«Un museo del Grana Padana alla Faggiola», Cavalli e la proposta di Rizzi in Regione

Un museo del Grana Padano alla Faggiola. Il consigliere regionale Stefano Cavalli porta in Regione la proposta avanzata nei giorni scorsi dal professor Paolo Rizzi, direttore del Laboratorio di economia locale della Cattolica di Piacenza e - in un'interrogazione - caldeggia l’iniziativa alla giunta di viale Aldo Moro. L’idea - rimarca Cavalli - è un'“interessante proposta operativa per rilanciare la Faggiola”, che oggi - ricorda il consigliere leghista - “perde circa 40-50mila euro all’anno”, come sottolineato nei giorni scorsi dal vicepresidente della Tadini - l’azienda ‘controllante’ - Paolo Sckokai. “Pensiamo che servano progetti concreti, per valorizzare i nostri prodotti oltre i confini piacentini, anche in chiave Expo2015. E’ lo stesso mercato che ce lo chiede” rimarca Cavalli sottolineando le aperture alle esportazioni manifestate oggi da Kyle Scott, console generale degli Stati Uniti stamattina ospite di Confindustria Piacenza. Viste queste “buone premesse” - evidenzia Cavalli - la Faggiola non va venduta, ma va rilanciata, e bene ha fatto il sindaco Alessandro Ghisoni a rimarcarlo nei giorni scorsi”. “L’orizzonte Expo2015 è il più rilevante degli obiettivi e Piacenza è l’avamposto dell’Emilia Romagna verso Milano, quindi possiamo vantare un ‘diritto di prelazione’ su investimenti e iniziative, che la Regione ci deve riconoscere”. In questo quadro il museo del Grana Padano “sarebbe una potentissima vetrina dell’enogastronomia piacentina ed emiliano romagnola” utile a “regalare opportunità alla Faggiola, al territorio e a far conoscere un nostro prodotto d’eccellenza”. Nelle scorse settimane Cavalli aveva inoltre chiesto alla giunta regionale un sostegno al progetto di un museo nazionale dell’agricoltura a Piacenza, mutuato dall’iniziativa di Giuseppe Parenti, presidente della Camera di Commercio. “Ci sembrano - evidenzia l’esponente del Carroccio - valide iniziative per farci conoscere e attrarre visitatori e risorse sul nostro territorio. L’obiettivo è ‘agganciare’ i 70mila posti di lavoro attesi con Expo2015”.