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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Profughi, gli amministratori leghisti alzano il muro: «Mai nei nostri comuni»

«Gli amministratori leghisti hanno rifiutato e rifiuteranno categoricamente di accettare i clandestini che la prefettura sta tentando di inviare ai comuni«. Lo ha annunciato il segretario provinciale Pietro Pisani, con una rappresentativa di esponenti istituzionali del Carroccio

“Gli amministratori leghisti hanno rifiutato e rifiuteranno categoricamente di accettare i clandestini che la prefettura sta tentando di inviare ai Comuni”. Lo ha annunciato questa mattina in conferenza stampa il segretario provinciale Pietro Pisani, con una rappresentativa di esponenti istituzionali del Carroccio.

“Accettando ingressi indiscriminati lo Stato fa il gioco degli schiavisti e illude migliaia di disperati. Ma fa anche il gioco dei poteri forti e della criminalità organizzata che vogliono l’invasione per sfruttare manodopera a prezzi da fame. Il Governo sta mostrando totale incapacità”, ha detto Pisani. Da Ziano ha portato la sua testimonianza il sindaco Manuel Ghilardelli: “Non è etico da parte di uno Stato passare sopra la volontà popolare. I cittadini devono essere liberi di decidere chi accogliere e chi no. Ecco perché speriamo che la nostra raccolta firme per abolire le prefetture vada a buon fine. Sono enti inutili, al contrario delle Province, che ci hanno tolto, ma che erano democraticamente elette”. Quindi la stoccata al primo cittadino di Piacenza, Paolo Dosi: “Se Piacenza è disposta ad accogliere questi clandestini camuffati da migranti, se li tenga pure, ma il sindaco dovrà renderne conto ai cittadini”.

“Noi diciamo no, da più parti i cosiddetti ‘profughi’ sono già scappati, seminando delinquenza. E qualcuno si è pure scoperto che era fuggito dalle patrie galere di casa sua”. A Cortemaggiore l’assessore leghista Matteo Rancan ha ingaggiato un duro braccio di ferro con la prefettura per opporsi all’invio di migranti nel ‘suo’ Comune: “Volevano mandarceli nel convento francescano. Un’opera del ‘400, di inestimabile valore. Con la nostra opposizione abbiamo impedito lo scempio. Se li tenga la prefettura, magari ospitandoli nel sontuoso appartamento disponibile per le visite del presidente della Repubblica”. Rancan ha ricordato che ciascun profugo “costa alla collettività 30 euro al giorno, più una ricarica telefonica di 15 euro per chiamare casa, 2,5 euro di extra quotidiani, abbigliamento, lenzuola e assistenza sanitaria”. A questo proposito ha rimarcato che “in Africa è in atto l’emergenza Ebola e non possiamo rischiare che il virus possa essere importato nel nostro Paese. Il Senegal ha già chiuso le frontiere, il Marocco ha moltiplicato i controlli”. Il coordinatore provinciale dei giovani del Carroccio, Luca Zandonella ha replicato, dati alla mano, alle accuse del segretario Pd Gianluigi Molinari, secondo il quale a indurre gli ingressi dei profughi fu, in primis, l’ex ministro leghista Roberto Maroni. “I numeri dicono l’esatto contrario - ha sottolineato Zandonella -. Con Maroni ministro, tra il 2009 e il 2010, gli sbarchi sono calati dell’88%. E nel 2011 oltre 15mila tunisini sono stati rimpatriati. Maroni, con il caos generato dalla caduta di Gheddafi, si trovò a fronteggiare un’autentica ondata di profughi, quelli di oggi sono clandestini che si fingono tali, non a caso a malapena il 10% dei richiedenti asilo hanno i requisiti per ottenerlo”. Pisani ha precisato poi che alla guerra di Libia “la Lega si oppose strenuamente” e ha invece ricordato che “il pacifista Pd disse sì all’intervento armato, facendo così il gioco di quei poteri forti che vogliono destabilizzare l’Europa”.

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