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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

«Più coraggio per aiutare le attività». Passoni: «Non mando in deficit il Comune»

C’è l’ok in commissione 1 per il quasi azzeramento della Cosap (la tassa sui plateatici degli esercizi pubblici) a sostegno del commercio. Misto e opposizione: «Serve più coraggio dalla Giunta». La replica dell’assessore: «Chi dice questo non conosce i conti attuali dell’ente. Abbiamo perdite per 8 milioni di euro»

Bar e ristoranti della città pagheranno d'ora in poi una cifra simbolica per la Cosap, la tassa per i plateatici. È quanto è stato approvato in commissione 1, dopo che la Giunta Barbieri nei giorni scorsi aveva annunciato la proposta. L’importo dei plateatici cittadini porta in dote 250mila euro all’anno, circa, alle casse comunali. La tassa era stata sospesa durante il periodo di chiusura di bar e ristoranti (e verrà annullata per questo periodo di serrande abbassate durato oltre due mesi): il 18 maggio riaprono gli esercizi e il Comune vuole cercare di andare incontro a loro.

La tassa, al momento, non si può azzerare del tutto, quindi verrà ritoccata con un importo simbolico per i prossimi mesi. Inoltre sarà data la possibilità ai titolari di allargare lo spazio di occupazione di suolo - in modo da garantire maggiormente il distanziamento - per il resto dell’anno (attualmente era di 40 centesimi al giorno per ogni metro quadrato), sempre con un importo simbolico. Inoltre la Giunta ha ricordato l’impegno futuro di rivalutazione della Tari (la tassa sui rifiuti) per questi due mesi e mezzo di chiusura, ma se ne dovrà riparlare. Il provvedimento - un ritocco al regolamento che permetterà così alla Giunta di rivedere l'importo della Cosap - ha visto l’ok in commissione del centrodestra compatto, mentre l’opposizione non ha partecipato al voto. La discussione ora si sposterà in Consiglio comunale. Nel frattempo l’ente è riuscito a farsi sospendere da Credit Agricole sei mutui per il 2020 che gravavano per un milione e 200mila euro complessivi.

IL DIBATTITO

Il dibattito in commissione è avvenuto poche ore prima che il Governo Conte stanziasse le prime misure economiche a favore dei comuni piacentini. Il Governo ha infatti disposto l’arrivo di 17,6 milioni di euro per la provincia piacentina, con 6,3 milioni solo per il capoluogo. Stanziamento che è una boccata di ossigeno, anche se i conti non quadrano ancora.

«Finalmente un'azione concreta – ha detto Giancarlo Migli (Fd’I) riferendosi al taglio della Cosap - che aiuta chi è stato colpito da questa situazione. Si chiede ora di essere celeri nel dare queste risposte. Potremmo programmare interventi più solidi quando sapremo come il Governo aiuterà gli enti locali». «Il centrodestra sta valutando anche altre misure, ma ci vuole tempo per calibrarle bene», ha aggiunto Francesco Rabboni (Forza Italia). Per diversi consiglieri, però, il Comune dovrebbe fare molto di più per i commercianti e non solo. «Va bene questa misura sui plateatici – ha osservato Mauro Saccardi (Misto) -. Ma chi non ce li ha? Non creiamo figli e figliastri, bisogna aiutare tutti i commercianti in qualche modo. La misura non è sufficiente e andava fatta prima. Il Comune però può fare poco, è il Governo che ci lascia nella melma». «Il governo è in ritardo con gli aiuti e con il decreto – ha detto Massimo Trespidi (Liberi) - dobbiamo intervenire in qualche modo perché se aspettiamo decisioni da Roma… Ora stiamo aiutando chi è rimasto fermo due mesi e mezzo, ma sarà importante dare una mano in futuro a chi terrà aperto, perché chi ritorna a lavorare lo farà senz’altro con meno occupati di prima». Anche Michele Giardino (Misto) ha invitato la Giunta Barbieri a essere più coraggiosa. «La finanza pubblica deve essere oculata. Vengo da una cultura liberale, ma non si può continuare a sostenere la necessità Paolo Passoni-2di mantenere un ente virtuoso di fronte a una collettività che comincia a penare. Non me ne faccio nulla del Comune con i conti in ordine se fuori dal municipio le persone non sanno come pagare i tributi. Questa è una fase straordinaria, il pubblico deve mettere in conto di indebitarsi per aiutare i cittadini. Mi sarei aspettato di più che il rinvio dei termini di pagamento della Cosap».

Molto critico anche Andrea Pugni (Movimento 5 Stelle). «Ancora una volta – ha tuonato il pentastellato - in maggioranza non vi parlate. Intanto qua i risultati sono zero, si parla di un intervento di qualche migliaio di euro, poca roba. E le tasse del futuro non le pagheranno questi commercianti, perché non ci saranno più. Fateci vedere un intervento coraggioso per i prossimi mesi, per stimolare il commercio e l’imprenditoria locale. Serve coraggio, venite qui a spiegarci che abbassate le tasse in maniera strutturale». «Tutti pensiamo che ci voglia coraggio – ha rilevato Nicola Domeneghetti (Fd’I) - ma bisogna scontrarsi con equilibri finanziari». «Questi soggetti – è intervenuto anche Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) - vanno aiutati però in modo equo. E bisogna stare attenti a questi discorsi, perché tanti reclamano. Perché, ad esempio, uno con la seconda casa deve pagare l’Imu, se quella manco l’ha vista in questi due mesi e mezzo?».

«Allora la Giunta – ha ripreso la parola Trespidi – si prenda un impegno. Il giorno che presenta il bilancio consuntivo 2019 qua dentro ci presentano un piano per Piacenza. Se tutti gli eventi culturali del 2020 vengono annullati, usiamo i soldi stanziati per quelli per cose urgenti. Senza più dire che aspettiamo Conte. Perché se aspettiamo il Governo chiuderemmo tutto il Comune, visto che il decreto di aprile, non c'è ancora. La De Micheli dice che arriveranno “paccate di soldi”, per ora non è arrivato nulla. Attrezziamoci per nostro conto».

L’ASSESSORE: «NON MANDO IN DEFICIT L’ENTE»

L’assessore al bilancio Paolo Passoni ha scosso la testa durante gli interventi dei consiglieri. «Non è chiara la situazione dei conti comunali, alla luce dell’emergenza. Quando ci dite che dobbiamo avere coraggio e che ci sono 8 milioni di avanzo, sappiate che se lo facessi manderei ulteriormente in deficit l’ente. Tutti i comuni d’Italia hanno perdite sostanziose. Nardella ha annunciato che Firenze ha 200 milioni di debito. Se avessi dato retta a qualche consigliere che mi consigliava di spendere subito l’avanzo, oggi avremmo lo stesso problema di Firenze. Dai conti fatti abbiamo 8 milioni di perdite in questo momento, ma potrebbero essere di più. E io, secondo voi, metto il Comune di Piacenza in condizioni peggiori? Con me assessore, questo mai. Non faccio debiti, gli interventi ce li abbiamo in testa, ma non possiamo farlo. Secondo voi non ci abbiamo mai pensato a rivedere la Tari? Il piano lo abbiamo già. Stiamo mettendo in campo le cose che possiamo fare. Chi parla di interventi fa solo spot pubblicitari e non ha contezza dei conti. E ci va bene che avevamo 8 milioni di avanzo, altrimenti il debito di Piacenza sarebbe attualmente bello grosso».

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