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Lega: «Tasso di scolarizzazione dei nomadi pari a zero». Ma ad elementari e medie è del 100%

Tutti i minori del campo nomadi (tranne uno, alle superiori) frequentano le scuole. Il Pd contesta le dichiarazioni effettuate dal gruppo della Lega in Consiglio. Cugini: «Grave, si tratta di ignoranza o disinformazione ad arte»

Nelle scorse settimane il gruppo consiliare della Lega Nord di Piacenza ha fatto approvare dalla maggioranza un ordine del giorno che chiedeva la chiusura del campo nomadi di via Torre della Razza entro il 2020. Alla comunità dei sinti di Piacenza (composta da un centinaio di persone), secondo il Carroccio, veniva anche imputata una poco volontà d’integrazione, soprattutto con la scuola. «La scolarizzazione di quei bambini – disse il capogruppo leghista Stefano Cavalli - è pari a zero, basta andare a vedere i registri scolastici. I giovani non sono a scuola, ma girano per la città». Alle affermazioni di Cavalli rispose Massimo Trespidi di Liberi, che è anche docente alle superiori. «Il “controllore dei registri scolastici” Cavalli – rispose con ironia Trespidi - dice che a scuola non ci vanno: in realtà si recano a scuola, bisogna però vedere se sono integrati o meno». L’integrazione dei giovani sinti è soggettiva, ma il tasso di scolarizzazione, a cui faceva riferimento Cavalli, è stato registrato dal Comune di Piacenza e trasmesso al gruppo consiliare del Partito Democratico che ha presentato un'interrogazione al riguardo.

Il tasso di scolarizzazione della comunità, nell’anno scolastico 2017–2018, vedeva il 100% di frequenza per le scuole elementari, il 100% di frequenza per le medie e l’80% di frequenza per le scuole superiori nell’età dell’obbligo. Dal 2013 a oggi si tocca il 100% sia alle elementari che alle medie. I minori del campo nomadi, secondo l’ultima rilevazione, sono 14 alle elementari, 7 alle medie e 5 alle superiori. Risulta così un solo ragazzo/a delle superiori non inserito in alcun percorso formativo, nell’anno scolastico 2017-2018. I ragazzi, monitorati dal Comune, frequentanocosì  le scuole.

I dati degli uffici del Comune sembrano così smentire le considerazioni del capogruppo del Carroccio.  «I numeri – dichiara il capogruppo del Partito Democratico Stefano Cugini - si commentano da soli. Mi preme il senso politico svelato dalla risposta ufficiale del Comune, con i freddi dati che dimostrano che quanto affermato dalla Lega in Consiglio é falso all'ennesima potenza. In entrambi i casi, che si tratti di affermazioni frutto dell'ignoranza dei dati veri o di disinformazione ad arte, é grave, dato che adesso sono maggioranza di governo, con precise responsabilità e ogni possibilità di verificare prima se quanto andranno a sostenere é corretto o infondato. I tassi dimostrano che per quanto difficile, negli anni passati é stato profuso molto impegno per garantire la frequenza a scuola. Con questo non intendo minimamente negare che é un percorso ancora lungo e in salita ma chi disconosce questi risultati fa torto all'enorme mole di lavoro  che le insegnanti profondono tutti i giorni e a chi considera l'istruzione l'architrave su cui poggiare ogni progetto di integrazione, emancipazione, crescita di consapevolezza di sé e del contesto sociale di riferimento. É un dato di fatto che non ci sono minori residenti al campo nomadi in età di obbligo scolastico che bighellonano per strada invece di essere in aula e questo é molto importante anche nella logica della prevenzione. Lega sbugiardata». Dello stesso avviso anche la collega Giorgia Buscarini (Pd). «Eppure, in consiglio, hanno dichiarato che i bambini del campo non frequentano la scuola. Le ipotesi sono due: o parlano senza informarsi (e già questo sarebbe grave), oppure lanciano strali per raccogliere voti (senza rendersi conto che ora la responsabilità di governo è loro). In ogni caso, un’immensa tristezza». «Questi dati positivi -  è il commento di Giulia Piroli, ex assessore alle politiche scolastiche – sono il risultato di un lavoro di mediazione scolastica e i tutoring ed accompagnamento familiare per i nuclei maggiormente in difficoltà svolto in questi anni dagli uffici del Comune e dalla cooperativa incaricata. La maggioranza attuale in Comune non vuole o non può comprendere che occorre investire sull’integrazione e sul versante educativo per evitare che poi i problemi non siano più risolvibili. Parlano solo di degrado e sicurezza ma non di come prevenire il problema a monte».

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