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«L'Europa distruggerà l'agroalimentare italiano»

Lega: «Il diktat della Commissione Europea di dare il via libera al formaggio prodotto senza latte non ci sorprende. Da un anno denunciamo questa grave costrizione messa in atto nei confronti dell'agroalimentare italiano, che rischia di danneggiare il mercato caseario e la salute del consumatore»

«Il diktat della Commissione Europea di dare il via libera al formaggio prodotto senza latte non ci sorprende. Da un anno denunciamo questa grave costrizione messa in atto nei confronti dell’agroalimentare italiano, che rischia di danneggiare il mercato caseario e la salute del consumatore». Il dipartimento Agricoltura della Lega Nord di Piacenza ribadisce la sua opinione, come già fatto dodici mesi fa in un precedente comunicato, in merito alla diffida ricevuta da Bruxelles che ritiene troppo stringenti le leggi italiani in materia di latte.

«I tecnocrati europei non comprendono cosa significhi tutelare la salute del consumatore  - accusa il Carroccio -. Il loro unico interesse è far guadagnare le grandi aziende amiche. Vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari, eliminando la loro autenticità, così da assecondare il volere delle lobby. Il trattato di libero scambio in discussione tra Ue e Usa (TTIP) va esattamente nel medesimo verso: abbassare i costi di produzione, ridurre le tutele di sicurezza alimentare, aumentare il guadagno delle multinazionali. E, anche in questo caso, stiamo denunciando il rischio da tempo, affinché le conseguenze non diventino irreversibili»•

La Lega sottolinea la sua posizione: «Continueremo ad opporci in ogni modo a questo appiattimento voluto dai burocrati europei. Quotidianamente, sovvertendo la sovranità nazionale degli stati membri, ci vengono imposti un pensiero ed un mercato unico. In questo caso, un gusto unico. Finalmente, però, qualcosa si muove, le persone iniziano a rialzare la testa: la Brexit è un grande incoraggiamento per proseguire in questa battaglia, opponendoci al regime dei Commissari Sovietico-Europei non eletti da nessuno».

«Anche la produzione casearia padana e piacentina subirà danni a causa di questo irragionevole avvertimento, che avrà come conseguenza un’alterazione del mercato. Si finisce così – sostiene la Lega piacentina - per dare ai caseifici la possibilità di produrre alimenti con latte in polvere proveniente dall’Australia o dalla Nuova Zelanda, dove i costi di produzione sono minori, essendo praticata la forma intensiva di allevamento. Con materie a prezzo bassissimo a disposizione delle aziende alimentari, i produttori di latte potranno essere pagati ancora meno: le perdite saranno incalcolabili. Basti pensare che se un anno fa il latte veniva pagato 43 centesimi al litro, oggi i contratti vengono chiusi a 30 centesimi. Cosa succederà in futuro a causa di questa nuova imposizione?».

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