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«La riqualificazione di piazza Cittadella e Casali non fa gli interessi della città»

La petizione di 150 piacentini all’Amministrazione, che chiedono di bloccare il progetto del parcheggio interrato: «Costi spropositati che causeranno danni irreparabili per il valore storico culturale di Piacenza. Ecco perché»

LE OSSERVAZIONI DELLA CONSULTA SUL PARCHEGGIO SOTTERRANEO

Il Programma delle Opere Pubbliche 2008-2010, approvato dal Consiglio Comunale l’8-4-2008, prevedeva un parcheggio sotterraneo di 768 posti auto che doveva estendersi da Piazza Cittadella fino all’attigua Piazza Casali. Una prima fondamentale considerazione riguarda il fatto che gli organi ministeriali periferici non hanno immediatamente segnalato al Comune, già nel 2008, che il progetto preliminare di autorimessa sotterranea era irricevibile.

Infatti, Piazza Cittadella, in quanto storica, è tutelata ope legis ai sensi dell’articolo 10 comma 4 lettera g) del DLGS 42/2004 e può essere sottoposta esclusivamente a interventi conservativi e adibita ad usi compatibili con il suo carattere storico e artistico (articolo 20 1° comma e articolo 29 1° comma). In altre parole la tutela della piazza è preventiva e assoluta ad opera della legge stessa, e può essere realizzata solo con interventi di conservazione. I pareri espressi dalla Soprintendenza sui singoli interventi non hanno valore di autorizzazioni e, soprattutto, non possono precedere o sostituire la verifica dell’interesse culturale, ammesso che nel caso specifico di una piazza storica sia prescritta dal DLGS 42/2004.

Riteniamo l’intero procedimento inficiato da questa prima inosservanza della legge.  Successivamente la Giunta con delibere dell’11-8-2010 e del 15-2-2011 aveva prima deciso di ridurre il numero dei posti auto a 500 e in un secondo tempo a 250, confinando   l’intervento nella sola area di Piazza Cittadella. Quest’ultima decisione è stata giustificata con la volontà di non ritardare la realizzazione dell’opera ritenuta urgente, a causa delle indagini supplementari chieste dalla Soprintendenza Archeologica nel sottosuolo di Piazza Casali.

Osserviamo in primo luogo che modifiche così radicali al Progetto iniziale avrebbero richiesto un passaggio in Consiglio che evidentemente non c’è stato. La realizzazione del parcheggio era stata fortemente richiesta all’Amministrazione dai commercianti del Centro Storico, che reclamavano la possibilità di sosta in prossimità del Centro come essenziale alle loro attività.

Non sono state di fatto prese in considerazione né le prese di posizione contrarie a questa iniziativa né le proposte di possibili parcheggi di superficie alternativi a quello sotterraneo di Piazza Cittadella, provenienti da associazioni ambientaliste e di tutela del patrimonio artistico, paesaggistico ed archeologico, documentate dalla stampa locale. L'opposizione si basava, da una parte sull'opportunità di evitare l’impatto negativo sulla qualità dell’aria urbana connesso ad una penetrazione profonda del traffico in centro città, e per questo si proponeva in alternativa un parcheggio di attestamento più periferico (area “Sfasciacarrozze), servito da bus navetta per il collegamento con il Centro; dall'altra si sosteneva che la Piazza Cittadella, per il suo alto valore storico- culturale e urbanistico, sarebbe dovuta opportunamente essere riqualificata solo per restituirle il ruolo di Piazza storica e monumentale a servizio del grande complesso museale di Palazzo Farnese. Inoltre si contestava il mancato accertamento, con tecniche realmente efficaci notoriamente disponibili, delle presenze archeologiche nel sottosuolo dell'area impegnata dal progetto e si contestava altresì l’asserita convenienza economica dell’operazione nel suo complesso.

A seguito di questa ultima decisione della Giunta gli uffici hanno proceduto al Bando di gara e all’assegnazione della Concessione all’ATI “Piacenza Parcheggi”, costituita dalle Imprese Final SpA (85%), Edilstrade, CCC e APCOA.

Il contratto di concessione è datato 14/12/2012. Il Capitolato Prestazionale di gara, e quindi anche il Contratto, recitano tra l’altro:

  “al fine di assicurare il perseguimento dell’equilibrio economico/finanziario dell’investimento è prevista oltre la gestione dei posti auto interrati anche quella di n° 2600 posti auto su aree di superficie del Comune di Piacenza oltre a quelli che dovranno essere aggiunti o sottratti per tutta la durata della concessione secondo quanto previsto dalla Legge. Il Concessionario si impegna altresì al versamento all’Amministrazione aggiudicatrice di una percentuale pari a quella offerta in sede di gara (NDR: 10%) degli incassi relativi ai parcheggi di superficie eccedenti la soglia di Euro 1.200.000,00 con un minimo garantito di Euro 1.200.000,00, e quelli a rotazione ricavati dalla realizzazione della struttura sotterranea. Inoltre, al fine di realizzare l’opera in totale regime di autofinanziamento, il Concessionario potrà recuperare parte del finanziamento mediante la sub concessione in diritto di superficie (durata anni 99 ) di n° 50 (cinquanta ) posti auto ( o box ) interrati”.  

Salta subito alla nostra attenzione la circostanza che l’opera in sé non si sostiene economicamente, ma ha bisogno degli introiti dei parcheggi di superficie: quindi il Comune rinuncia ai relativi introiti (il 90% degli incassi eccedenti la soglia di1.200.000 Euro, questi ultimi stimati durante  il tempo di concessione- 27 anni-  più di un milione di Euro/anno, al lordo dei costi di gestione) per l’opera pubblica in questione: opera che ci sembra piuttosto costosa considerando che non si può definire certo un servizio obbligato, che va a togliere risorse a servizi comunali ben più essenziali!

Altro che “totale regime di autofinanziamento”.

 

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