rotate-mobile
Politica

Proteste all’Ikea, Cavalli: «Evitare delocalizzazione aziende, la Regione intervenga»

In seguito alle proteste avvenute davanti a Ikea Stefano Cavalli segnala alla Giunta regionale il rischio di un trasferimento delle imprese

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Le proteste di alcuni facchini impiegati al deposito Ikea di Piacenza, “contro l’estromissione di 33 lavoratori” di una cooperativa, avrebbero intralciato le attività produttive e impedito l’accesso alla postazione di lavoro ad altri dipendenti che non avevano aderito alle proteste o che ne erano “completamente estranei”.

Lo segnala il consigliere Stefano Cavalli (Lega nord) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, in cui ricorda che le forze dell’ordine sarebbero state obbligate a forzare i blocchi “arbitrariamente organizzati” dal sindacato Si Cobas, da alcuni centri sociali e collettivi antagonisti.

«Il perdurare di queste proteste - stigmatizza il consigliere - potrebbe indurre le imprese a trasferirsi altrove, provocando “ripercussioni catastrofiche sull’occupazione”». Pur “solidarizzando con i lavoratori per le condizioni di lavoro in cui alcuni di loro si trovano”, Cavalli afferma che non si possono “tollerare forme di protesta violente che compromettano la produzione”.
Il consigliere chiede quindi alla Giunta se intenda intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, per garantire la continuità dell’attività produttiva e i diritti dei dipendenti che vogliono lavorare. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Proteste all’Ikea, Cavalli: «Evitare delocalizzazione aziende, la Regione intervenga»

IlPiacenza è in caricamento