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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Logistica, Cugini (Pd): «Roncaglia ha già dato»

Il capogruppo del Partito Democratico sul progetto del maxi capannone: «Occorre discuterne in commissione, non si conoscono tutti gli elementi del progetto. Altra logistica porterebbe a uno sbilancio costi-benefici troppo pronunciato in termini di qualità»

Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, Stefano Cugini, prende posizione sulla delibera assunta dalla Giunta Barbieri in merito all’ok al progetto di un capannone da 76mila metri quadrati ai Dossi di Roncaglia. «In politica una persona porta le proprie convinzioni – spiega Cugini - collocandole all’interno di un contenitore, partito o movimento che sia, che ritiene compatibile, disposto a misurarle con tutte le altre: a volte queste idee si consolidano nel confronto, altre volte evolvono. Mai comunque l’appartenenza significa far proprie eredità passate su cui non sei d’accordo, men che meno sentirsi vincolato a un senso di ottusa continuità o censurato nel rivendicare cambi di rotta. Bene, in tema di logistica - specie se a basso valore aggiunto - Piacenza secondo me ha già dato. Roncaglia ha già dato. Si metta la parola fine a gomma, cemento, gas di scarico.  Lo sviluppo di questo settore negli anni ci lascia in eredità uno sbilancio costi-benefici troppo pronunciato in termini di qualità, dal punto di vista sociale, ambientale, lavorativo.  I nostri cittadini, con una menzione speciale a quelli delle frazioni, in cui persiste la sensazione di essere di serie B, meritano di sentirsi dire proprio dalla politica (e avere le conseguenti dimostrazioni) che d’ora in avanti la salute viene prima di tutto e che si farà sempre fronte comune per migliorare le condizioni del nostro territorio.area Mandelli-2Per questo, non condivido e mi oppongo al frettoloso “via libera” dato dalla Giunta di Piacenza alla variante urbanistica per costruire ai Dossi di Roncaglia un maxi-capannone da quasi 80.000 metri quadri, modificando - e non direi certo di poco - un progetto nato più di dieci anni fa, rimasto dormiente fino al 2017 e d’improvviso risaltato fuori, in cui si prevedevano tanti lotti di piccola dimensione per insediamenti artigianali.

Roncaglia vive la ferita dell’alluvione del 2015, che non si rimarginerà forse mai. La volontà politica, stante la situazione, oggi ha il dovere di provare altre vie che non concedere senza batter ciglio l’ennesimo affare privato in cambio di qualche briciola in oneri di compensazione.

Era obbligatorio approvare quella variante? Se, come pare, tecnicamente non serve il parere del Consiglio comunale, davvero si sceglie di non portare in quella sede il dibattito? Non sarebbe utile prendersi tempo e convocare una commissione? Non si pensa necessario sentire il pensiero dei vari portatori di interesse, primi tra tutti i residenti?

Per me la risposta a queste domande è una sola, specie a fronte del fatto che ancora non è dato sapere il nome dell’acquirente e il tipo di progetto che coinvolge l’area, il che priva della possibilità di valutare in concreto e in trasparenza pro e contro della proposta. So già che in molti, dal basso (come va di moda dire oggi) sono pronti a dar battaglia e sono più che convinto che sia giusto stare al loro fianco».

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