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Nuovo ospedale, la decisione dell’area entro l’estate

Saranno decisive due sedute del Consiglio comunale a giugno. Il Pd presenta un suo documento: «Destiniamo a parco l’area della caserma Lusignani»

Saranno decisive due sedute del Consiglio comunale di Piacenza per decidere l’ubicazione del nuovo ospedale di Piacenza. Nel pomeriggio del 17 maggio si sono riuniti ancora i capigruppo delle forze politiche presenti a Palazzo Mercanti con la Giunta e il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino. L’Ausl una settimana fa aveva svelato ai consiglieri comunali i contenuti del suo studio approfondito sulle quattro aree attualmente sul tavolo per ospitare il nuovo nosocomio: area Pertite, area della Caserma Lusignani, area strada Valnure-La Verza e area Madonnina-Farnesiana dell’Opera pia Alberoni. A giugno verranno così convocati due Consigli comunali, in cui si riaffronterà l’argomento. Sembra che ci sia la volontà, comunque, di proseguire il percorso: il nuovo ospedale si farà. O meglio, la maggioranza dei gruppi politici è a favore dell’investimento, che potrebbe portare un nuovo nosocomio in città, terminato e ultimato, fra circa dieci anni. Durante la seduta – a porte chiuse gli “Amici del parco della pertite” si sono radunati sotto Palazzo Mercanti per l’ennesimo sit in di protesta. Gli attivisti chiedono di stralciare l’ipotesi dell’area della Pertite da quelle possibili per ospitare il nuovo ospedale. Il Partito Democratico, rappresentato nel percorso di approfondimento sul nuovo ospedale dal capogruppo Stefano Cugini, ha presentato un suo documento, con una serie di indicazioni e proposte.

IL DOCUMENTO PRESENTATO DAL PARTITO DEMOCRATICO

Alla luce delle informazioni fin qui acquisite e delle schede elaborate da Ausl e Comune di Piacenza (visionate in data 8 maggio), prima dell’avvio di ulteriori fasi consultive con altri portatori di interesse istituzionali (sindacati, categorie, associazioni, …) e del definitivo passaggio in Consiglio comunale, il PD di Piacenza, sottopone ai cittadini e alle forze politiche del territorio le seguenti opinioni e proposte:

SI AL NUOVO OSPEDALE: conferma della positività dell’investimento, che in prospettiva doterà l’intero territorio provinciale di un presidio moderno e all’avanguardia, come richiesto in primis - e sottoscritto - dai professionisti (medici, infermieri, tecnici), con positive ricadute sul piano urbanistico e strutturale, garanzie di adeguata dotazione in termini di personale, dispositivi e tecnologie, centralità nel complesso piano di riordino e specializzazione della sanità di tutta la provincia (medicina d’iniziativa, competenza clinica, case della salute).

PRIORITÀ AL FATTORE TEMPO Occorre una volta per tutte fugare dubbi e perplessità sulle reali intenzioni di accettare questa sfida, al netto dei tatticismi, dandosi un calendario preciso e l’impegno congiunto al rispetto del medesimo, perché i vari passaggi, fatti e da farsi, non diventino poi l’alibi di qualcuno per giustificare eventuali fallimenti o scaricare ad altri presunte responsabilità.

SCELTA DELL’AREA

3.1.SOLUZIONE PUBBLICA: presa d’atto oggettiva, al di là delle preferenze individuali e della scelta finale, che l’individuazione di un’area pubblica, implicherà

• sul piano urbanistico, l’avvio del recupero di aree dismesse e la prosecuzione del riordino e della razionalizzazione della presenza della Difesa in città (con, in prospettiva, il rilascio del complesso di San Sisto e della Caserma Nicolai),

• sul piano ambientale, la riqualificazione di aree già compromesse, la loro bonifica (dove obbligatorio) e la conseguente restituzione alla fruibilità dei cittadini, senza sottrazione di verde esistente e aggravio di costi insostenibili per il bilancio comunale.

3.2.SOLUZIONE PRIVATA: presa d’atto oggettiva, al di là delle preferenze individuali e della scelta finale, che l’individuazione di un’area privata, implicherà

• sul piano urbanistico - tempi per le procedure pubbliche necessarie all’acquisizione, che diano pari opportunità a tutte le possibili manifestazioni di interesse alternative a quelle già emerse, senza trascurare il rischio connesso agli eventuali ricorsi e allo stallo che ne deriverebbe,

- costi, per opere di viabilità accessoria, non di pertinenza del Comune di Piacenza (Anas? Provincia?), al momento difficili da quantificare e con garanzie di copertura tutte da verificare,

• sul piano ambientale, CONSUMO DI SUOLO, con ulteriore sottrazione di aree verdi e diffusa cementificazione. Mentre l’opzione pubblica implica sostanzialmente il recupero, nelle zone individuate, di parti già costruite, la prospettiva privata prevede cemento (tra i 120.000/150.000 mq) dove oggi ci sono terra e verde.

4. FATTIBILITÀ E COSTI DEGLI ACCESSI VIABILISTICI: valutare e quantificare le varie opzioni in campo, precisando le soluzioni possibili, i vari iter connessi e i soggetti deputati a rilasciare autorizzazioni/sostenere le spese.

5. CHIAREZZA SUL PARCO ALLA PERTITE: il Parco nell’area dell’ex Pertite è una PRIORITÀ. A oggi le ipotesi percorribili sono 3:

a. BONIFICA + BOSCO: ovvero risanamento da detriti bellici, amianto e/o idrocarburi, per un ripristino ambientale dell’area, dal lasciare poi in stato boschivo incolto, senza ulteriori interventi e con conseguente impossibilità di fruizione da parte dei cittadini, accontentandosi degli effetti che il “polmone” verde già garantisce da decenni.

b. BONIFICA + PARCO: al netto del ripristino ambientale, creazione di un’immensa area verde da restituire pulita e ordinata ai cittadini, perché diventi luogo di fruizione a tutti gli effetti.

c. BONIFICA + PARCO + OSPEDALE: oltre al ripristino ambientale e alla realizzazione dell’immenso parco fruibile, collocazione della nuova struttura ospedaliera in modo che si integri nel particolare contesto (senza ridurre il verde oggi disponibile) e contribuisca alla sua valorizzazione e mantenimento.

Predisporre, quale ultimo approfondimento al lavoro tecnico del tavolo, uno studio che indichi con congrua approssimazione TEMPI, COSTI, RESPONSABILI (soggetti deputati a farsi carico dei lavori e dei relativi oneri) per l’ottenimento di ognuna delle ipotesi (a, b, c,), anche prevedendo progressive fasi di realizzazione. In poche parole, facciamo sapere ai piacentini in quanto tempo, alle condizioni date, possono ragionevolmente aspettarsi di godere del parco.

6. FUTURA DESTINAZIONE LUSIGNANI: finora al tavolo politico non se ne è mai parlato, se non nel caso di costruzione del nuovo Ospedale. Perché non resti per i prossimi decenni un altro “non luogo” soggetto a degrado, ci si impegni - qualora sul sito non cadesse la scelta finale per la nuova struttura sanitaria, qualunque sarà la sede alternativa individuata, a destinarlo a PARCO e a restituire così ai cittadini ulteriori 90.000 mq di area ambientalmente ripristinata. Quanto proposto va inteso in una logica integrativa, NON sostitutiva, rispetto alla realizzazione del Parco della Pertite.

7. RIQUALIFICAZIONE DELLA VECCHIA AREA: al netto delle prime ipotesi già abbozzate, pronta individuazione di soggetti, tempi e modalità per l’avvio dell’imprescindibile percorso tecnico/politico di elaborazione del piano di riqualificazione dei nuclei vecchio, antico e dell’attuale Polichirurgico.

8. PAROLA AI PIACENTINI: Alla politica, in particolare a chi ha il mandato a governare, spetta la responsabilità della scelta finale. Tuttavia, considerata la straordinaria importanza - sotto tutti i punti di vista - della decisione da assumere, riteniamo che la delega di rappresentanza ricevuta dai cittadini possa e debba essere accompagnata e confrontata con l’espressione di un parere popolare informato che espliciti le preferenze di quella quota di opinione pubblica interessata a far sentire la propria voce. Si propone dunque di:

• rendere immediatamente consultabili le schede sinottiche, con vantaggi e svantaggi delle soluzioni possibili, tutte validate sul piano sanitario e urbanistico, compreso l’approfondimento sulle ipotesi temporali di progressiva realizzazione del parco alla Pertite;

• stabilire data (entro l’estate) e forma di una consultazione che dia ai piacentini la possibilità di esprimersi sulla localizzazione della più importante opera dei prossimi decenni, come garanzia di scelta condivisa, trasparente, non calata dall’alto, nel rispetto e riconoscendo pari dignità a ogni opinione;

• predisporre in tempi stretti un calendario di incontri pubblici, fino alla data della consultazione, per permettere a quanta più gente possibile di informarsi, porre domande, trovare adeguati riscontri.

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