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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pisani: «Stringiamo le maglie dei nostri confini anche a Nord»

Il segretario provinciale della Lega Nord: «Ripristinando Mare Nostrum, come chiede la Cgil, significherebbe far venire meno il punto principale: la sicurezza delle coste. Superfluo ricordare le minacce dei fondamentalisti del Califfato pronti a inviarci da 500mila a un milione di immigrati, tra cui di certo terroristi infiltrati»

«La Lega Nord – scrive Pietro Pisani, segretario provinciale Lega Nord - ritiene fallimentari sia l’esperienza di Mare Nostrum, sia quella di Triton. Il problema sta, innanzitutto, nel garantire la sicurezza dei nostri confini. Fino a che non ci sarà questa, non ci sarà né sicurezza per gli italiani né condizioni umane e dignitose per gli immigrati. Quindi, sbandierare propositi buonisti che non hanno alcun legame con la realtà - sociale ed economica - non serve a nulla. Non è che l’Italia si possa far carico dei guasti prodotti da politiche scellerate, in Africa, Medio Oriente ed Europa. Senza dimenticare che oggi gestire gli immigrati in Italia è un business per tanti organismi, alla faccia dell’accoglienza sbandierata. Oltre a Mafia capitale, val la pena di ricordare che dei 35 euro al giorno che gli italiani pagano per mantenere ogni immigrato a quest’ultimo ne arrivano solo 3 o 4.

Ripristinando Mare Nostrum, come chiede la Cgil, significherebbe far venire meno il punto principale: la sicurezza delle coste. Superfluo ricordare le minacce dei fondamentalisti del Califfato pronti a inviarci da 500mila a un milione di immigrati, tra cui di certo terroristi infiltrati. D’altra parte, i criminali dello Stato islamico non fanno che ciò che si sono proposti da tempo: conquistarci. L’immigrazione, nella nuova concezione di guerra asimmetrica, è un’arma. E loro la usano.

Mare Nostrum, sopportato con grandi sacrifici dalla marina Militare (a cui appartiene anche la Guardia costiera, scambiata invece dalla Cgil per una onlus o un patronato) costava 9 milioni di euro al mese. Cioè il denaro necessario a far svolgere, ogni mese, alla Marina il proprio ruolo di controllo dei mari e a far addestrare il personale. Nove milioni per far da taxi agli immigrati. Ringraziando i marinai italiani per il grande lavoro svolto e per aver salvato il più alto numero di vite da che l’Italia è diventata un colabrodo, ribadiamo che sia necessario uno stretto controllo navale a ridosso delle acque territoriali libiche. Allo stesso tempo, andrebbero strette le maglie anche ai confini Nord, in particolare al Brennero e a Trieste, porta di ingresso di moltissimi clandestini.

L’unico punto di accordo con la Cgil è sulle scelte, e le leggi, ipocrite fatte da Italia ed Europa. E’ assurdo pretendere di semplificare le procedure per far venire direttamente in Europa chi vuole chiedere asilo politico. Ma sì, andiamoli a prendere direttamente nel centro di una guerra. E chi ci va? La Cgil? E non vale nemmeno l’adagio, tutto di sinistra, di chi ci spiega che la maggioranza degli immigrati è qui “in transito” diretto verso altri Paesi. Quanta gente è entrata negli ultimi vent’anni, di cui non si sa nulla? Ora, gli altri Paesi stanno predisponendo misure idonee, come la Germania dove i socialdemocratici chiedono prove di lingua, test e permesso di soggiorno di tre anni: se non si trova lavoro in questo arco di tempo si torna a casa. Molti stranieri vanno in Germania anche per godere dei benefici dello stato sociale (ma questo avviene anche in Italia). E i nostri progressisti cosa ne pensano? La stessa Merkel è preoccupata per la perdita di identità dei tedeschi (un terzo dei giovani ha almeno un genitore straniero) e per lo sviluppo dell’islamismo. Quanto poi all’affermazione che non ci si deve arrendere «alla speculazione politica» oppure «alla propaganda di chi specula su sofferenze e perdite di vite umane, e su una tragedia grave come questa, che il mondo moderno ci sta presentando, per cercare fortune elettorali» il commento sarà anche banale, ma calza a pennello: da che pulpito».
 

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