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Venerdì, 19 Aprile 2024
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«Piacenza Capitale della Cultura 2020? La proposta è di Fratelli d'Italia»

L'idea di candidare Piacenza venne, rappresentata dagli esponenti di Fratelli d'Italia in una mozione unanimemente approvata dal consiglio comunale nella seduta del 12 ottobre 2015", lo sostiene, in una nota, il consigliere comunale Tommaso Foti, autore con Erika Opizzi della proposta

"E' grande, per chi non ha paura di dirsi di Destra, la soddisfazione di vedere inserita Piacenza tra le dieci città italiane che si contenderanno il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020. L'idea di candidare Piacenza venne, rappresentata dagli esponenti di Fratelli d'Italia in una mozione unanimemente approvata dal consiglio comunale nella seduta del 12 ottobre 2015", lo sostiene, in una nota, il consigliere comunale Tommaso Foti, autore con Erika Opizzi della proposta.

"Un'idea innovativa e vincente, quella proposta da Fratelli d'Italia, della quale maldestramente la sinistra ha cercato di appropriarsi in campagna elettorale, per altro con scarso seguito. Un'idea - continua la nota - che la sinistra, con un anno e mezzo a disposizione ha ben poco coltivato, guardandosi bene di riempirla di contenuti; un'idea sulla quale, invece, in meno di due mesi la giunta di centrodestra, grazie in particolare all'impegno del sindaco Barbieri e dell'assessore Polledri, ha proficuamente lavorato, raccogliendo oggi positivi frutti per tutti."

"In ogni caso, proprio perché l'idea di Fratelli d'Italia di candidare Piacenza a capitale italiana della cultura 2020 era è e deve restare unificante - afferma Foti - occorre che oggi si remi tutti nella stessa direzione per cercare di raggiungere l'ambito obiettivo, tenuto conto che la concorrenza (se così la si può definire) e' di prim'ordine ed in grado di mettere sul tavolo risorse economiche sicuramente superiori alle nostre",

"Non vi è dubbio - sottolinea l'esponente di Fratelli d'Italia - che per fare pendere la bilancia a nostro favore dobbiamo sapere adeguatamente valorizzare anche tutte quelle iniziative culturali che, ancorché non organizzate direttamente dal Comune, si profilano d'impatto e di grande valore culturale. A partire dalla "Salita al Pordenone", evento  che da marzo - grazie allo sforzo economico della Banca di Piacenza e la preziosa collaborazione  del Convento dei frati minori di Piacenza, oltre che del comune di Piacenza - sarà possibile apprezzare in Santa Maria di Campagna, l'insigne basilica di cui proprio il Comune e' proprietario".

"L'importante e' avere chiaro che, quando vuole, Piacenza sa rialzare la testa: ce lo dimostrano i fatti. Ora - conclude Foti - dobbiamo unicamente preoccuparci di rendere la nostra proposta il più attraente ed affascinante possibile. L'importante e' che si partecipi alla seconda fase della selezione con la volontà di vincere, anziché accontentarsi, come avrebbe fatto chi ci ha preceduto, di partecipare."

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