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Profughi, Cavalli (Ln): «Basta buonismi, subito il rimpatrio. Presto interrogazione»

Dispiace che Comune, Provincia e Regione pensino a garantire una corsia preferenziale di accesso al lavoro a 118 profughi piuttosto che a migliaia di piacentini che hanno perso il lavoro»

 “Chiediamo il rimpatrio dei profughi nordafricani, unica soluzione a nostro avviso percorribile. Dispiace che  Comune, Provincia e Regione pensino a garantire una corsia preferenziale di accesso al lavoro a 118 profughi da oltre un anno mantenuti dalle pubbliche gabelle, mentre migliaia di piacentini il lavoro l’hanno già perso, senza poter contare su altrettanto zelo e attivismo da parte delle istituzioni”.

Così il consigliere regionale della Lega Nord Stefano Cavalli, dopo che gli assessori Palladini (Comune), Gallini (Provincia) e Marzocchi (Regione) hanno annunciato, nei giorni scorsi, la possibile apertura di percorsi di inserimento lavorativo per i profughi da più di un anno ospiti di 8 strutture del piacentino.  Sul tema Cavalli annuncia un’interrogazione in Regione per chiedere "quali le intenzioni sul futuro dei 118 fuggiti dalle coste nordafricane l’anno scorso" e per "sollecitarne il rimpatrio".

“Dopo aver garantito ai profughi libici vitto, alloggio, risorse per oltre un anno - dice Cavalli - ora Comune, Provincia e Regione pensano a trovar loro anche un lavoro, mentre a livello territoriale negli ultimi sette mesi sono state autorizzate oltre tre milioni e 200mila ore di cassa integrazione e a livello nazionale il tasso di disoccupazione dei nostri giovani sfiora il 35 per cento (la sofferenza occupazionale coinvolge 4,4 milioni di persone). La situazione in Libia è cambiata, l’emergenza è rientrata. Gheddafi è stato ucciso. Ora c’è un Governo fortemente caldeggiato dalla Nato, che, in mancanza di altre soluzioni, potrebbe accogliere i profughi nelle proprie basi militari”.

“Da oltre un anno i piacentini mantengono 118 profughi che le istituzioni territoriali hanno ridotto a pressoché totale inattività, dal momento che non sono state in grado di elaborare adeguati progetti per consentire loro di lavorare e di dare un contributo significativo alla vita della nostra comunità. In nome della solidarietà non si può perdere la lucidità. C’è ancora tempo per scelte oculate e più rispettose dei disoccupati piacentini. Auspichiamo pertanto che il trio di fede cattocomunista Gallini, Palladini e Marzocchi opti per il rimpatrio, unica soluzione tollerabile. Auspichiamo inoltre che la stessa sollecita e fervente mobilitazione assicurata ai profughi possa essere garantita ai nostri disoccupati, cassintegrati, lavoratori in sofferenza, che meritano rispetto e prioritaria attenzione”.

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