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Maltempo, l'assessore regionale Gazzolo: «Da Enel disservizi inaccettabili»

È intervenuta durante il consiglio regionale l’assessore alla protezione civile, alla difesa del suolo e all’ambiente: «La Regione destinerà subito 2,5 milioni di euro per gli interventi urgenti»

«La Regione ha deciso di destinare immediatamente 2,5 milioni di euro per gli interventi urgenti, per far fronte alle emergenze prioritarie dopo il maltempo, ed effettuare una ricognizione in tempi stretti dei danni per avanzare la richiesta di stato di emergenza nazionale al Governo». L’assessore alla Difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna, Paola Gazzolo, interviene in Assemblea legislativa per un rendiconto sull’emergenza connessa al maltempo che si è abbattuto sull’Emilia-Romagna il 5 e 6 febbraio scorsi. La relazione dell’assessore è stata inserita all’ordine del giorno dei lavori d’Aula in seguito alla decisione dei presidenti dei Gruppi consiliari e dell’Ufficio di presidenza al termine di una riunione convocata per l’esame della richiesta presentata dal capogruppo di Fi, Galeazzo Bignami, affinché la Giunta facesse il punto della situazione. La discussione e il confronto su quanto esposto verrà fatta in III commissione assembleare - Territorio e ambiente, dove lunedì prossimo saranno in udienza i rappresentanti di Enel. Sui disservizi elettrici, infatti, Gazzolo è netta: “Non ci possiamo nascondere che, nonostante l’impegno profuso dai tecnici Enel, si sono determinate forti criticità e disservizi inaccettabili, in particolare nelle relazioni con i sindaci ai tavoli delle Prefetture. Tutti i nostri primi cittadini- sottolinea- hanno lamentato totale assenza di informazione, pervicacemente richiesta in sede locale e regionale. Dobbiamo fare chiarezza e dare risposte”.

Neve, pioggia e vento hanno causato danni ingenti. “Le nevicate del 5 e 6 febbraio hanno interessato l’intera area appenninica della regione con valori superiori ai 50 cm- spiega Gazzolo-, le zone pedecollinari con valori di circa 50 cm e la pianura con valori di 20-30 cm nella porzione emiliana”. Il picco massimo si è registrato nella provincia di Modena, con neve fino a 70 cm nelle aree montane e 34 in quelle pedecollinari.

Le piogge hanno interessato le province centro-orientali, pedecollinari e nella pianura romagnola, “e sono state intense e persistenti, con valori cumulati anche superiori a 100 mm nell’intero evento e con massimi registrati nelle ore notturne e nel primo mattino del 6 febbraio superiori agli 80 mm”. In particolare, “le piogge nelle zone del Lughese e del Faentino sono state anche superiori ai 100 mm, parecchio superiori ai valori climatologici del mese di febbraio e pari in certi casi agli accumuli totali dell'intero inverno meteorologico (trimestre dicembre-febbraio)”.

In corrispondenza del transito della perturbazione si sono verificati “forti venti- prosegue l’assessore- con raffiche anche fortissime maggiori di 80 Km/h, particolarmente nelle province orientali e lungo la fascia costiera e sul mare che, di conseguenza, è risultato molto agitato”. A causa delle piogge insistenti e abbondanti, “molti corsi d’acqua delle province orientali sono andati in piena, a partire dagli affluenti di destra del fiume Reno, fino a tutti i bacini pedecollinari e di pianura dal Reno alla Romagna. In particolare sono stati interessati da fenomeni di piena i bacini di Lavino, Ghironda, Navile, Idice, Quaderna, Sillaro, Senio, Bevano, Rubicone e Uso”. I livelli idrometrici “sono saliti rapidamente fino a superare in certi casi anche la seconda e addirittura la terza soglia idrometrica di riferimento (Bevano, Savio, Rubicone-Pisciatello, Uso)”. Un elemento “di forte criticità è stato rappresentato dalla difficoltà di scolo di fiumi e canali per le condizioni di ricettività a mare”.

Infine, si sono registrate “onde marine superiori a 4 metri nelle primissime ore del giorno 6 febbraio. Contestualmente si sono avute, nello stesso periodo, elevatissime altezze del livello del mare (valori superiori a 1,20 m). La corrispondenza temporale tra i picchi di onda e di livello del mare ha determinato una violentissima mareggiata, con conseguente tracimazione di acqua marina sulla spiaggia e successivi allagamenti anche di molte aree litoranee”. Si può affermare, precisa Gazzolo, “che questo evento possa essere considerato assolutamente anomalo se non addirittura eccezionale, quanto meno per la concomitanza di onde e livello marino entrambi elevatissimi”.

Per far fronte all’emergenza, complessivamente hanno operato ad oggi 270 squadre corrispondenti a 1.220 volontari provenienti dai coordinamenti delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e di alcune Associazioni regionali: ANPAS, ANA e CRI con mezzi operativi e con attrezzature specialistiche della Colonna Mobile regionale di protezione civile. Inoltre è intervenuta, attivata dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile, l’Associazione A2A di Milano.

Quanto allo scenario che si apre, l’esponente della Giunta spiega: “Otterremo la dichiarazione di Stato di emergenza nazionale, accompagnata da risorse per gli interventi di ritorno alla normalità, e questo ci consentirà di avviare la procedura di ricognizione puntuale del danno”. Ma “non ci possiamo nascondere che, nonostante l’impegno profuso dai tecnici Enel, si sono determinate forti criticità e disservizi inaccettabili, in particolare nelle relazioni con i sindaci ai tavoli delle Prefetture. Tutti i nostri primi cittadini- afferma Gazzolo- hanno lamentato totale assenza di informazione, pervicacemente richiesta in sede locale e regionale. Dobbiamo fare chiarezza e dare risposte. Per questo, già per lunedì prossimo è prevista una audizione di Enel alla III Commissione assembleare, competente in materia”.

Secondo l’assessore, “emerge nuovamente, come nel 2014 e negli ultimi anni, l'alta frequenza di eventi estremi. Nel caso di questi giorni, mareggiata eccezionale, piogge convettive in area limitata, nevicata eccezionale per il tipo di neve con alto peso specifico e caduta in poche ore. Ciò può essere associato al cambiamento climatico. Ma quello che deve essere perseguito è l'adattamento a queste nuove condizioni con nuove azioni: revisione del sistema di allertamento, piani di emergenza ad ogni livello istituzionale e strettamente coordinati fra di loro, uso del suolo”, poi “manutenzione costante” del territorio, “su cui destineremo risorse”, e naturalmente “programmi di messa in sicurezza di ampio respiro”. Il tutto, chiude Gazzolo, nell’ambito di “un organico piano a valenza decennale, che ci consentirà di costruire comunità resilienti, preparate e attrezzate e di ridurre i rischi, costruendo cultura di autoprotezione e sicurezza delle nostre comunità. E’ obiettivo del programma di legislatura e anche di questo parleremo in Commissione e in quest’Aula".

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