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“Insieme per Rivergaro”: «Stile soviet? Sempre dato risposte alla minoranza in tutti questi mesi»

Il gruppo consiliare “Insieme per Rivergaro” risponde a Giampaolo Maloberti (“Noi per Rivergaro”) su diverse questioni sollevate che coinvolgono l’Amministrazione Albasi e il Consiglio comunale

«Condividiamo – in una nota la maggioranza di “Insieme per Rivergaro” risponde all’opposizione - la soddisfazione della minoranza sulla questione orari di front-office. Questa problematica era già stata riconosciuta da tempo dalla nostra Amministrazione e, in questi mesi, abbiamo lavorato per trovare la soluzione migliore per soddisfare le richieste dei cittadini. Abbiamo per questo dato volentieri seguito alla richiesta della minoranza di ampliare la fascia di apertura al pubblico di alcuni uffici per agevolare l’utenza, cercando tuttavia di non penalizzare il back-office nel rispetto del lavoro di tutti i dipendenti e nella consapevolezza, ormai di dominio di ogni Amministrazione comunale (il capogruppo Maloberti certamente ne avrà raccolta testimonianza, mentre faceva il censimento degli orari negli altri Comuni) che quasi mai una totale apertura al pubblico degli uffici genera un buon servizio al cittadino, stante la mole di lavoro che viene svolto quotidianamente e che noi, frequentatori assidui della casa comunale, ben sappiamo».

«Maloberti ha ragione, la Giunta Albasi non sta governando come dovrebbe; credendo di fare un buon investimento, ha impiegato troppo tempo ad accondiscendere e tentare di coinvolgere una minoranza che solo a parole intende essere collaborativa e costruttiva. A onor del vero, una parte della minoranza ha sempre onorato l’impegno di partecipare fattivamente alle commissioni consiliari (tra l’altro raddoppiate introducendone 3 speciali come richiesto dalla minoranza stessa), o agli incontri, ancorchè informali, propedeutici a scelte importanti per la nostra comunità. È il caso della Commissione Consiliare lavori pubblici ed assetto del territorio la cui seduta è stata rinviata per le rimostranze del consigliere Maloberti che lamentava di non essere stato contattato, come d’accordo, prima della convocazione ufficiale al fine di ottenere la sua disponibilità, salvo poi non rispondere al telefono e non presentarsi neppure alla nuova convocazione concordata con gli altri componenti della minoranza. Si parlava di una specifica variante urbanistica per l’insediamento di un’attività produttiva, ma l’argomento era evidentemente meno importante della campagna elettorale in corso: prima gli italiani… i rivergaresi, dopo!».

«In un’altra occasione in tema di percorsi ciclopedonali, il consigliere Maloberti, tramite canali non ufficiali informa che si sente “senza ombra di dubbio di poter affermare che è mancata capacità e/o volontà politica” per non aver avuto accesso ad un finanziamento. Eppure, nel Consiglio Comunale del 24 settembre 2019, sono stati spiegati i motivi tecnici, per cui non si poteva avere accesso a quel finanziamento. A questo incontro, il consigliere Maloberti era presente: dobbiamo quindi, senza ombra di dubbio affermare che trattasi di malafede o mancanza di attenzione».

«Infine, ancora una volta, l’ultima per quel che ci riguarda, in merito alla mozione di sfiducia nei confronti della segretaria comunale: lo ribadiamo, la nomina è, per legge, esclusiva competenza del Sindaco e una mozione di sfiducia non attiene ai compiti del Consiglio Comunale. Tuttavia, abbiamo deciso di discutere comunque l’argomento, per trasparenza e spirito di collaborazione. Lo abbiamo fatto in forma chiusa nel rispetto della privacy di una persona, nella convinzione che lo scopo fosse chiarire gli aspetti della questione e non fornire materiale alla stampa. In 9 mesi di amministrazione abbiamo ricevuto 13 mozioni, 16 interpellanze e 9 interrogazioni a cui abbiamo sempre dato risposta, altro che sfregio alla democrazia, altro che stile soviet. Chiediamo scusa al 69,08% dei nostri concittadini che 9 mesi fa ci hanno concesso la loro fiducia: abbiamo investito tempo nel vano tentativo di coinvolgere chi rappresenta il rimanente 30,92%, che preferisce invece esercitare il suo ruolo più sulle pagine dei giornali e sui profili social in modalità gossip che nelle sedi opportune, con un linguaggio e un atteggiamento che non entravano nelle sale consiliari dagli anni ‘80. Lo ammettiamo, abbiamo davvero creduto alla disponibilità a collaborare e abbiamo sbagliato, faremo tesoro di questa esperienza per essere più attenti ad onorare il mandato che abbiamo ricevuto con un così ampio consenso: ciascuno svolga al meglio il ruolo che gli è stato attribuito dai cittadini, con correttezza, onestà e secondo il principio del buon padre di famiglia; e alla fine ognuno raccoglierà quel che è stato in grado di seminare».                   

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