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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Liberali: «Ecco tutto quello che non è chiaro della Fondazione Teatri»

L’associazione torna a polemizzare sulla Fondazione Teatri: «Molti aspetti del bilancio sono da chiarire»

Ai Liberali Piacentini proprio non va giù la presenza della “Fondazione Teatri di Piacenza”. Ancora una volta l’associazione che ha come riferimenti in Consiglio comunale Antonio Levoni e Gian Paolo Ultori interviene sulla natura di questa realtà che ha in gestione il teatro Municipale. «L’aumento di contributo alla Fondazione Teatri – spiega in una nota - non è un dato da esporre trionfalmente: Per ottenere il contributo “Fus” (ossia il contributo che il Ministero dei Beni culturali conferisce ogni anno a teatri, associazioni, accademie, festival, prosa) l’ente richiedente deve redigere una domanda certificando la programmazione triennale a venire (indicando costi fissi e variabili), da integrare via via con una rendicontazione annuale. Nel triennio 2015–2017 il Ministero ha deliberato un aumento in automatico del contributo di circa 5% per la maggior parte delle fondazioni teatrali. Vediamo quindi la progressione del suddetto triennio relativa al nostro Teatro: nel 2015 527mila euro, nel 2016 564.695 euro, nel 2017 604.223 euro. Gli aumenti sono in linea con quanto esposto (nel 2017 la crescita fu del 7%)».

«Per il 2019 l’unico dato a disposizione è di 593mila euro. Non si vede un aumento del 3%, casomai una diminuzione... Che s’intendesse che l’aumento del 3% riguarda la somma totale stanziata dal Mibact per il Fus?». «Per il contributo Fus (triennio 2018-2020), la somma Liberali Piacentini-3erogata nel 2018 non poteva essere comunque inferiore al 70% della media del triennio precedente. Si parte, quindi, già da una base più alta. Quasi tutti i beneficiari nelle varie categorie, sulla base della programmazione prevista, hanno fatto registrare un aumento del contributo dall’annualità 2017 al 2018. Ad esempio, notiamo che il Teatro gioco vita è passato da 399.700 (2017) ad 419.000 (2018) e, nel 2019, ha ottenuto 459.000, cioè + 10%».

«Nel 2018 la Fondazione Teatri ha avuto una leggera diminuzione del contributo rispetto al 2017 (da € 604.000 ad € 598.000), mentre ai Teatri delle città limitrofe è aumentato: Cremona è passata da € 743.000 (2017) ad € 904.000 (2018); Reggio Emilia è passata da € 1.182.000 (2017) ad € 1.239.000 (2018). Il contributo Fus è frutto di calcoli complessi che dipendono, come detto, anche dai costi (fissi e variabili). Per di più, un’analisi corretta deve tener conto dei saldi: si possono cioè produrre più spettacoli, ottenere più risorse, ma al contempo andare incontro a maggiori spese».

Nel 2018 la Fondazione Teatri ha speso 54.830 euro per la Segreteria di produzione ed 50.606 euro per consulenze (contro i 30mila euro del bilancio preventivo). Nei bilanci precedenti il costo per la Segreteria di produzione era in capo alla Fondazione Toscanini, della quale il direttore artistico Cristina Ferrari, fra l’altro, è consigliere di amministrazione. Non è spiegato a chi vadano i 54.830 euro, essendo generalmente indicata la spesa come Segreteria di produzione».

«Rimangono sempre inevase le seguenti questioni: a chi esattamente vanno (e perché) i soldi delle consulenze? In che cosa consiste la Segreteria di produzione? Ed anche per il 2018 e per il 2019 ci si riferisce sempre alla Fondazione Toscanini?». «In sostanza – concludono i Liberali Piacentini - non regge l’autoesaltazione relativa al contributo. Anzi, con riguardo a quanto si riferisce ai teatri vicini. Il bilancio della Fondazione Teatri - a parte l’intreccio di persona o persone - non è sufficientemente chiaro e rimangono molti aspetti (anche preoccupanti) da chiarire».

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