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«Iren ha un grande valore e non spreme il territorio per fare utili»

In commissione l’audizione di Barbara Zanardi, rappresentante piacentina (in scadenza) nel Cda, incalzata dalle opposizioni: «Le sponsorizzazioni di Iren non sono un “giro di soldi”, ma sostegno al territorio». E Levoni (Liberali) propone di confermarla

«Non si è mai vista un’audizione di un rappresentante del Cda in una commissione di un Consiglio comunale. È un fatto inedito». In tutti i territori in cui opera il colosso di Iren, la società pubblico-privata che ha in gestione nel Piacentino il servizio idrico e quello dei rifiuti, non si era mai verificato un confronto a tu per tu del genere Barbara Zanardi, commercialista e consigliera del Cda di Iren da sei anni (scelta da Paolo Dosi, assegno annuale da 41mila euro per questo incarico), si è sottoposta alle domande dei consiglieri comunali di Piacenza, che hanno da poco tempo approvato la vendita di una parte delle quote di Iren per finanziare il piano delle opere pubbliche. Zanardi, durante l’incontro, ha messo subito le mani avanti. Bocca cucita sulle molte delle domande espresse dai consiglieri, nessuna valutazione personale e politica sulla scelta dell’Amministrazione di vendere le quote, né sul riassetto societario. «Essendo Iren una società quotata in Borsa – ha motivato –, divulgo solo informazioni già pubbliche». Qualche precisazione anche sul suo ruolo. «Vengo definita la “rappresentante di Piacenza” in Iren? Dal punto di vista tecnico non è così. Quando il Comune mi nomina, poi vengo votata dall’assemblea. Nel Cda veniamo tutti nominati a monte da soggetti diversi, ma poi perseguiamo lo stesso interesse: ovvero quello di tutti i soci. È un po’ come se perdessimo la nostra origine. E il mio compito è indirizzare, suggerire, controllare». Zanardi ha elogiato l’impegno di Iren su tutti i fronti. «È una bellissima società e un grande valore. Ben venga che tutti i cittadini di Piacenza tengano alta l’attenzione sulla società, noi facciamo molto anche per smentire la diceria che siamo la “quotata che spreme il territorio per fare più utili possibili”». La piacentina arrivò nel 2013, dopo la fusione dei territori. «Il valore della società è aumentato, si possono fare sinergie, siamo diventati un unico soggetto e sempre più grandi». Iren ha 7mila dipendenti in tutti i territori. Piacenza ha 20 milioni di azioni su un capitale di un miliardo e 300mila. Nel 2014 aveva una partecipazione di 18 milioni di euro, oggi come quotazione di borsa 45 milioni di euro. I dividendi di Piacenza sono passati da un milione (2014) a un milione e 400mila euro. Gli investimenti da 14 milioni (2012) a 31 milioni (2017). Il gruppo conta nel Piacentino 540 dipendenti, negli ultimi quattro anni ben 47 assunzioni (comprese quelle del turn over). Qua è stata designata la sede centrale dei laboratori di gruppo: 32 occupati a Piacenza che fanno le analisi per tutto il gruppo».

 

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