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«Maggior controllo sulla qualità dei programmi di reinserimento per i profughi»

I consiglieri del Carroccio Lorella Cappucciati e Marco Montanari: «L’Asp sta svolgendo un buon lavoro con i nostri anziani, può e deve fare di meglio anche con i profughi, per il loro bene e di tutti noi piacentini» 

«A Piacenza la maggior parte degli arresti che vengono effettuati per spaccio, sono a carico di persone che parlano lingua straniera. Questo è quello che certificano i dati dello Sdi, i database delle forze dell’ordine che raccolgono dati sulle persone schedate: nei primi nove mesi e mezzo del 2017 uno su due è straniero. Se invece, andiamo a guardare il capitolo denunce, si capisce come gli immigrati a Piacenza siano un problema più grande di quello che si pensa: il 57% sono infatti immigrati denunciati. Nel capitolo crimini, ben 289 su 584 sono stati commessi da non italiani», commentano Lorella Cappucciati e Marco Montanari, consiglieri comunali Lega Nord di Piacenza. 

«Questi dati - sostengono - fanno emergere un aspetto sulla gestione dell’Asp che evidenzia una mancanza di controllo sulla qualità dei programmi di reinserimento di questi profughi. Stiamo, infatti, parlando di ragazzi, i quali vedono nello spaccio un guadagno facile e questo è un aspetto che spesso tocca anche le ragazze, rimanendo coinvolte nella prostituzione. Conseguenze al quale l’Asp deve prendere le giuste contromisure, altrimenti si rischia di fare un danno ai piacentini».

La soluzione è quella di attuare, quindi, dei programmi seri di reinserimento nei quali devono essere presenti dei passaggi di valutazione dove un addetto al controllo può seguire passo dopo passo l’inserimento di questi profughi, senza lasciare a loro una seconda possibilità ma espellerli dal programma e dalla città se segnalati con precedenti. A ciò, va aggiunto una accurata selezione delle cooperative: abbiamo notato troppo spesso come alcune di loro, vedi Ippogrifo, sono le responsabili della gran parte dei profughi che finiscono sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine. L’Asp sta svolgendo un buon lavoro con i nostri anziani, può e deve fare di meglio anche con i profughi, per il loro bene e di tutti noi piacentini». 

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