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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

«La piacentinità tanto sbandierata sarà penalizzata»

Nuovo regolamento case popolari, Cugini (Pd): «Il parto amministrativo sarebbe improntato alla difesa della piacentinità e delle fasce più deboli? Non è così, ecco perché»

«Il regolamento delle case popolari è passato dopo 17 ore e mezzo di Consiglio, in cui, dopo tira e molla che sembravano senza fine, abbiamo convinto il sindaco a far fare marcia indietro a dirigente e presidente, ammettendo al dibattito tutti e 63 gli emendamenti, di cui 37 nostri». Parte da qui la lunga riflessione del capogruppo del Partito Democratico Stefano Cugini, che analizza dai banchi dei dem il regolamento che ha modificato i punteggi per l’assegnazione degli alloggi popolari.

«Roba di contenuto – osserva Cugini - tecnico e politico, di cui è stato fin da subito chiaro che la quasi totalità dei consiglieri di maggioranza nulla capisse. Chi si chiede perché qualcuno volesse evitare il dibattito in aula è sulla strada giusta per comprendere la preoccupazione di vedere smascherate scelte ideologiche e pasticciate. Il nostro non è stato bieco ostruzionismo, ma ferrea convinzione che il testo andasse profondamente migliorato. In parte ci siamo riusciti e questo ci rende fieri della politica che stiamo agendo. Leggo in una nota dell’assessore, troppo lunga e in burocratese per invogliare la lettura dei non addetti ai lavori (in cui, tra l’altro, continua a riferirsi Stefano Cugini-17a me, pur senza citarmi per nome), che il parto amministrativo sarebbe improntato alla difesa della piacentinità e delle fasce più deboli: niente di meglio per raccogliere qualche hip hip hurrà da ultras poco interessati al merito e al dettaglio. Dato però che l’argomento è troppo importante, per quanto non di grido, farò presente alcune realtà di fatto, che la maggioranza ha preferito non trascrivere nella propria velina di propaganda».

«La fregatura del bonus genitori. “Prima i piacentini” è uno slogan destinato a rimanere tale. Tutti tronfi, i nostri governanti hanno deciso di assegnare 10 punti aggiuntivi a chi ha i “vecchi” residenti in città da almeno 20 anni. Lo hanno chiamato “bonus genitori“. A parte che non specificano quali e quanti genitori valgono (basta uno? Tutti e due di un richiedente? Tutti i genitori di entrambi i componenti del nucleo richiedente? Vai a saperlo…), basterebbe ricordare che circa 20 anni fa è stato proprio il periodo in cui molti hanno lasciato la città per la villetta fuori.  Ne deriva che oggi sarà molto più probabile che siano quelli che la Lega taccia come “stranieri” a  vantare ascendenti da 20 anni in città, a discapito dei giovani piacentini i cui genitori si sono un tempo trasferiti in campagna. Persino i Sinti di Torre della Razza avranno più possibilità di beneficiare della residenza lunga rispetto a molti presunti appartenenti a quell’arianesimo padano tanto caro dalle parti di Palazzo Mercanti. Ci sarà da ridere a vedere gli effetti collaterali di una scelta tanto frettolosa quanto improvvida. Non bastasse, vedremo spesso il paradosso di 5 punti assegnati a quel richiedente residente in città da 9 anni, ma con i genitori in provincia, a fronte dei 10 punti a chi è arrivato ieri ma ha mamma e papà a Piacenza da un ventennio".

 

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