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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

«Non si risolvono i problemi del centro allargando la pedonalizzazione»

I Liberali presentano la loro controproposta al piano urbano di mobilità sostenibile. Sforza Fogliani: «Piacenza si deve ispirare al modello Milano, la città deve aprirsi, non chiudersi». Vie di percorrenza a senso unico per entrare e uscire dal centro in maniera scorrevole

Piacenza deve guardare a Milano e buttare nel cestino il Pums, per sposare un altro piano. I Liberali Piacentini hanno presentato nella loro sede il loro documento sul piano urbano di mobilità sostenibile, che è una risposta a quello della Giunta Barbieri. «Chiediamo di scegliere un’altra impostazione», ha spiegato Corrado Sforza Fogliani. La controproposta è stata ascoltata da una pattuglia di consiglieri di Palazzo Mercanti: Antonio Levoni (Liberali), Nelio Pavesi (Lega), Massimo Trespidi e Mauro Monti (Liberi), Andrea Pugni (Movimento 5 Stelle). All'incontro di confronto c'era Coppolino e Sforza Fogliani-2anche il neo civico (appena uscito da Forza Italia) Filiberto Putzu e l’amministratore unico di Pc Expo Giuseppe Cavalli, oltre al presidente dell’Unione Commercianti Raffaele Chiappa e Fausto Arzani, direttore Confesercenti.

Nel corso della serata Antonino Coppolino ha illustrato al pubblico i tratti salienti del Pums, esprimendo i propri dubbi sulla realizzazione di altre due aree attrezzate per camion e tir (a Borgoforte e in via Lorenzini dietro Ikea). «Il Pums attuale non ha una previsione d’incidenza sul tessuto economico e sulla popolazione. Quanto incide il piano sulla città? Conviene farlo?». «Nessuno lo dice – ha detto Sforza Fogliani - ma c’è tempo fino al 4 aprile per presentare le proprie osservazioni d’interesse pubblico al Pums. Il modulo comunale è però fatto apposta per non contestare nulla».

Lunga la disamina del piano da parte di Sforza Fogliani e dei Liberali. «Non possiamo mortificare il centro, dobbiamo aprire la città, non chiuderla. Ad una revisione della circolazione che non ha anima, si oppone una visione nuova, che supera l’antiquata concezione Liberali-5basata su un'“isola pedonale" per caratterizzarsi invece sulla base di vie di scorrimento». «Il nostro piano – ha aggiunto l'avvocato - parte dall’assetto romano di Piacenza, dal decumano di via Roma-via Borghetto. Secondo noi il criterio dell’isola pedonale deve essere abbandonato totalmente, come lo ha abbandonato Milano che ha una perfetta circolazione. Piacenza non può avere isole pedonali, ma deve avere molte vie di penetrazione a senso unico».

LA PROPOSTA LIBERALE

L’impianto al quale pensiamo è basato su due parallele, ad esempio via Taverna, via Garibaldi, via Sant'Antonino e via Scalabrini da un lato. Via Roma e via Borghetto dall'altro. Ma si potrebbe pensare - per la prima delle due direttrici - anche a viale Malta e allo Stradone Farnese. Tutte, però, a senso unico - da individuarsi l'uno contrario all'altro -, con spazi di sosta temporanei nelle zone in cui ciò sia via Romagnosi centro storico-2possibile e venga consentito. A questo fondamentale impianto viario potrebbero essere aggiunte vie di penetrazione e ritorno (ad esempio via Giordani-via Scalabrini, in questo senso unico o viceversa), mentre aree di parcheggio - più o meno limitate - dovranno alimentare il concetto dell'apertura della città.

In questa logica, Piazza Cittadella - per la quale l'attuale Amministrazione ha condiviso la soluzione del garage interrato - va in parte destinata a parcheggio a cielo aperto. In sostanza, tale piazza dovrà essere un "trampolino di lancio" (per così dire) verso piazza Cavalli, e ciò tramite una via Cittadella ulteriormente rinnovata e valorizzata sul piano dell'arredo urbano, come direttissima per raggiungere il centro. «Va mantenuto – ha osservato Sforza Fogliani - l'attuale impianto a raggiera caratterizzato da vie di percorrenza da Piazza Cavalli verso l'esterno, a servizio dei mezzi di soccorso, così che la nostra maggiore piazza abbia i requisiti, anche sotto questo profilo, per diventare un centro di attrazione di persone, peraltro facilmente sgombrabile in tutti i sensi che i mezzi e le persone potrebbero percorrere».

«Piacenza deve arrivare ad una circolazione che si ispira al modello Milano e quindi ad un impianto che si caratterizzi per un'armonica convivenza di zone pedonalizzate e di zone di facile e prossimo accesso pedonale. L'innovativa proposta - sulla quale ci si augura un confronto aperto, alla luce del sole, senza pregiudiziali massimaliste». L’associazione è preoccupata: teme che non ci saranno abbastanza soldi per fare la rivoluzione del Pums della Giunta. «Va a finire che poi fanno solo la pedonalizzazione, che non costa via taverna traffico auto smog 2019 ok-2nulla». «Oggi vivere in centro storico – ha rincarato la dose Sforza - non è costoso come a Roma, però è difficile. Ci sono artigiani che si rifiutano di fare i lavori nelle vie del centro, si trovano ostacolati, non c’è posto per loro, prendono le multe. Siamo già pieno di divieti in centro, è vergognoso girare per Piacenza con tutti i divieti non rispettati che ci sono». Pesante la considerazione nei confronti della Giunta, che sembra avvallare il Pums redatto dalla società milanese Trt. «Sembra che ci siano “marchette” nel Pums, che qualche politico della Giunta vuole fare. Piazza Cavalli, ad esempio, deve essere valorizzata, non si possono chiudere tutti gli accessi».

IL DIBATTITO SUL PUMS

«Piano pienamente condivisibile – ha aggiunto Carlo Giarelli dei Liberali -. L’unico aspetto non convincente è la mancanza di aree verdi. Difficile inserirle nel centro storico, ma immediatamente al di fuori dal perimetro: queste aree potrebbero essere l’ex manifattura Tabacchi e l’ex Consorzio Agrario». «Le aree verdi che abbiamo – è il parere dell’avvocato Sforza - sono tutti ex giardini privati». O anche piazza Cittadella, ipotesi condivisa da un altro intervento». Altri interventi hanno messo in luce come l’inquinamento cittadino non derivi dalle auto circolanti in centro, ma dall’autostrada. Altra considerazione è il necessario potenziamento della tangenziale, una priorità. Rammarico per un’altra eterna incompiuta cittadina: l’area ex Acna, ancora non sfruttata. Anche Filiberto Putzu ha dato il suo contributo al dibattito. «Da una mobilità circolare – girare intorno alla città riducendo l’accesso al centro – si passa ad altro nel piano dei Liberali, più orizzontale e verticale. Idea già accennata in passato, quando si pensò di trasformare lo stradone Farnese e via X Novembre in due grandi assi viabilistici in un’unica direzione». «Bisogna prendere atto – è la considerazione finale di Sforza - che a Piacenza c’è un’altra mentalità. Il parcheggio della Cavallerizza è considerato lontano dal centro storico, a Milano sarebbe una percorrenza brevissima. Però non si cambia la mentalità da un giorno all’altro. Però se non si interviene rimarrà il fatto che la Giunta Barbieri sarà quella che ha favorito la trasformazione dei negozi in garage in centro storico».

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