Ponte sul Po: firmata la bozza, entro 10 giorni stato di emergenza
Il 15 maggio scorso era stato firmato a Roma il Decreto sul dissesto idrogeologico di Piacenza e Lodi, a seguito del crollo del ponte sul Po. Ma a quasi due mesi dal cedimento, mancava ancora lo stato di emergenza. Ieri Bertolaso ha siglato la bozza, fra una decina di giorni, sarà operativa
Alessandro Rovellini
22 giugno 2009 09:23
Stato di emergenza entro 10 giorni. Così, lo scorso venerdì, aveva promesso Guido Bertolaso, dopo il colloquio avuto con i parlamentari piacentini De Micheli (Pd) e Foti (Pdl). Ieri pomeriggio,è arrivata la telefonata del sottosegretario alla Protezione Civile al sindaco Reggi, che conferma la stesura della bozza di ordinanza.
“Ancora una volta, Bertolaso si è dimostrato una persona seria” ha detto Reggi al termine del colloquio telefonico. Lo stato di emergenza, che tra una decina di giorni al massimo dovrebbe essere ratificato in sede di Consiglio dei ministri, integra il Decreto del 15 maggio scorso sul dissesto idrogeologico nelle Province di Piacenza e Lodi.
Grazie a questa procedura “di emergenza”, infatti, si possono bypassare le lungaggini burocratiche e l'intervento sul ponte crollato – per il quale si deciderà il prossimo 1 luglio in Prefettura a Piacenza – potrà essere realizzato secondo le procedure d’urgenza previste dalla normativa di Protezione civile.
Sarà l'Anas, l'ente incaricato per l'intervento sul ponte ceduto, non si sa ancora se con la demolizione totale o il recupero della struttura esistente. “È chiaro che con le procedure d’emergenza tutto viene velocizzato. L’importante è rispettare i tempi rapidi, sperando che non ci siano altri intoppi” ha sottolineato Roberto Reggi.
“Auspichiamo che ci sia qualcosa di definitivo per il Natale del prossimo anno, o per l’inizio del 2011”, il commento dell'onorevole Foti che insieme alla collega De Micheli, venerdì, ha perorato a Roma la causa piacentina.
“Ancora una volta, Bertolaso si è dimostrato una persona seria” ha detto Reggi al termine del colloquio telefonico. Lo stato di emergenza, che tra una decina di giorni al massimo dovrebbe essere ratificato in sede di Consiglio dei ministri, integra il Decreto del 15 maggio scorso sul dissesto idrogeologico nelle Province di Piacenza e Lodi.
| Lo stato di emergenza semplifica le procedure di riattivazione del ponte sul Po |
Grazie a questa procedura “di emergenza”, infatti, si possono bypassare le lungaggini burocratiche e l'intervento sul ponte crollato – per il quale si deciderà il prossimo 1 luglio in Prefettura a Piacenza – potrà essere realizzato secondo le procedure d’urgenza previste dalla normativa di Protezione civile.
Sarà l'Anas, l'ente incaricato per l'intervento sul ponte ceduto, non si sa ancora se con la demolizione totale o il recupero della struttura esistente. “È chiaro che con le procedure d’emergenza tutto viene velocizzato. L’importante è rispettare i tempi rapidi, sperando che non ci siano altri intoppi” ha sottolineato Roberto Reggi.
“Auspichiamo che ci sia qualcosa di definitivo per il Natale del prossimo anno, o per l’inizio del 2011”, il commento dell'onorevole Foti che insieme alla collega De Micheli, venerdì, ha perorato a Roma la causa piacentina.
Alessandro Rovellini
22 giugno 2009 09:23
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