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Il Pd in Regione: «Bisogna sostenere l’ospedale di Castello nello studio sull’eparina»

I consiglieri dem a Bologna: «Coordinare gli esiti di tutti gli studi clinici randomizzati sull’utilizzo delle eparine a basso peso molecolare in pazienti Covid-19 che ne valutino efficacia clinica e sicurezza»

Sostenere l’equipe dell’ospedale di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, nello studio sull’utilizzo dell’eparina nei pazienti Covid. Lo chiedono i consiglieri del Partito democratico, Katia Tarasconi (prima firmataria), Ottavia Soncini, Andrea Costa e Manuela Rontini in una risoluzione alla Giunta. «Un primo utilizzo di eparina a dosi terapeutiche nei casi di polmonite interstiziale sarebbe partito proprio all'ospedale di Castel San Giovanni di Piacenza», spiegano i dem nell'atto. «La terapia sfrutta da un lato il potere antinfiammatorio dell'eparina - continuano i consiglieri - dall'altro, la sua capacità anticoagulante che previene una delle maggiori complicanze nei pazienti Covid positivi, la trombosi diffusa». L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) avrebbe già autorizzato l'avvio di una sperimentazione per valutare la sicurezza e l'efficacia dell'anticoagulante, e «l'Ospedale di Castel San Giovanni partecipa allo studio prospettico approvato da Aifa nell’ambito del Protocollo Covid». Il gruppo di lavoro multidisciplinare, attivato dalla Regione a partire dai primi di marzo 2020 per condividere linee di indirizzo terapeutico per la gestione del Covid-19, spiegano inoltre i consiglieri, avrebbe deciso di «orientarsi verso i trattamenti con i migliori presupposti di efficacia, fra i quali quelli con le eparine a basso peso molecolare e gli inibitori delle citochine». Da qui, la richiesta dei dem alla Giunta di «coordinare e informare sugli esiti di tutti gli studi clinici randomizzati sull’utilizzo delle eparine a basso peso molecolare in pazienti Covid-19 che ne valutino efficacia clinica e sicurezza». I consiglieri chiedono anche di «valutare la possibilità di destinare risorse per la ricerca su terapie e altri interventi per il trattamento e la prevenzione ulteriori rispetto all’impiego di eparina». Infine, si chiede, una volta terminata la fase dell’emergenza sanitaria, di «sostenere il ripristino di tutte le funzioni e i reparti dell’Ospedale di Castel San Giovanni».

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