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Lega, Ferraroni e Varani lasciano. Polemica con la segreteria

San Giorgio, entrambi lamentano la mancanza di spazi nel movimento e una linea politica poco chiara spesso mossa da "interessi". Sempre entrambi muovono critiche alla segreteria locale

La Lega naviga in acque agitate. Dopo le dimissioni del segretario della sezione di San Giorgio, Luigi Ferraroni, anche il consigliere provinciale Enzo Varani scende dal Carroccio. Entrambi oggi, 29 giugno, lamentano la mancanza di spazi nel movimento e una linea politica poco chiara spesso mossa da “interessi”. Sempre entrambi muovono critiche alla segreteria locale che non sembra intaccata dai cambiamenti che stanno avvenendo a livello nazionale nel movimento fondato da Umberto Bossi.

Varani lamenta la impossibilità di esprimere il dissenso verso la Giunta, ma anche il fatto che «non mi è stata data l'opportunità di partecipare alle scelte della stessa». Varani, consigliere da tre anni, ha scritto alla stampa motivando il proprio abbandono della Lega Nord. «Purtroppo – continua - non basta organizzare delle riunioni di maggioranza in cui la giunta esprime quello che ha già deciso di fare, e troppe volte sono state spiegate le situazioni o le cose in modo scorretto o troppo parziale per capirne gli epiloghi.Troppe volte le dichiarazioni dei vari componenti della giunta e del suo presidente sono state contraddittorie, creando in me uno stato di confusione politica, generando l'idea di una giunta totalmente inaffidabile. Per quanto riguarda la Lega Nord, purtroppo la mia impressione è che abbia contribuito a in modo negativo a questa situazione e tante volte, da un atteggiamento iniziale molto critico riguardo a certi provvedimenti, magicamente e senza motivo, a poche ore dalla votazione ha cambiato idea, senza specificarne le ragioni, facendo nascere e crescere dei seri dubbi sul vero motivo per cui la Lega Nord di Piacenza ha sostenuto e sostiene la giunta attuale di cui comunque fa parte».

Varani ha annunciato di iscriversi al Gruppo Misto. E la sua decisione, oggi, ha fatto venire meno il numero legale in Consiglio, interrompendo le votazioni.«D'ora in poi – scrive il consigliere - mi ritengo libero di proporre mozioni a vantaggio del mio collegio elettorale che obbiettivamente, è stato trascurato in modo evidente dall'attuale giunta che, ha evidentemente pensato in modo particolare alla Valtidone ed ad altri territori che non sono San Giorgio Podenzano e la Valnure in generale. Sebbene La Lega Nord a livello nazionale stia proponendo dei cambiamenti, che saranno tutti da vedere e valutare, a livello locale purtroppo assistiamo ad un modus operandi vecchio di 20 anni e non vedo da parte di nessuna delle sue componendi una spinta verso il cambiamento richiesto ai cittadini. Cambiamento che doveva assolutamente arrivare da parte della Lega Nord, movimento che era nato ai tempi proprio per cambiare le cose. Ho sempre pensato che la Lega fosse un movimento rivoluzionario, e sono stato eletto per fare una rivoluzione, che a livello locale si traduce in forte impegno quotidiano, trasparenza totale, azioni importanti per evitare che i soliti noti si spartiscano gli appalti, voce forte a difesa dei propri cittadini, a costo di protestare contro le istituzioni superiori,niente di tutto questo è stato fatto, ma se governare per la Lega di Piacenza significa tirare a campare come farebbe qualsiasi pidiellino o qualsiasi politico di centrosinistra, significa che questo non è il mio posto».

Dello stesso tenore le critiche di Ferraroni. «Non trovo più i principi che mi hanno fatto entrare nella Lega Nord, troppe scelte sono mosse da interessi personali; dopo tanti anni di battaglie e sforzi sul territorio purtroppo non si sono portati a casa i relativi risultati a vantaggio dei sangiorgini. A livello nazionale stiamo assistendo a dei cambiamenti, ma purtroppo a livello locale tutto è fermo ed è inutile impegnarsi, lavorare e metterci la faccia per poi vedersi annullare tutti gli sforzi per colpa di decisioni sbagliate e incoerenti ed incomprensibili da parte della dirigenza piacentina».

Ferraroni, racconta in una nota, avrebbe voluto prendere le distanze dalla Giunta di San Giorgio (senza esponenti leghisti), ma la segreteria provinciale non glielo avrebbe consentito. Ferraroni allora si chiede “quale sia la motivazione per cui la sede provinciale abbia così a cuore quest’amministrazione, forse ci sono dietro interessi diversi, un governo che non sta facendo assolutamente niente di ciò che aveva promesso ai cittadini del comune in campagna elettorale”. Ferraroni conclude annunciando la nascita di una lista civica per le comunali del 2014 a San Giorgio.

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