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«Senza il Pd l'Italia diventerebbe un rischio per tutta l'Europa»

Il giorno dopo il suo primo successo alla Primarie, Pierluigi Bersani incontra la stampa nazionale al settimo piano dell'Albergo Roma. «Berlusconi? Prima di passare alla democrazia bisogna fare fuori l'imperatore»

Cambiamento e rassicurazione. Su queste due parole chiave Pier Luigi Bersani lancerà la sfida per il ballottaggio alle primarie, come ha chiarito lo stesso segretario del Pd nel corso di una conferenza stampa con i media nazionali indetta all'albergo Roma il giorno dopo le primarie.«Se non ci fosse il Pd potrebbe affacciarsi il rischio di un'Italia che diventerebbe un problema per l'Europa, e non solo».

Pierluigi Bersani incontra la stampa nazionale ©ilPiacenza

«Guardo con fiducia all'appuntamento di domenica 2 dicembre, dal giorno dopo tutti insieme andremo verso le elezioni politiche. Che cosa hanno visto gli italiani in me? E' una domanda che mi sono fatto anche io, in 18 regioni su 20 c'è una maggioranza netta e chiara. Penso che gli italiani abbiano in testa, non so se riuscirò a interpretarlo, un'esigenza di cambiamento ma anche di rassicurazione. Penso che gli italiani abbiano bisogno di cambiamento e rassicurazione. Questo mi ripropongo e forse c'è qualcosa di questo nel risultato». 

«Ora che è finita la prima fase delle primarie fatemi dire una cosa: non devo fare l'avvocato di Vendola, però, continuare a descriverlo come se fosse una personalità da mettere in apprendistato è stravagante. Stiamo parlando di una persona che sta governando da anni una delle maggiori regioni italiane - dice Bersani - meglio di molti governanti delle regioni di centrodestra. Lo fa con le sue idee, che non sempre collimano con le mie, ma non ha bisogno di esami dal punto di vista della cultura di Governo»

Berlusconi o Alfano? chiedono i giornalisti in sala. «Forse finisce per essere più comodo Berlusconi, ma io spero ancora che Alfano riesca in qualche modo a costruire un'ipotesi di partecipazione, sarebbe tutta salute per il sistema. Passare a un sistema democratico comporta la certezza di aver deposto l'imperatore. E invece Berlusconi è ancora in giro e può darsi che scenda in campo. Nessuno potrebbe criticare Alfano se le loro primarie non fossero come le nostre: neanche noi in 15 giorni riusciremmo a fare una cosa perfetta. Io mi augurerei comunque prevalesse l'idea di partecipazione».

Poi liquida le critiche di Grillo alle Primarie: «Le uscite sprezzanti verso gente che si mette in fila per partecipare sono francamente incomprensibili. Iosono disponibile a discutere con il Movimento 5 Stelle dei temi originari che il movimento ha posto, come la sobrietà della politica, l'uso della rete. Questo atteggiamento di protesta generica, per dire via dall'euro, non paghiamo i debiti, è pericolosissimo, ed è pericoloso che si lasci correre una certa idea di democrazia dove chi dà indicazioni non accetta neanche una domanda».

«Grandissima soddisfazione personale e politica - commenta circa il suo primo successo alle primarie - questa cosa l'ho voluta, e vorrei ricordare che dalla nascita del Pd l'unico cambio di statuto che si è fatto è stato per fare le primarie e farle aperte. Io ho insistito anche per fare il ballottaggio, e qualcuno aveva delle remore, invece bisogna andare fino in fondo, legittimando il vincitore delle primarie con il 50% più uno».

Circa l'attuale governo afferma: «Bisogna discutere con Mario Monti su cosa possa essere il suo contributo futuro. Non vedo una personalità come Monti tornare alla Bocconi - afferma - Tuttavia una personalità così per l'Italia, penso sia meglio fuori dalla mischia». Sulla crisi, Bersani si dice in disaccordo con il presidente del Consiglio: «Non sono sicuro che il peggio sia alle spalle, vedo davanti a noi un anno molto difficile. Gli spread rimangono preoccupanti. E l'effetto sociale della crisi è molto pesante. La gente non sta pensando che il peggio stia passando: penso che il Governo debba essere in sintonia col sentimento del Paese».

Il Pd è pronto a fare le primarie per la scelta dei parlamentari? chiedono i giornalisti. «Non si può dubitare di questo, bisognerà trovare una forma sensata che metta in equilibrio la partecipazione e la formazione di gruppi equilibrati Con questo albo - ha aggiunto - abbiamo una platea di milioni di persone raggiungibili per ogni esigenza, un patrimonio di milioni di persone che potremo consultare e raggiungere per qualsiasi emergenza. Dobbiamo avere una legge elettorale che garantisca un sistema di governabilità, in questi giorni si sta ancora discutendo: confermo la volontà a raccogliere la proposta del Presidente della Repubblica, ma c'è il punto limite della governabilità: rischiamo l'osso del collo Se la prossima legislatura avremo la maggioranza - ha detto - io riproporrò il doppio turno di collegio».

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