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“Piacenza Nord”, Cugini (Pd): «Prima eravamo Cenerentola per Bologna, ora le “prendiamo” da San Rocco e Guardamiglio»

S'infiamma la polemica dopo il cambio dei cartelli autostradali. Il capogruppo del Pd: «Scompariamo dalla mappa ma i leghisti stanno zitti». D'accordo anche Piroli, Fiazza e Giardino del Misto. Foti: «Schiaffone che si è voluto dare al territorio piacentino. Ecco perché il cambio del nome è un problema»

Il cambio dei cartelli dell’A1 all’uscita per Guardamiglio – da “Piacenza Nord” a “Basso Lodigiano” sta facendo discutere nella nostra città e provincia. Sui social il dibattito è più che attivo che mai: anche perché al momento attuale la confusione lungo l’autostrada è notevole. In alcuni sono stati installati i cartelli nuovi, in altri rimane ancora la vecchia dicitura. Il capogruppo del Partito Democratico Stefano Cugini coglie l’occasione per punzecchiare il centrodestra Stefano Cugini-19piacentino: se alla guida di Piacenza ci fosse il centrosinistra e fosse “sparito” il nome Piacenza dalla toponomastica, le reazioni sarebbero state differenti. Soprattutto da parte della Lega locale, che si trova in difficoltà: il protagonista del cambio del casello è soprattutto il sottosegretario leghista di San Rocco al Porto Guido Guidesi.

«A quelli che "per colpa di chi c'era prima" Piacenza – spiega Cugini sui social - era la Cenerentola che nessuno considerava, non sfuggirà forse che ora é pure peggio. Prima, nella balorda guerra tra campanili, le prendevamo da Bologna. Ora da San Rocco e Guardamiglio: un bel passo avanti. Noto pure che non ci sono più i leghisti di una volta. Pensa che “regò” avrebbero fatto vent'anni fa con l'unico cartello rimasto a indicare “sud”! Oggi, tutti zitti, invece. Nel mentre, scompariamo da un pezzo di mappa e ingolfiamo Le Mose e la città tutta di traffico. Con buona pace dei nostri polmoni. A proposito: ora scatta il piano B con la dichiarazione di guerra all'Auchan e la costruzione del muro a Piazzale Milano? Attendo sviluppi». Anche il resto del gruppo consiliare dem la pensa come il capogruppo. «Corto circuito politico? – aggiunge Giulia Piroli - Distopia? O forse vittime degli slogan “Prima gli italiani “ e/o “Prima i piacentini”? Alla fine hanno vinto i lodigiani ...e Piacenza diventa davvero una Cenerentola. Ringraziamo la classe politica attualmente al governo sia nazionale che locale». «Ho sempre più la certezza – è il pensiero di Christian Fiazza - che questa destra piacentina "col vestito buono da governo" parla e urla molto...ma quanto a fare fatti...questa sotto ne è l'ennesima conferma».

La pensa come Cugini anche il consigliere del Gruppo Misto Michele Giardino. «Ciò che mi avvilisce di più – informa Giardino -, è registrare il tombale silenzio degli amici della Lega piacentina sul fatto. Come se, dovendo scegliere tra l'acritica obbedienza alle gerarchie di partito e la difesa degli interessi del loro territorio, abbiano mestamente scelto la prima. Peccato».

Ma anche Tommaso Foti, parlamentare di Fratelli d’Italia e consigliere comunale – che già aveva polemizzato sulla vicenda Auchan – torna a farsi sentire sul caso dei cartelli dell’A1. «Dopo 60 anni – scrive il deputato - il Governo (del cambiamento???) Lega-5stelle cambia nome al casello autostradale “Piacenza Nord! - nonostante il sottosegretario Michele Dell'Orco lo avesse escluso - ma lascia alcune vecchie indicazioni. È il caos. Vediamo perché. Per chi viene dalla direzione Milano - o va in direzione Milano - sulla corsia di sinistra del senso di marcia si imbatte in una serie di cartelli che indicano la distanza dal casello di uscita “Piacenza nord”. Poi all'ultimo chilometro si imbatte in cartelli giganti che indicano invece l'uscita “Basso lodigiano”. Insomma, in nome del cambiamento, per ogni chilometro percorso cambia il nome dell'uscita prima indicata. Ma non basta: con buona pace del Piacenza nord basso lodigiano-4sindaco di Guardamiglio, che all'evidenza esulta per ciò che non ha visto o letto, chi entra in autostrada dall'accesso posto in detto Comune - tanto all'ingresso quanto in prossimità del casello d'ingresso - trova cartelli sui quali viene indicato il casello autostradale "Piacenza Nord" anziché quello pomposamente agognato "Basso Lodigiano". Ma non è finita qui perché, con buona pace del sottosegretario leghista di San Rocco al Porto, per raggiungere il centro di Piacenza sui cartelli autostradali viene oggi suggerita l'uscita "Piacenza Sud" anziché quella "Basso Lodigiano". Regna dunque una sovrana (non sovranista) confusione, a tacere del fatto che mantenere la denominazione del casello "Piacenza Sud" dopo che è stata eliminata quella di "Piacenza Nord" è priva di senso logico, come del resto questa elettorale, e non certo territoriale, vicenda. Tanto vale ora pretendere che il casello Piacenza Sud sia denominato solo Piacenza. Ma al di là della supponente sicumera (propria di chi altro non ha da mettere in mostra), e dello schiaffone che si è voluto appioppare al territorio piacentino (confidando sul fatto che la politica dei ricattini da prima repubblica induca a complici silenzi, restano sul campo i danni per: i lodigiani, perché non vi sarà più turista che volendo raggiungere il centro di Piacenza uscirà a Basso Lodigiano, come invece accadeva prima con l'uscita Piacenza Nord; i piacentini, costretti a subire intollerabili carichi di traffico sull'asse viabilistico di Strada Caorsana; i turisti che vorranno raggiungere il centro di Piacenza, che anziché ammirare un bel tratto di campagna lodigiana e godersi la vista del fiume Po dal ponte, si troveranno di fronte la tangenziale di Piacenza e qualche dispensatrice di sesso. Della serie: il marketing (territoriale) cede il passo alle marchette (a pagamento)».

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