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Mense scolastiche, le mamme protestano. La Giunta: «Il centro pasti non è di serie B»

In Consiglio comunale i genitori delle cinque scuole coinvolte dal risparmio deciso dalla Giunta. Il Pd all’attacco. L’assessore Papamarenghi: «Già 700 i pasti veicolati, nessun problema». Barbieri: «Circolano in rete e sui telefonini false notizie sulla vicenda, capisco i timori dei genitori»

Risparmiare sul servizio di refezione delle scuole di Piacenza? Molti genitori della scuole Vittorino da Feltre, Mucinasso, Borgotrebbia, Pittolo e Rodari non hanno per niente digerito la scelta del Comune di affidarsi maggiormente al Centro Pasti dell’ente a La Verza, invece che alla cucina interna delle singole scuole. Tanto che in diversi, soprattutto mamme, hanno partecipato alla seduta di Consiglio comunale dell’8 aprile per manifestare il proprio dissenso. Il maggiore utilizzo del centro pasti a discapito delle cucine interne delle scuole – tutte e cinque non del centro storico cittadino, da qui il timore di una scelta a favore di certe scuole piuttosto che di altre - porterà a un risparmio di 15mila euro annui al Comune. Per le mamme, la scelta va a discapito della qualità. Non la pensa così l’Amministrazione e l’assessore alle politiche scolastiche Jonathan Papamarenghi, che poi si è confrontato con alcuni rappresentanti dei genitori delle cinque scuole. La stessa Amministrazione ritiene che il risparmio, di poche migliaia di euro, sia stato gonfiato ad hoc da alcuni per polemizzare nei confronti della Giunta.

PD ALL’ATTACCO: «MANCANZA DI RISPETTO IN QUESTA SCELTA»

La prima a contestare in aula la scelta della Giunta è stata Giulia Piroli, consigliera del Pd e in passato proprio nel ruolo di Papamarenghi, ai tempi della Giunta Dosi. «C’è stata mancanza di informazione – ha detto Piroli - e di rispetto. Una commissione mense si è tenuta la settimana prima della delibera di Giunta e nessuno ha detto niente. E' contradditorio risparmiare sui pasti, farli portare da fuori e PHOTO-2019-04-08-16-27-22-2allo stesso tempo investire meno risorse sui controlli Haccp (i controlli sulla salubrità degli alimenti, nda). Il gioco vale la candela? Ricordo che sono sempre successi problemi quando il servizio è esternalizzato». Piroli ha chiesto che una mamma per ogni plesso scolastico venga ascoltata dai capogruppo del Consiglio comunale.  «Alcuni degli assessori – ha incalzato anche Christian Fiazza (Pd) - non conoscono la città. La commissione mense c’è stata poco tempo fa, ed è stato illustrato il nuovo menù – con più legumi e la riduzione della carne di manzo -, perché non si è detto nulla in quella sede? Il centro pasti di La Verza fu un’idea nostra, del centrosinistra, ma la comunicazione di chi comanda questa città non c’è stata e non si capiscono i criteri della scelta delle scuole. Perché queste e non altre? I cittadini vogliono risposte».

FRATELLI D’ITALIA E LEGA: «FALSO PROBLEMA»

Dalla maggioranza una levata di scudi nei confronti della Giunta. «Sono genitore di una bambina di dieci anni – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Gian Carlo Migli - che frequenta la scuola di San Lazzaro. Parlai con l’assessore Papamarenghi del tema delle mense appena si insediò. Ha una grande sensibilità verso il servizio e per la qualità. I pasti del centro di La Verza non sono di serie B come qualcuno può pensare. Dalla scuola di mia figlia non è mai arrivata nessuna lamentela. I pasti veicolati, se sono considerati peggiori, PHOTO-2019-04-08-16-27-21-2allora sono un problema dal 2007, non da oggi. E il problema dei trasporti non esiste, anche le materie prime vengono comunque trasportate. Questa Giunta non sceglie la mensa diretta per le scuole più “nobili” e i pasti veicolati per tutte le altre. Ricordo invece che fu la Giunta precedente (era assessore Giulia Piroli, nda) a togliere le merendine dalle scuole, perché tante “la mangiavano già a casa”». «Non si possono dare informazioni scorrette – è il commento del capogruppo leghista Carlo Segalini - ai genitori che, ovviamente, si preoccupano per i figli. Da oltre dieci anni il centro pasti di La Verza è ben controllato dall’Ausl. A Piacenza ci sono dei plessi che ricevono i pasti da La Verza e altri che hanno la cucina all’interno. Penso che ci sia sempre un controllo efficace sulla qualità del cibo. L’ex assessore Piroli nel 2014 tolse il riso biologico, le cosce di pollo, le patate fresche per mettere quelle congelate. Ma non ricordo questo clamore mediatico. Non vedo un problema».

COLLA: «NORMALE PENSARE CHE UN PIATTO CUCINATO SUL POSTO SIA MIGLIORE»

«Nel 2001 dissi che il centro pasti – è l’intervento un po’ fuori dal coro della maggioranza di Nelio Pavesi (Lega) - era un carrozzone inutile, si parlò di una spesa di 4 miliardi e mezzo di lire per realizzarlo. Se si voleva davvero esternalizzare il servizio si doveva farlo PHOTO-2019-04-08-16-27-20-2verso una vera ditta privata». «Togliere la merendina nelle scuole – ha ricordato Roberto Colla (Piacenza Oltre) - è costata cara centrosinistra…comunque invito a girare personalmente negli uffici e nelle scuole. La qualità è altissima, però è normale pensare che un piatto cucinato lì è meglio di uno che viene da fuori. Questa è una considerazione legittima». «Molti genitori dovrebbero però sapere – ha aggiunto Lorella Cappucciati (Lega) - che i figli lasciano a metà i cibi, c’è spreco. Il cibo viene spesso buttato». «È stata sbagliata – è il parere di Massimo Trespidi (Liberi) - la strategia comunicativa del Comune: vantare questo risparmio di poche decine di migliaia di euro…A meno che questo intervento non anticipi qualcosa di più consistente per i prossimi anni. Ci sta che i capogruppo s’incontrino con i rappresentanti dei genitori».

 

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