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Presidio Cgil: «Renzi ci impedisce il confronto sulla riforma del lavoro»

Mentre a Roma viene discussa la fiducia in Senato sulla riforma del lavoro, la Cgil organizza un presidio davanti alla prefettura per contestare i provvedimenti del governo Renzi. Il 16 ottobre sciopero di 8 ore in tutta la regione, il 25 manifestazione nazionale a Roma contro la riforma

La Cgil provinciale manifesta il proprio dissenso con un presidio, tenutosi l’8 ottobre davanti alla prefettura di Piacenza, per contestare i provvedimenti del governo Renzi sul tema del lavoro. I rappresentanti sindacali sono stati poi ricevuti dal prefetto Anna Palombi per discutere della questione, in contemporanea con la discussione in Senato – molto accesa – sulla fiducia alla riforma del lavoro.  «Il senso di questa giornata – ha spiegato il segretario provinciale Cgil Gianluca Zilocchi davanti alla prefettura - è che dopo il finto incontro che c’è stato ieri tra noi sindacati e il governo abbiamo deciso di proclamare in tutto il Paese oggi una giornata di prima forma di mobilitazione contro la fiducia a questo atto inaccettabile che verrà posto oggi in Parlamento e impedirà una vera discussione. Ci viene impedito il nostro mestiere, ovvero il confronto tra parti sociali sull’articolo 18. Giovedì 16 in Emilia-Romagna faremo uno sciopero di otto ore e a Bologna terremo una grande manifestazione. A Roma è confermata la manifestazione nazionale del 25 ottobre in piazza San Giovanni dove porteremo altri temi: la legge di stabilità, interventi sui comuni, sulla sanità, sugli enti locali. Abbiamo di fronte un periodo molto duro, noi siamo in pista al fianco dei lavoratori e andremo avanti».

«Il governo ha ribadito l'intenzione di procedere sui temi del lavoro senza alcuna disponibilità al confronto con il sindacato, un fatto reso ancora più evidente e grave dalla decisione di porre la questione di fiducia al Senato. Il presidio è stato convocato - spiegano Gianluca Zilocchi, Ivo Bussacchini e Stefania Bollati - dopo l'accelerazione impressa dal Governo su un tema fondamentale come quello della riforma del mercato del Lavoro, che non può esser portata avanti senza dialogo con i lavoratori. Riconfermando il giudizio negativo sull'insieme dei provvedimenti annunciati compreso il più netto dissenso rispetto a quanto il governo intende fare in materia di art.18 e di demansionamento, oltre alla mancata cancellazione delle forme precarie di accesso al lavoro, la Cgil ribadisce anche la necessità e l'urgenza di destinare maggiori risorse al finanziamento degli ammortizzatori sociali, per una loro effettiva estensione a tutti e non solo ai co.co.pro. E riafferma la necessità di estendere agli incapienti e ai pensionati gli 80 euro e di pervenire allo sblocco dei contratti per i dipendenti pubblici. Per queste ragioni la Cgil conferma la manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma, tappa fondamentale - conclude la segreteria - di un percorso di mobilitazione da sviluppare e rafforzare nel tempo. A fronte della fiducia da parte del governo è necessaria un'immediata e forte risposta dai luoghi di lavoro, attraverso ordini del giorno, fermate e scioperi aziendali con assemblee».  Al presidio di Piacenza erano presenti anche i pensionati del Direttivo Spi Cgil Piacenza e le “tute blu” del direttivo Fiom provinciale.

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