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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Libri gender nelle biblioteche? «Libertà di formazione, mai ricevuto segnalazioni»

L’assessore alla cultura Papamarenghi risponde in aula all’interrogazione di Zanardi. La consigliera di Fd’I replica alle psicologhe che hanno contestato la sua iniziativa: «Sono stata strumentalizzata»

Gloria Zanardi, consigliera comunale di Fratelli d’Italia, nei giorni scorsi aveva presentato un'interrogazione urgente per chiedere all'amministrazione di Piacenza di verificare se nel catalogo delle biblioteche comunali piacentine siano disponibili volumi, dedicati ai bambini più piccoli, orientati dall'ideologia gender. “La lotta all'omofobia ed ad ogni forma di discriminazione – aveva spiegato Zanardi - è il retroterra Gloria Zanardi-7-5culturale, giuridico ed umano di ogni democrazia ed è sancito dall'art. 3 della nostra Carta Costituzionale. La solidarietà al mondo omosessuale per le discriminazioni, non determina, allo stesso tempo, un sostegno alle unioni ed alle adozioni omosessuali, né tantomeno all'ideologia gender che vorrebbe diffondere tra i bambini l'idea che ciascuno possa scegliere il proprio orientamento sessuale a prescindere da come natura lo ha creato”. Dopo questa interrogazione sono pervenute due risposte. Una da parte del gruppo consiliare del Partito Democratico. L’altra, arrivata a poche ore dalla discussione in Consiglio comunale dell’argomento in questione, da parte di due psicologhe e psicoterapeute: Valentina Tirelli e Maria Giovanna Cammi.

«Ho solo chiesto una verifica all’assessore competente – ha detto Zanardi, replicando alle due professioniste - sui libri presenti nelle Jonathan Papamarenghi-5biblioteche piacentine e come la Giunta intende approcciarsi alla presenza. La mia interrogazione è stata strumentalizzata da due psicologhe chiamate in causa da Arcigay. Non tollero che due professioniste mi mettano in bocca dei commenti che non ho mai fatto. L’Arcigay e le altre persone che si battono nei confronti delle discriminazioni difendano anche me, oggetto di insulti sessisti sui social per aver presentato questa interrogazione».

«Non posso fare altro che ribadire il ruolo delle biblioteche pubbliche – è intervenuto l’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi in aula - che rappresentano un luogo di libertà e garantiscono libertà di informazione, di conoscenza e formazione delle proprie opinioni. Dal 1997 ospitiamo collezioni librarie per i bambini di diverse fasce d’età. Ci sono 28mila volumi per loro, molti dedicati all’autostima, al rispetto delle differenze e all’inclusività. Non ci sono intenzioni costrittive e coercitive nei confronti della distribuzione dei libri. I criteri per la realizzazione delle raccolte sono indicate dai manifesti per l’Unesco per le biblioteche pubbliche. Ad oggi non abbiamo mai ricevuto osservazioni e rimostranze da parte di nessun genitore o frequentatore di biblioteche».

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