari e per bus turistici collegati con la stazione storica di Piazzale Marconi e con Borgofaxhall, mediante sovrappassi o sottopassi. Altre funzioni pubbliche e di interesse pubblico potranno essere ospitate in edifici distribuiti lungo l’intera nuova area ferroviaria nord, allo scopo di renderla più frequentata e sorvegliata, per esempio prevedendo anche una stazione di polizia o dei carabinieri. Un viadotto – continua - che sovrappassa o sottopassa i binari per Bologna collega direttamente la zona dello scalo ferroviario militare di via Colombo con la tangenziale nord, in corrispondenza del grande piazzale asfaltato della centrale elettrica. Il sovrappasso ferroviario migliora l’accessibilità di questa zona e anche il collegamento diretto del  centro città con le aree fluviali del Po. Via Primogenita e Viale S.Ambrogio vengono scaricate dal traffico di attraversamento, che viene deviato sulla tangenziale nord per mezzo del sovrappasso. Cosi liberiamo il traffico da via Primogenita, e lo trasferiamo alla tangenzialina. Andremmo a ricreare completamente quello che è il vallo delle mura: diciamo questo perché Piacenza come Ferrara ha la possibilità di avere un nuovo interesse turistico per tutta la città, riscoprendo questa struttura».

«La giunta – prosegue Quagliaroli -  va a congestionare il traffico in via Primogenita e piazzale Marconi, noi invece andremmo ad alleggerire tutto il traffico in zona e spostandolo da un’altra parte, per valorizzare le mura e creare una zona verde che va ad abbellire lo spazio dove ci sono i reperti cinquecenteschi. Così avremmo attuato l’idea del progetto del 1990, approvato dalla Soprintendenza. La viabilità la decongestioniamo anche su via Colombo, e il beneficio sarebbe che l’area dell’ex mercato ortofrutticolo rimarrebbe del Comune. Occorre snellire l’attuale tangenzialina creando un nuovo collegamento tra questa e via Colombo, e ampliare anche via dei Pisoni». Il Movimento 5 Stelle intende anche pensare a una fruizione pubblica del Berzolla, come auspicato anche da Christian Fiazza del Pd in consiglio comunale. «Abbiamo fatto richiesta di portarci dentro la sede della polizia municipale, deve avere un indirizzo pubblico. Anche l’Università di Milano, con la facoltà di architettura della sua sede di Lecco, sta studiando da 5 anni la zona nord della nostra città e si sono resi disponibili a collaborare alla stesura del progetto. Sarebbe utile chiedere appoggi da queste persone, che conoscono bene il progetto attuale e hanno sicuramente idee al riguardo. Il nostro intanto costa sicuramente meno di quello di Bisotti, e i due palazzi comunali – di via Verdi e via Scalabrini - non dovrebbero essere venduti per recuperare le risorse necessarie».

«Le convenzioni – continua il capogruppo grillino - sono uno strumento importante. Spesso non vengono rispettate, come dimostra la storia dei contratti con la società Coemy. Noi a marzo 2014 abbiamo consigliato con un emendamento di monitorare tutte le convenzioni stipulate dal Comune. Bisotti ci rispose che le convenzioni urbanistiche "sono puntualmente regolate da contratti specifici e reciproci e prevedono un ruolo di un collaudatore in corso d’opera che deve controllare le opere fatte. Non dico che è inutile – continuò Bisotti - approvare questo emendamento, ma non è corretto". Alla fine – spiega Quagliaroli - della discussione l’emendamento ebbe a favore solo i nostri 3 voti» Nessuna convenzione è stata rispettata. Ci dissero che non era necessario controllare le convenzioni, com’è allora che ora non è stato fatto niente? A breve convocheremo la commissione 2 per conoscere lo stato attuale di tutte le convenzioni stipulate dal Comune, abbiamo infatti raccolto le firme necessarie dei consiglieri per convocarla e discuterne».

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