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Poste, Molinari e Tarasconi: «Basta con lo sciacallaggio dei lavoratori»

Non usano mezzi termini i consiglieri piacentini Gianluigi Molinari e Katia Tarasconi che tornano a trattare il problema che riguarda i lavoratori di poste italiane

«Lo stato di incertezza in cui versano i lavoratori degli appalti postali è insostenibile, bisogna dire basta a chiunque faccia sciacallaggio sui propri dipendenti». Non usano mezzi termini i consiglieri piacentini Gianluigi Molinari e Katia Tarasconi che tornano a trattare il problema che riguarda i lavoratori di poste italiane. «Indagare su quali sono i criteri che determinano l’assegnazione degli appalti postali, in particolare di quello piacentino, per constatarne la sostenibilità economica e verificare l’adeguatezza dei soggetti appaltatori», è quindi la richiesta dei dem che già a maggio dell’anno scorso avevano sottoposto all’attenzione della Giunta le denunce registrate dai Sindacati piacentini nei confronti di due diverse aziende vincitrici di appalti postali: PI.GA. srl e LID srl.

«Chiediamo – aggiungono – che la Regione intervenga affinché Poste italiane garantisca il rispetto dei diritti dei lavoratori e il regolare svolgimento del servizio di recapito della corrispondenza postale». Secondo i consiglieri piacentini inoltre “gli appalti andrebbero affidati a ditte che mostrino impegno nel prevenire la formazione di zone d’ombra e sacche di illegalità nello svolgimento del servizio essenziale. «Non è quindi più possibile – incalzano - procrastinare un confronto con Poste, Ministero, Ispettorato del Lavoro, Sindacati e tutti soggetti istituzionali coinvolti per affrontare le anomalie segnalate nell’affidamento degli appalti postali e sulle conseguenze che queste hanno sui lavoratori e sull’intera comunità».

All’interrogazione dell’anno scorso (in cui si ricordava come nelle loro denunce i lavoratori lamentassero il mancato pagamento degli stipendi, poca osservanza delle normative sulla sicurezza e la mancanza di chiarezza sulle condizioni contrattuali) la Giunta aveva risposto che il piano per il potenziamento delle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro aveva portato a provvedimenti prescrittivi con la relativa segnalazione alla Procura della Repubblica. «I comportamenti allora denunciati dai lavoratori che attualmente dipendono da LID srl, – stigmatizzano però Molinari e Tarasconi - hanno continuato a protrarsi e in certi casi sono peggiorati».

Nell’atto di indirizzo viene evidenziato come nel corso del 2018 siano emerse irregolarità anche nella gestione della seconda società cui è affidato l’appalto postale per la provincia di Piacenza, la società Express Speedy, che risulterebbe la vera affidataria dell’appalto per cui LID sarebbe in sub-appalto. «Irregolarità inaccettabili – denunciano Molinari e Tarasconi - a cui bisogna trovare una soluzione definitiva per sollevare i lavoratori da questa situazione di totale incertezza economica e permettere loro di far valere i propri diritti».

L’assegnazione degli appalti con gare al massimo ribasso, che comporta il rischio concreto di mettere in difficoltà le ditte appaltatrici, e l’affidamento di appalti a ditte che hanno già mostrato di non adempiere agli obblighi contrattuali nei confronti dei lavoratori, indicano nelle linee di condotta di Poste italiane e nelle sue politiche degli appalti una responsabilità specifica sia riguardo alla tutela dei diritti dei lavoratori, sia del corretto svolgimento di un servizio essenziale ai cittadini. «Il confronto urgente serve – concludono i dem – a fare luce sulle responsabilità e a trovare una soluzione tra le parti».

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