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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

«Piacenza va aiutata economicamente come una zona terremotata»

Il sindaco Barbieri: «Ho chiesto a Donini i test sierologici per tutti. In autunno rischiamo di essere ancora sotto stress, ci servono gli spazi dell’ex ospedale militare per dare aiuto alle strutture sanitarie e a quelle per anziani. L'ospedale nuovo si fa in fretta se abbiamo i pieni poteri come Genova. Al lavoro per tagliare Cosap e ridurre Tari»

Piacenza si prepara alla fase 2. Lunedì 4 maggio molte attività riprendono a lavorare. Quelle commerciali attendono il 18 maggio. Il sindaco di Piacenza - e presidente della Provincia – Patrizia Barbieri, intervistata in diretta da Sportpiacenza e IlPiacenza.it, ha affrontato diversi argomenti all’ordine del giorno. «Ho chiesto al premier Conte – ha detto Barbieri riferendosi alla recente visita del Presidente del Consiglio - misure economiche concrete e veloci, al di là del “bazooka di investimenti” della Regione sulle infrastrutture. Abbiamo delle situazioni pesanti a livello economico. Il Decreto Liquidità alle nostre imprese non ha portato quasi nulla, soprattutto a quelle che vedono aggiungersi debiti ad altri debiti. Abbiamo categorie come artigiani e commercianti che non possono andare avanti, devono riprendere per forza a lavorare perché hanno posti che rischiano di saltare. Ci vogliono esenzioni e misure fiscali di un certo tipo per loro. Come se fossimo un territorio terremotato. Anzi, quello che è successo e si è abbattuto su Piacenza è anche peggio. Perché il nemico che ci è arrivato in casa era imprevedibile. Le misure devono essere celeri. Se non lo sono, ci troviamo con un sistema economico compromesso».

Il 4 maggio si riparte, ma qualora i contagi iniziassero a salire, vi siete dati come istituzioni una soglia per ri-bloccare tutto? «Non siamo stati classificati come zona rossa all’inizio perché l’Istituto superiore di sanità si è concentrato a definire il focolaio attorno al paziente zero di Codogno. Ora vorrei che questo Istituto si interessasse soprattutto a Piacenza e alle altre province maggiormente colpite. Non è che possiamo allargare o restringere le misure di “giorno in giorno”. Servono parametri sanitari precisi, c’è in gioco la salute e la vita. Spero che il rischio sia veramente controllato e non basato sulle emozioni del momento».

C’è confusione per quanto concerne i test sierologici, al momento attuale autorizzati soltanto su sanitari e forze dell’ordine, e non per i “privati cittadini”. «Ho chiesto alla Regione - precisa al riguardo Barbieri - di monitorare con i test sierologici tutta la popolazione. Tutti devono sottoporsi a questo tipo di screening, non solo forze dell’ordine o sanitari. Siamo la popolazione più colpita in Italia, dobbiamo capire chi sono gli asintomatici che possono far circolare il virus. L’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini mi ha detto in videoconferenza che questo per Piacenza e per Rimini sarà possibile, quindi ci conto».

Nei comuni di collina e montagna del Piacentino cresce il timore. Si può accedere alle seconda case solo durante le ore del giorno, da soli, per fare manutenzione. Ma si teme che qualcuno rimanga ad abitare lì. «I controlli rimangono costanti – aggiunge Barbieri - tramite forze dell’ordine e Polizie Locali in dotazione ai comuni. Bisogna vedere come evolve la situazione. Emergerà anche il tema, più avanti, delle ferie. Se io non posso uscire dalla Regione, perché non posso andare nella mia seconda casa in collina e montagna per trascorrere il tempo lì? Occorre fare queste valutazioni più avanti».

Intanto è tornato nell’agenda amministrativa e sanitaria locale il tema dell’ex ospedale militare. «Ho chiesto al Ministero della Difesa – ha annunciato il sindaco - di consentirci di utilizzare l’ex ospedale militare. Avete visto la penuria di spazi nel momento in cui avevamo la necessità di dare risposte agli ospedali e alle case di riposo, anche per la quarantena. Il recupero di una struttura cittadina vicina all’ospedale può aiutare. Per questo ho chiesto di averla a disposizione, insieme ai finanziamenti. In autunno vivremo una stagione impegnativa, saremo ancora sotto stress, ma non vorremmo tornare ai tempi della Fase 1. Dobbiamo essere pronti nel caso per dare risposte certe per fornire sistemazioni rapide. Faranno dei sopralluoghi, attendiamo una risposta».

Nuovo ospedale, da più parti si è chiesto di accelerare i tempi. È realistica questa proposta? «Il Governo – è la risposta del sindaco - dovrebbe darci gli stessi poteri che ha dato a Genova per costruire in un anno il Ponte Morandi, abbattendo i tempi delle procedure. Così, per come sono le norme adesso, sono i tempi che ci aveva prospettato l’Ausl (ovvero dieci anni, nda) prima della pandemia. Per noi diventa importante dare una risposta celere. Per il Nord Italia servono strutture moderne in grado di gestire queste situazioni. Infatti si parla già del nostro nuovo ospedale come il primo “no-Covid”».

La Procura di Piacenza sta portando avanti indagini sulla gestione dell’emergenza in alcune strutture per anziani della città. «Erano il luogo – si è limitata a dire sull’argomento il sindaco Barbieri - in cui c’erano più rischi di contagio. Il personale all’interno delle varie strutture, per come ci è dato modo di sapere quando ci confrontiamo nella Conferenza Socio Sanitaria, è sempre stato coinvolto dall’Ausl in ogni attività, sono monitorate».

Durante il corso dell’intervista, Barbieri ha dato una brutta notizia per quanto concerne il Comune di Piacenza. Fino a due mesi fa l’ente si trovata con un avanzo da 8 milioni di euro, un tesoretto da poter utilizzare su investimenti e altre spese importanti. «Si è già annullato quel serbatoio di cui potevamo disporre – ha ravvisato Barbieri -. È evidente che anche sul bilancio comunale abbiamo chiesto una mano al Governo, non solo per la città di Piacenza, ma per tutti i comuni piacentini. Siamo tutti nella stessa situazione. Abbiamo avuto emergenze da gestire e non possiamo contare su molte entrate. Rischiamo di andare in deficit di bilancio, tutti. Le misure per le imprese e il territorio devono coinvolgere anche i bilanci degli enti locali. Perché noi le risposte alle persone che ci chiedono un aiuto poi le dobbiamo dare. La prima simulazione degli uffici ha palesato per la città 7 milioni di euro di perdite per il 2020».

Nel frattempo il sindaco ha anche ricordato che si sta lavorando per l’esenzione del pagamento dei plateatici (Cosap) per il periodo in cui le attività commerciali sono rimaste chiuse. «Concorderemo con gli esercenti un ampliamento degli spazi esterni per consentire il distanziamento sociale ad una cifra simbolica (non è possibile azzerare completamente la tariffa per obblighi di tenuta legale). Stiamo inoltre trattando con Iren per arrivare ad una soluzione che comporti un alleggerimento della tassa sui rifiuti (la Tari)». In attesa che vengano concessi i fondi dalla Regione e dal Governo per fronteggiare l’emergenza (e le linee guida che sono indispensabili per agire tempestivamente e garantire la ripresa delle attività in piena sicurezza), abbiamo ottenuto che dal 4 maggio i negozi chiusi possano almeno effettuare le sanificazioni, predisporre i sistemi di sicurezza e rifornire i prodotti». Infine, due parole anche titolari di palestre, i tatuatori, gli estetisti e i parrucchieri. «Stiamo cercando soluzioni anche per loro, visto che sono penalizzati anche da chi svolge abusivamente le loro professioni».

LA DIRETTA DEL SINDACO BARBIERI

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