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L'aumento dell'addizionale Irpef dal 2018 è realtà: ok dal consiglio

Maggioranza compatta nel votare il provvedimento: contrari centrodestra e 5 Stelle, si è astenuto Pallavicini. Ferrari (Pd): «Consegniamo alla prossima Amministrazione un bilancio sano»

L’aumento dell’addizionale Irpef, dal 2018, è realtà. La manovra di recupero di 2,5 milioni di euro è stato votata dalla maggioranza in modo compatto, dopo un dibattito che ha ricalcato i toni e i contenuti già ascoltati durante la commissione 1. L’assessore al bilancio Luigi Gazzola ha rimarcato le necessità del provvedimento, che salvaguarderà i bilanci 2018 e 2019 su cui questa Amministrazione, seppure in scadenza di mandato, è comunque chiamata a programmare. Secondo Gazzola sarà poi la nuova Amministrazione a poter rimettere mano ai conti, che ad oggi – senza l’aumento dell’Irpef – vedono sì un pareggio di bilancio per il 2017, ma un disavanzo da 3,4 milioni di euro nel 2018 e uno da 4,3 milioni di euro nel 2019.

Marco Colosimo (Piacenza Viva) ha riletto in aula la sua relazione sulla commissione welfare – stilata a quattro mani con Paolo Garetti (Lista Sveglia) per dimostrare all’assessore Gazzola che i due gruppi civici del centrodestra si erano impegnati in quell’assise. L’assessore aveva infatti criticato in commissione il centrodestra, a detta sua più bravo a parlare di taglio della spesa pubblica che a suggerire dove utilizzare la forbice. «Ci sarà un aumento a testa – ha poi criticato Colosimo - di 45 euro all’anno: la vostra scelta è sempre quella di aumentare le tasse».

«Se cambierà tutto con l’arrivo della prossima Amministrazione – ha tuonato Filiberto Putzu (Forza Italia) - è inutile stare qua a discutere». «Questa Amministrazione è prona rispetto ai tagli – ha proseguito Massimo Polledri (Lega Nord) -, non protestate mai contro il governo centrale. Siete sedati o praticate yoga: venite qua a dire che aumenterete le tasse e che ci sono situazioni peggiori altrove. In questo comune sappiamo che ci sono tanti furbetti che non pagano l’Irpef e che invece dovrebbero: qualcuno vada a vedere nelle tasche di chi viene ad abitare a Piacenza. Sono sicuro che tra i 2mila esenti dall’Irpef la metà sono stranieri. A questi aumenti progressivi è ora di dire basta. Per una questione di giustizia sociale è anche ora di guardare all’età dei contribuenti». Polledri ha poi presentato un emendamento che chiedeva di agevolare, prendendo in considerazione il “quoziente familiare”, le famiglie con tre o più figli.

«Non aumentano le tariffe dei servizi comunali – ha risposto l’assessore Gazzola - e non ci sono buchi. Questa Amministrazione presenta un bilancio in ordine, l’ha fatto per tutti e cinque gli anni. Noi, pur andandocene tra qualche mese, visto che ora il bilancio è triennale, eravamo costretti a pensare a sistemare anche il bilancio del 2018 e 2019. Potevamo mettere la “polvere sotto il tappeto”, sfruttare qualche escamotage, invece abbiamo pensato a una soluzione: una clausola di salvaguardia, ovvero ritoccare l’aliquota Irpef. C’è chi pensa più alla Tari, all’Imu: invece che ai proprietari di casa abbiamo pensato all’Irpef. Qua abbiamo fatto delle scelte». L’assessore invita alla prudenza quando si toccano questi argomenti. «Sarei uno sciocco a sottolineare che il comune di Borgonovo, di centrodestra, è in dissesto. È difficile oggi tenere i bilanci in pareggio: se la prossima Finanziaria bloccherà le aliquote bisognerà pensare a delle soluzioni. Abbiamo avuto meno entrate dai trasferimenti non per colpa del Governo del nostro stesso colore, ma perché c’è un debito pubblico importante. Tutti i governi dei decenni precedenti hanno creato il debito che abbiamo: sono state scaricate su diversi settori dello Stato le responsabilità.  Questi sono soldi in più che chiediamo ai cittadini per garantire una qualità della vita in città e i servizi».

Gazzola ha bocciato la proposta di Polledri. «L'esenzione innalzata a 13mila euro riguarda un 49% di lavoratori dipendenti, per il 32% i pensionati, per l'1,31% i lavoratori autonomi. Viene mantenuta l’esenzione per i nuclei familiari numerosi (è prevista l’esenzione per i redditi sotto i 15mila delle famiglie con cinque persone). Sono perplesso sul quoziente familiare: a Parma venne introdotto e poi Pizzarotti lo eliminò dopo un anno perché troppo oneroso. Non bisogna scaricare il peso di terminate categorie su altre». Polledri ha raccolto solo gli otto voti favorevoli del centrodestra. L’emendamento è stato respinto dalla maggioranza. Si è astenuto il Movimento 5 Stelle.

Erika Opizzi (Fratelli d’Italia) ha contestato la variazione delle aliquote, che «porterebbe nelle casse comunali 2,5 milioni di euro mentre intando diamo 2 milioni di contributi a pioggia ogni anno».

«Non sono stati tagliati servizi – ha difeso la Giunta Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi) - che sono di qualità. Eccellenze del territorio che tutelano le fasce più deboli della popolazione. Sono orgoglioso di appartenere a un’Amministrazione che rischia di perdere le prossime Elezioni perché mette le persone davanti a un voto politico. Qua non si tagliano i servizi, ma si chiede di contribuire a quattro mesi dalla Elezioni: calcoli politici non se ne fanno». «Forse le eccellenze di cui parla Castagnetti – gli ha subito risposto Polledri - sono le buche e la viabilità che lasciate, gli abusivi. Lasciate dei bocconi avvelenati alla prossima Amministrazione».

Nel dibattito è intervenuto anche il capogruppo Pd Claudio Ferrari. «“Le tasse sono una cosa odiosa”, ha detto l’assessore. Mi permetta di correggerla: saremo un Paese avanzato quando non penseremo più questo. Le tasse si pagano perché danno un servizio. Invocare un buco di bilancio può far comodo in una fase come quella attuale: dobbiamo però essere corretti nelle parole che utilizziamo. Un buco significa gettare un peso su qualcun altro, poi la gente commenta a suo modo». Ferrari ha letto in aula un paio di messaggi apparsi sui social, rivolti all’Amministrazione, che mettono i brividi. «Questo non è un buco – ha precisato il capogruppo Pd -, è una manovra che permette di consegnare alla prossima Amministrazione un bilancio sano. La prossima Giunta prenderà in mano la questione e deciderà se proseguire così o prendere altre decisioni. Comunque a oggi qua a Piacenza nessuna Amministrazione ha consegnato un bilancio con problemi».

«Aumentare la tasse – ha chiuso il dibattito Lucia Rocchi dei Moderati - è impopolare. È un’azione di solidarietà e di responsabilità, responsabilità soprattutto per chi verrà dopo di noi, così non si troverà costretto ad aumentare le tasse. Per me si tratta di un aumento da 7,1 euro al mese: rinuncio a qualche caffè per garantire i servizi alla città». L’aumento dell’addizionale Irpef è stato approvato dalla maggioranza in modo compatto con 20 voti. Contrari centrodestra e 5 Stelle (10 voti) mentre Carlo Pallavicini (Sinistra per Piacenza).

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