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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Letta (Pd) alla Lega: «Ridate dignità alla Lombardia, fate cadere Formigoni»

Primarie, il responsabile economico del Pd in città per il sostegno a Bersani. «Questo Paese ha bisogno di gente credibile. Pierluigi vincerà perché è un uomo che unisce»

Ha cominciato lanciando un appello alla Lega affinché faccia cadere la Giunta lombarda: «Solo lo scioglimento del Consiglio può consentire ai consiglieri e agli elettori di recuperare credibilità. La Lega capisca che così non si può più andare avanti». Enrico Letta, guru economico del Pd e primo sostenitore della candidatura di Pierluigi Bersani, ha incontrato oggi, 10 ottobre, i militanti del Pd in vista della campagna elettorale per le primarie. Un appuntamento che, per quanto riguarda Bersani, prenderà il via domenica da Bettola dove l’attuale segretario del Pd comincerà il proprio tour partendo dal distributore di famiglia. In una sala piena di militanti e sostenitori, con il sindaco Paolo Dosi e il deputato Paola De Micheli in prima fila, Letta, commentando l’ultimo scandalo politico, con l’arresto dell’assessore della Giunta Formigoni accusato di voto di scambio con la ‘ndrangheta, ha ricordato quando «Maroni disse che la ‘ndrangheta in Lombardia non c’era, ma era al Sud». Poi, non citando mai Matteo Renzi e chiamando il segretario sempre per nome, Pierluigi, Letta ha puntato su un recupero di affidabilità del nostro Paese e di credibilità.

«Chi investe in titoli di Stato italiani - ha affermato - e legge i giornali domani vi troverà un comico che attraversa a nuoto lo stretto di Messina e un assessore lombardo eletto con i voti comprati dalla ‘ndrangheta». Per il responsabile economico del Pd, occorre «rimettere al centro i valori della nostra terra e delle nostre origini, le nostre famiglie». Poi, un elenco di tutti i motivi che lo fanno stare dalla parte di Bersani, a partire dalla «lungimiranza della scelta di fare le primarie. Un scelta che è un rischio, ma che farà delle primarie una gara vera. Ed è la prima volta che accade. Ora, in questa fase di caos e di disperazione, sembra che tutti vogliano venire a votare. Questo dimostra che siamo l’unico partito che discute e che partecipa. Credo che Bersani vincerà perché è in leader che unisce».

Mazzate sono state assestate alla legge elettorale, con tanto di accuse al Pdl che non vuole farla, perché «il Porcellum ha fatto considerare il Parlamento un luogo poco credibile perché agli occhi dei cittadini siamo tutti nominati. Oggi serve gente legittimata per guidare il Paese. Siamo in una morsa tra populismo e tecnocrazia. Un’alternativa che non porta soluzioni». In apertura, alcuni giovani del Pd avevano esposto le loro ragioni dell’appoggio a Pierluigi sottolineando il senso di responsabilità dimostrato nel cambiare lo statuto e consentire ad altri di candidarsi alle primarie, ma anche ricordando l’esperienza come esponente di governo, l’iniziatore delle liberalizzazioni, la generosità. Un ragazzo ha sottolineato che il centrodestra è allo sbando, ma ha auspicato finalmente di vedere il centrosinistra al governo perché «io ho 25 anni e faccio politica da quando ne avevo 16. Tranne una breve parentesi di Prodi non l’ho mai visto all’opera. E questa è l’ultima chiamata per il centrosinistra».

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