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Polledri: «Soldi ai "profughi"? Li si faccia lavorare per la città»

«Le associazioni di volontariato e i Comuni possono impiegare i profughi. Anzi, è vivamente consigliato». Lo afferma l'on. Massimo Polledri, in seguito alle recenti proteste dei profughi in merito al pocket money

“Le associazioni di volontariato e i Comuni possono impiegare i profughi. Anzi, è vivamente consigliato”. Lo afferma l’on. Massimo Polledri, in seguito alle recenti proteste dei profughi in merito al pocket money. “Lo status di profugo, che deve essere verificato secondo le normative internazionali, non impedisce a chi è ospite di un paese di rendersi utile per se stesso ma soprattutto per la comunità che lo accoglie. “Sicuramente, la presenza di un centinaio di profughi a Piacenza, impegnati a “ciondolare” tutto il giorno, non è un spettacolo edificante e tantomeno utile per nessuno”.

“La circolare “Gabrielli” – ricorda Polledri - prevede l’impiego dei profughi in mansioni di pubblica utilità, di pulizia e altro, e questo non può che far bene alla comunità e ai profughi stessi”. “Il sottosegretario Viale, con la quale ho avuto un colloquio, mi ha assicurato che non è previsto alcun contributo in denaro a favori dei profughi, ad eccezione di un bonus di 2,50€ massimo al giorno valido in strutture locali convenzionate”. “Mi pare quanto mai doveroso – conclude il deputato del Carroccio - rimboccarsi le maniche e rendersi utili per il paese ospitante; dunque spero la Regione e le associazioni di volontariato si facciano avanti in tempi brevi per impiegare coloro che chiedono lo status di rifugiati. In un momento in cui chiediamo sacrifici ai nostri cittadini non è moralmente giusto che chi è ospite non ricambi in qualche modo.”

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