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Polledri (Lega): «Ancora preoccupazioni per Asia Bibi»

La scelta di assolvere del tutto Asia Bibi, condannata a morte nel 2010 per blasfemia, sulla base di false accuse, ha scatenato tre giorni di proteste in tutto il Paese portando il governo ha firmare una resa nei confronti degli estremisti che vogliono la donna, madre di quattro figli, condannata a morte

«Sembrava fosse giunta al termine la straziante vicenda che circonda Asia Bibi. Si sta aprendo ora, infatti, una nuova e delicata fase di attesa a soli pochi giorni dall’assoluzione da parte della Corte Suprema del Pakistan, terzo e ultimo grado di giudizio». Così in una nota Massimo Polledri responsabile Famiglia e Identità direttivo nazionale Lega Emilia.

La scelta di assolvere del tutto Asia Bibi, condannata a morte nel 2010 per blasfemia, sulla base di false accuse, ha scatenato tre giorni di proteste in tutto il Paese portando il governo ha firmare una resa nei confronti degli estremisti che vogliono la donna, madre di quattro figli, condannata a morte, in un documento che include la presentazione alla Corte Suprema di una istanza di “revisione della sentenza”; l’avvio di un processo per chiedere al Supremo Tribunale di includere il nome di Asia Bibi nella “Exit control list”, ovvero l’elenco di quei cittadini pakistani ai quali non è permesso lasciare il Paese; e il rilascio dei militanti arrestati in questi giorni. 

«Ciò che ritengo importante ora più che mai è che venga organizzato l’espatrio di Asia Bibi il prima possibile, attivandosi anche tramite vie diplomatiche o come ha già ribadito il nostro ministro del Interni Matteo Salvini, attuando le regole europee che prevedono protezione per chi è minacciato a causa della propria fede: ora è una persona libera ma ancora in carcere per garantire la sua sicurezza e per impedire che diventi facile vittima di una esecuzione extragiudiziale. Per la sua incolumità dobbiamo tutti impegnarci, dando il massimo: nel Comune di Piacenza abbiamo già, nei mesi scorsi, stilato una richiesta nel quale si chiede di dare la cittadinanza onoraria a Asia Bibi; sarebbe per tutti noi un segnale di valore simbolico e morale per una vicenda che non ha ancora un lieto fine», conclude.

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