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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lega Nord: «Non possiamo svendere i “gioielli di famiglia” per Borgo Faxhall»

Il Carroccio contesta il progetto di riqualificazione dell'area. L'ex consigliere Vincenzo Zanelletti: «Il Comune perde diversi milioni vendendo i suoi palazzi e lasciando a Coemi gli oneri di urbanizzazione»

«I parcheggi non sono a norma, il terminal dei bus non è stato realizzato, il verde non è presente in alcun modo, non c’è una struttura di policarbonato come previsto dal progetto e mancano all’appello tutti gli oneri di urbanizzazione degli ultimi vent’anni: ora addirittura pensano di svendere alcuni “gioielli di famiglia”. Non ci stiamo». La Lega Nord di Piacenza contesta il piano di riqualificazione di Borgo Faxhall presentato nei giorni scorsi dall’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti. A spiegare le criticità del progetto proposto dal Comune, sono stati il segretario provinciale Pietro Pisani, il coordinatore dei Giovani Padani Luca Zandonella, il consigliere provinciale uscente Giampaolo Maloberti e l’ex consigliere comunale (dal 1998 al 2002) Vincenzo Zanelletti, riunitisi in una conferenza stampa nella nuova sede di via Vaciago.

Proprio a Zanelletti, ex consigliere comunale, la vicenda di Borgo Faxhall sta molto a cuore. «I problemi - ha dichiarato - sono sempre i soliti: ci sono imprenditori che fanno affari con la politica a spese dei cittadini. Il Comune ha il vizio di svendere le sue proprietà per comprare “il nuovo”, rimettendoci.  La colpa del degrado di Borgofaxhall c’è e non possiamo liquidare il fatto». La Lega contesta la decisione di mettere in vendita i palazzi comunali di via Verdi (sede degli uffici dei lavori pubblici) e del San Vincenzo (urbanistica) per sostenere le spese di riqualificazione dell’area. «I lavori sarebbero dovuti essere già stati realizzati dalla Coemi, la società che in questi anni ha avuto la concessione dell’area, in cambio del mancato versamento degli oneri di urbanizzazione. Non è giusto che il Comune chiuda un occhio per ricevere a disposizione 3300 metri quadrati di spazi per trasferire qui gli uffici del Comune  di via Verdi e di via Scalabrini. Dobbiamo ancora fare i conti, ma sicuramente ci perde svariati milioni di euro. Non si possono vendere i “gioielli di famiglia” per far fronte a questo scambio».

«Bisotti non vuole aprire un contenzioso con la Coemi, e definisce l’ipotetico iter processuale “incerto e lungo” – continua Zanelletti –, forse perché salta fuori qualcosa di illegale: ma la cittadinanza non può pagare gli sbagli di qualcuno. Il progetto è del 1994 e va rispettato. La Coemi doveva adempiere a diversi obblighi e non ci è riuscita. Bisotti e il Comune devono mettersi in regola con la società: su questo – conclude l’ex consigliere del Carroccio - promettiamo nei prossimi mesi battaglia in consiglio comunale. Non possono essere i cittadini a pagare per il degrado di Borgo Faxhall».

I Giovani Padani sono invece all’opera per promuovere una serie di proposte concrete a favore del centro storico di Piacenza. «Negli ultimi tempi – spiega il coordinatore Luca Zandonella - abbiamo visto arrivare adesioni da parte di nuovi giovani. Con loro stiamo preparando iniziative per rendere più vivo d’inverno il nostro centro cittadino. Tutte le città vicine, anche non universitarie come Cremona, hanno un centro sempre pieno».

Borgo Faxhall, la Consulta ne parla in un incontro aperto a tutti

Sarà aperto a tutti i cittadini interessati, l’incontro della Consulta Territorio e Sviluppo Economico convocato per martedì 23 settembre alle 21, presso la sala della Partecipazione di via Martiri della Resistenza 8: oggetto di approfondimento, il piano di riqualificazione di Borgo Faxhall. L’assessore all’Urbanistica Silvio Bisotti presenterà la proposta di linee guida su cui la Consulta sarà chiamata a esprimere il proprio parere e, con il supporto dei referenti dei diversi uffici comunali coinvolti, il progetto di massima.

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