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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Foti (Fratelli d’Italia): «220.000 euro al campo nomadi? Dosi ci ripensi»

Il consigliere comunale: «Mi sa tanto che a Piacenza, spesso e volentieri, si confonda il dovere di fornire alcune prestazioni essenziali dovute ai nomadi con il piacere di gratuitamente elargire loro ogni prestazione possibile. Il che non solo non è giusto, ma neppure economicamente più sostenibile»

«Appare grave – afferma il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Tommaso Foti -  e sconcertante apprendere da una parte che, in ragione di decisioni regionali, viene azzerato per alcune categorie di bisognosi il fondo dell’autosufficienza, mentre - dall’altra - il Comune di Piacenza stanzia 220.000 euro, per il prossimo biennio, per interventi di carattere sociale a favore dei nomadi.  In occasione della recente discussione sul piano strutturale comunale, in un emendamento sottoscritto dal consigliere Opizzi e da me - aggiunge la nota -  e approvato dal consiglio comunale, si è stabilito che l’esperienza del campo nomadi deve concludersi. Ora, inaspettatamente, l’Amministrazione Dosi ribalta tutto e torna alla politica del tassa e spendi a favore dei nomadi. È gravissimo che il Comune faccia finta di non sapere quanta gente sia in condizioni di bisogno in questo momento nella nostra città - evidenzia il consigliere di Fratelli d’Italia - e, ancora più grave è che, dopo tanti anni, si deve ancora essere alle prese con la realizzazione di costosi corsi di educazione e promozione all’interno del campo nomadi. Ciò significa che: o ogni insegnamento pregresso è andato perso, o che detto insegnamento non è servito concretamente a nulla. Chi, infatti, all’inizio degli anni ’90, era nascituro nel campo nomadi, oggi ha la maggiore età: evidentemente l’insegno educativo ricevuto non viene oggi trasmesso se, ancora, si devono riproporre corsi aventi simili finalità».

«Al di là del fatto che la gara per l’affidamento dei servizi a favore dei nomadi risulti bandita o meno, occorre un intervento per ridimensionarne quanto meno la portata e, con essa, la spesa. Ma veramente - continua Foti - il servizio di guardiania bisogna darlo all’esterno? Da che mondo è mondo strutture, quali quella del campo nomadi, funzionano anche con un’autorganizzazione interna. Mi sa tanto che a Piacenza, spesso e volentieri, si confonda il dovere di fornire alcune prestazioni essenziali dovute ai nomadi con il piacere di gratuitamente elargire loro ogni prestazione possibile. Il che non solo non è giusto, ma neppure economicamente più sostenibile.
Mi auguro - conclude il consigliere di Fratelli d’Italia - che sulla vicenda vi sia un’immediata e più attenta valutazione del Comune, atteso che il momento è difficile e per tutti. A cominciare dai nostri anziani. Nel mentre, ogni giorno, si pretendono più tasse dai cittadini, non è possibile, per i prossimi due anni, impegnare 220.000 euro per il campo nomadi. Con simili decisioni la gente non solo ha il dovere di adirarsi, ma di ritenere che chi amministra lo fa senza ragione o a prescindere dalla ragione stessa».

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