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Davide Allegri ora si dimette anche da assessore comunale di Cortemaggiore

Davide Allegri, ex assessore provinciale della Lega Nord, indagato per concussione e abuso d'ufficio per la gestione di impianti fotovoltaici, ora si dimette anche da assessore di Cortemaggiore

Riportiamo il comunicato di Davide Allegri, ex consigliere provinciale in forze alla Lega Nord dal giugno 2009 al settembre del 2010 che è stato indagato per concussione e abuso d'ufficio. Le accuse riguarderebbero la gestione delle autorizzazioni su alcuni impianti fotovoltaici. Una materia gestita direttamente da Allegri nel suo ruolo di assessore all'ambiente. Le ipotesi di reato, naturalmente ancora abbozzate e tutte da verificare, si sarebbero definite al termine di una prima fase esplorativa intrapresa dagli inquirenti. 

"Ancora una volta apprendo direttamente e solo dal giornale situazioni di cui sono totalmente all'oscuro. Capisco il clima elettorale alle porte, capisco anche che certe cose, purtroppo, fanno parte del gioco. Non mi capacito di come ancora una volta si calpesti immagine e dignità di una persona, il cui operato, dentro e fuori dalla politica, è sempre stato improntato alla correttezza e all'onestà, alla voglia di costruire e non di distruggere, con passione ed etica professionale".

LE ACCUSE - "Nei mesi scorsi mi si era contestato che le autorizzazioni rilasciate erano troppe, ora apprendo, sempre dal giornale, che mi si contesta di aver non favorito, ma ostacolato in qualche modo le autorizzazioni degli impianti fotovoltaici. La cosa incredibile e paradossale, è che l'iter autorizzativo di questi impianti sono totalmente esterni ed indipendenti dalla volontà politica di chicchessia. Mentre sono del tutto dipendenti da passaggi e da valutazioni di carattere tecnico e normativo, e quindi oggettivi nel loro sviluppo".

L'ITER PROCEDURALE - "I pareri sono formulati da tutti gli enti preposti invitati in conferenza di servizio, che valutano, rispetto alle norme vigenti, se rilasciare o meno l'autorizzazione. I calendari stessi delle conferenze sono formulati rispetto alla completezza dei documenti delle pratiche, ed alla loro rispondenza alle normative vigenti. Il sottoscritto, come già più volte ribadito, ha partecipato ad un numero minimo di conferenze di servizio, proprio per non intaccare la natura tecnico-normativa della conferenza stessa. Le pratiche venivano inserite nelle conferenze di mano in mano che la loro documentazione fosse completa, e quindi successivamente autorizzate". 

"Comprendo anche la volontà, da parte di chi investe risorse ingenti in un progetto, che questo sia il prima possibile realizzato. Ma la valutazione dei progetti è sempre stato oggettiva, trasparente ed uniforme, senza "privilegiare" o favorire nessuno. Questo, nonostante una struttura tecnica sotto-stimata e oberata di lavoro. Per aumentare la confusione già di per sé alta si continua a parlare di bandi e di appalti di impianti fotovoltaici. Non esiste nessun bando o appalto. La procedura consiste in una semplice richiesta, da parte di un soggetto privato, successivamente valutata dalla conferenza di servizi".

CONFUSIONE NORMATIVA - "Purtroppo, e anche questo l'ho più volte ribadito, l'indeterminatezza e la confusione normativa rispetto al tema delle energie rinnovabili è un dato di fatto, e questo lo è anche a livello regionale e nazionale. Nonostante questo si sono impostate delle linee guida che dessero uniformità alle pratiche soggette a valutazione da parte della conferenza dei servizi, che, ribadisco, è l'unico organo che aveva ed ha, la facoltà di valutare e dare l'eventuale ok all'autorizzazione".

PONTENURE - "Si è anche verificata una situazione, (caso particolare), in cui è intervenuta direttamente la Soprintendenza di Parma e Piacenza, su imput della Regione, per apporre un vincolo paesaggistico. Anche in questo caso, c'è stata una valutazione di carattere tecnico che ha portato ad individuare il bene da tutelare (il Castello di Montanaro a Pontenure) di maggiore importanza rispetto alla produzione di energia rinnovabile".

GLI ARTICOLI - "Pochi giorni orsono, su Libertà, sulla stessa pagina, sono comparsi due articoli: in uno si paventava un ricorso al Tar per un'autorizzazione non concessa, nell'altro si paventava un ricorso al Tar per autorizzazioni invece concesse. Questo la dice lunga sul clima di confusione e di poco equilibrio che caratterizza questa tematica. Il gioco al massacro, in cui si mischiano "faide" interne, contrapposizioni politico-ideologiche e interessi di varia natura, rende difficile per il sottoscritto fare chiarezza".

"MI DIMETTO" - "Sono a disposizione della magistratura per quanto è possibile per farlo. D'ora in poi parlerò nelle sedi opportune, sapendo fin d'ora che il bailamme mediatico continuerà indipendentemente dagli sviluppi dell'indagine. Anche per questo motivo, rimetto la mia delega di assessore comunale al Sindaco Repetti, fintanto che la situazione non sarà più chiara. Il mio pensiero in questo momento va alle persone care a me vicine, che vivono questo momento con angoscia e dolore".

"Il mio percorso di vita, politico ed umano, per chi mi conosce bene, è sempre stato improntato alla disponibilità verso gli altri e alla volontà di costruire qualcosa di positivo. In questo momento, però, mi è impossibile interpretare il mio ruolo in Comune con serenità e spirito costruttivo".

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