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Nel contratto di governo 5Stelle-Lega abolita la tassa di soggiorno

Proteste dai sindaci dell’Emilia-Romagna: a Piacenza è stata introdotta solo a gennaio di quest’anno e doveva portare 200mila euro. A Parma 1,4 milioni, a Bologna 6,1 milioni

La tassa di soggiorno – che in Italia porta ai comuni ben 450 milioni di euro di entrate all’anno - è un inutile balzello da eliminare. Sembrerebbe pensarla così il nascente governo gialloverde tra Movimento 5 Stelle e Lega. Nel contratto di governo redatto tra le due forze politiche vi è l’abolizione della tassa di soggiorno, tassa istituita anche a Piacenza a partire dal primo gennaio di quest’anno. Già la Giunta Dosi, in precedenza, aveva voluto introdurre questa gabella per i non residenti che decidono di soggiornare nelle strutture ricettive del capoluogo. Ma la tassa era stata bloccata da due Leggi di Stabilità e solo nell’autunno di quest’anno, con l’avvento della Giunta Barbieri, è stato possibile attuarla, in modo da aiutare ulteriormente le casse comunali. A Bobbio è stata introdotta dal sindaco Roberto Pasquali solamente dal primo maggio scorso.

Piacenza conta di ricevere 200mila euro, nulla a che vedere con le cifre registrate nella vicina Parma. La tassa di soggiorno dei “cugini” fa incamerare molte risorse al Comune guidato dal sindaco Federico Pizzarotti: nel 2017 Parma ha incassato 1,4 milioni di euro. «Sono senza parole – ha commentato il contratto di governo 5 Stelle-Lega lo stesso Pizzarotti -. Il duo di governo vorrebbe cancellare, con un tratto di penna, l’imposta di soggiorno turistica. Quei pochi spiccioli in più che un turista versa all’albergo durante la vacanza. Pochi spiccioli per una persona, ma per una città che vive di turismo sapete cosa significa? Senza quegli spiccioli non passerebbe da Parma la Mille Miglia. Gli eventi estivi come i concerti verrebbero a mancare. Le kermesse e i festival enogastronomici, della prima città Creativa della Gastronomia Unesco in Italia, si limiterebbero drasticamente. Le attività del nostro Teatro Regio, che quest’anno ha visto il Festival Verdi ottenere l’awards come miglior festival al mondo, sarebbero a rischio. Si intaccherebbe la strategia di accoglienza e promozione legata a Parma Capitale Italiana della Cultura 2020. Ne risentirebbe la promozione turistica di tutto il territorio provinciale Una gravità inaudita. Facciano marcia indietro: la politica è una cosa seria». La tassa rende molto alle altre città emiliane: il sindaco di Bologna Virginio Merola si lamenta per l’abolizione della stessa, che aiuta per sei milioni e centomila euro il Comune capoluogo di regione. Senza dimenticare poi i mancati incassi di tutta la riviera romagnola, cifre astronomiche se paragonate a quelle di Piacenza.

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