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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Sicurezza, Dosi: «Il problema c'è, ma Piacenza non è “maglia nera”»

Discussa in consiglio comunale una mozione di Polledri sul tema sicurezza. Il sindaco risponde alle esortazioni della minoranza: «Non voglio dire che la sicurezza non sia un problema. Facciamo molta fatica a trovare risposte efficaci. Gli impegni che abbiamo preso però li manteniamo»

Nel corso della seduta del consiglio comunale del 22 settembre, Massimo Polledri (Lega Nord), ha presentato una mozione urgente relativa a “promuovere azioni concrete e mirate per rispondere alle percezioni di insicurezza dei cittadini”. «Più che parlare di sicurezza – ha spiegato Polledri - dovremmo parlare di “non sicurezza”. Piacenza è, secondo un articolo del quotidiano locale datata 24 agosto, “maglia nera”, e il questore nel frattempo dà risposte inaccettabili. I controlli a tappeto nelle case sono statti promessi un anno fa, peccato che non si possano fare. Si è fatto molto poco negli ultimi tempi al riguardo. Non ci sono investimenti sulla polizia municipale e non c’è una linea di comunicazione con la questura: per inviare un documento dobbiamo mandare una persona apposta, come possiamo utilizzare il servizio di fotosegnalamento? Siamo rimasti all’età della pietra».

«Organizziamo meglio l’organico della polizia – ha preso la parola Maria Lucia Girometta (Fi) - dotiamo di telecamere le zone più a rischio della città e iniziamo a parlare nelle scuole, con una campagna di sensibilizzazione, di questi problemi». Secondo Andrea Tagliaferri (Pd) l’autorità preposta al controllo della sicurezza è il prefetto. «Non ci sono state – ha detto - impennate di criminalità quest’anno, rispetto al 2013. Il sindaco deve dare un segnale forte, ma è il prefetto a dover mettere insieme le risorse per fare azioni di contrasto». «Nella municipale – ha rilevato Andrea Gabbiani (M5S) - manca una figura di polso, un comandante con la possibilità di intervenire. A Parma c’era un problema simile e diversi ottimi candidati si sono presentati per diventare comandante. Una figura è stata poi individuata e mi hanno detto che in quella città ha portato ottimi risultati». «Servono misure repressive – è il parere di Marco Colosimo (Piacenza Viva) -, questa non deve essere solo una bandiera del centrodestra. Ci sono sindaci di destra e sinistra in Italia che si sono attivati con tutte le loro forze: alla seconda infrazione, per i cittadini stranieri, scatta il foglio di via dalla città. Piacenza campeggia nelle peggiori classifiche: questo è sotto gli occhi di tutti, tranne qualcuno che fa finta di non accorgesene».

«Alcuni temi della mozione – ha risposto il sindaco Paolo Dosi - riguardano azioni già in corso. Ricordo ancora che 15 agenti sono stati inseriti nel piano occupazionale: ne avremmo bisogno 83 per sopperire alle carenze di organico, ma al massimo possiamo assumerne 33.  Informo i consiglieri che è stato avviato il percorso per la selezione del nuovo comandante. Anni fa – ricorda Dosi - la municipale affiancava le forze dell’ordine, ora supplisce alle mancanze altrui poiché tutti i corpi sono in difficoltà. Ci sono zone della città in cui avvengono spesso episodi, questo non lo nego: le indagini e gli interventi però hanno bisogno di tempo. Intervendendo in un punto in modo frettoloso, non si toglie il problema, lo si sposta solamente. Pensiamo a via Torricella: è accaduto che alcuni esercizi commerciali avessero dei problemi. Qua c’è stato un intervento impegnativo che ha disincentivato azioni di questo genere. Ora è partito il progetto “Porta Galera” in un altro contesto difficile di Piacenza: c’è comunque un problema culturale complessivo. Come mai - si chiede il sindaco - genera più allarme nella popolazione leggere sui giornali di reati incivili, in confronto a quanto fatto da due nostri giovani che hanno fatto a pezzi un uomo? Dovremmo chiederci anche in che contesto sono cresciuti».

Dosi però rifiuta l’etichetta, data da un giornale locale lo scorso 24 agosto e riportata da Polledri in consiglio, di “maglia nera” della criminalità. «Lessi il titolo, poi però nell’articolo si parlava che Parma stava peggio di noi, Cremona ci superava in rapine, stupefacenti ed estorsioni: forse la nostra maglia nera è diventata grigia. Non voglio dire che la sicurezza non sia un problema: facciamo molta fatica a trovare risposte efficaci. Gli impegni che abbiamo preso li manteniamo, ho la consapevolezza che la strada è tanta, ma non siamo da dipingere come “maglia nera”. Ora m’impegnerò a migliorare la situazione».

«Per la sinistra – ha contestato Marco Tassi (Pdl) - il problema sicurezza non esiste, per la destra invece è primario. Speriamo che il prossimo comandante della municipale abbia le competenze per affrontare il problema». «Tutto questo degrado – ha invece detto Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi) - io non lo vedo: non ritengo accettabile la proposta di allargare la Ztl con la scusa di migliorare la sicurezza dei cittadini, non c’è motivo». «Il senso di maleducazione – ha rilevato il capogruppo Pd Daniel Negri - è molto diffuso, e promosso da cittadini italiani e stranieri. Ci sono bivacchi, rifiuti per strada: bisogna fare di più per rendere Piacenza una città pulita, magari incrementando i presidi. Il degrado porta a una percezione di insicurezza non secondaria. Puntiamo sulla manutenzione dei beni pubblici, sul verde, sul decoro. Inoltre vogliamo che i lavori su Borgo Faxhall proseguano in modo veloce».

Il consiglio ha dato parere favorevole ad avviare la procedura di assunzione di un nuovo comandante della polizia municipale, predisporre un aumento dei controlli sulle assicurazioni false delle automobili, a predisporre indennità di rischio per gli agenti, a migliorare coordinamenti fra le forze dell’ordine, ad avviare una politica di controllo e presidio verso l’immigrazione clandestina. Bocciate le proposte di Polledri di ridurre la zona Ztl (vista la mancanza di personale e di controlli) e l'idea impedire la vendita di alcolici dopo le 21 nelle zone più a rischio.

Sandra Ponzini (Pd) ha portato in consiglio una lamentela raccolta dalla testimonianza di diversi cittadini. «Spesso capita – ha detto – che nello stesso luogo vengano multate le macchine, parcheggiate negli spazi blu a pagamento, sprovviste del tagliando, mentre i mezzi parcheggiati in divieto di sosta vengono completamente ignorati. So perfettamente che solo i vigili possono sanzionare le macchine in divieto di sosta, però capitano episodi molto antipatici: l’altro giorno in via San Siro, all’uscita della scuola Giordani, tutte le macchine negli spazi blu sono state sanzionate, mentre quelle in divieto di sosta no: c’è disparità di trattamento». «Il 3 febbraio scorso – ha invocato Mirta Quagliaroli (M5s) - chiedemmo alla commissione 4 un’audizione per ascoltare un rappresentante di Acqua Bene Comune, per parlare della società in house. Non è stato rispettato il regolamento, se non la convocherete al più presto agiremo in modo meno simpatico».

Nel frattempo la minoranza ha promesso di presentare prossimamente una risoluzione per la tutela della famiglia naturale. «Per noi si parla di famiglia – ha rimarcato Erika Opizzi (Fd’I) - quando c’è un uomo e una donna.  È una questione giuridica e morale che vogliamo difendere contro l'idea di estendere alcuni diritti anche alle coppie omosessuali. Il registro per le coppie di fatto a Piacenza è bloccato da dicembre, anche grazie al nostro ostruzionismo». «L’amministrazione di Piacenza – ha aggiunto Foti - è molto più ipocrita di quella di Bologna che ha voluto il registro: qua si è deciso, molto "ecumenicamente", di "non decidere" e insabbiare tutto».

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