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Nuovo polo logistico: «Parliamone ma non diventi l’ennesimo parcheggio di cemento»

L'intervento di Matteo Maiorana della segreteria provinciale “Fare con Tosi”

«Si parla molto -scrive in una nota Matteo Maiorana della segreteria provinciale “Fare con Tosi” - in questi giorni, della nuova urbanizzazione di circa 960mila metri quadri ad opera di un fondo di Singapore, probabilmente su mandato di Alibaba, il colosso dell'e-commerce cinese. Se da una parte è pur vero che l'Emilia e Piacenza sono nevralgiche per la distribuzione di merci nella zona del nord-Italia come dimostra la presenza di colossi del settore quali Amazon che ha scelto i nostri territori per insediarsi, e seppure le ricadute economiche sarebbero considerevoli, incentivando investimenti in mobilità e logistica con ricadute positive su occupazione e redditi, resta da interrogarsi sull'impatto che una lottizzazione di quasi un milione di metri quadri avrebbe sull'ambiente e sulla qualità della vita dei piacentini, dato che si tratta quasi interamente di terreni ad uso agricolo, altra eccellenza dei nostri distretti produttivi. Non siamo contro la decisione di fare un grosso investimento strategico, che potrebbe portare benefici economici al territorio e che sarebbe di sollievo sia agli enti pubblici grazie alle opere di compensazione sia alle aziende insediate nel piacentino grazie al miglioramento infrastrutturale e all'indotto generato da un'operazione di questo rilievo. Ma ci domandiamo, con coscienza critica, quanto controllo il territorio possa avere su una scelta di questo impatto, se un domani al cambiamento della situazione economica, la proprietà decidesse un disinvestimento. A chi rimarrebbe l'eredità di questa cementificazione? Viene presa in considerazione la possibilità di riqualificare aree degradate e parzialmente dismesse? Quali misure sono previste per compensare l'aumento di traffico e inquinamento, in un'area già attraversata da una dorsale autostradale così importante come la Milano-Bologna? Crediamo che Piacenza dovrebbe confrontarsi in Regione, dove sta avvenendo ora la discussione della nuova legge urbanistica, e chiedere tutela e chiarimenti al fine di portare i bisogni del territorio al centro del dibattito senza per questo essere integralista o contro l'impresa. Ci schieriamo a favore del territorio, perché Piacenza e la sua provincia non diventino l'ennesimo gigantesco parcheggio di cemento al prezzo di un piatto di lenticchie». 

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