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Ptcp, via libera alle derivazioni idroelettriche sugli affluenti del Nure

Le infrastrutture per la produzione di energia idroelettrica su Gramizzola e Grondana saranno inserite nel Ptcp. Foti (Pdl): "Nessun grave impatto ambientale, torrenti già compromessi". Boiardi (Nuovo Ulivo) scettico

Via libera alle derivazioni idroelettriche sugli affluenti del Nure. Le infrastrutture per la produzione di energia idroelettrica su Gramizzola e Grondana saranno dunque inserite nel Piano territoriale di coordinamento provinciale, dopo che il Consiglio provinciale di ieri pomeriggio ha respinto le osservazioni presentate a riguardo.

TORRENTI GIA' COMPROMESSI - A dare la spinta al provvedimento è stato un emendamento presentato dal consigliere di maggioranza Tommaso Foti (Popolo della Libertà), grazie al quale sarà possibile realizzare due nuove centrali idroelettriche su quei greti già compromessi dal punto di vista ambientale. «Con questo documento - spiega Foti - non cambia niente rispetto a quello previsto precedentemente, in quanto si consente così di costruire quello che altrimenti avrebbe permesso la Regione: in conformità con quanto disposto dall'articolo 100 del Ptcp due erano gli impianti e due rimangono. Prima di dare per certa la realizzazione delle centrali - aggiunge - bisogna verificare se chi ha fatto richiesta di costruirle sarà ancora intenzionato. Secondariamente, ritengo che le dimensioni degli impianti non abbiano alcun tipo di impatto ambientale poiché insistono su tratti dei corsi d'acqua già compromessi».

CRITICHE DI BOIARDI - La vana richiesta di respingere le osservazioni relative alla produzione idroelettrica sull'Appennino è stato Gianluigi Boiardi, che ha ricordato come «in due occasioni precedenti il Consiglio aveva manifestato la volontà di salvare i corsi d'acqua». A suscitare una dura reazione dell'ex presidente della Provincia è stato anche l'accoglimento, pur con parecchie astensioni, delle osservazioni sul tratto della Pedemontana che attraverserebbe il Comune di Gazzola. «Quel tracciato che il sindaco Francesconi non vuole è stato progettato in un certo modo per ragioni di sicurezza. Ignorandole, ci saranno costi per la Provincia quando si tratterà di porre mano ai danni causati da piogge e frane».

FOTOVOLTAICO - Foti, inoltre è intervenuto anche sul tema del fotovoltaico. «Penso sia un argomento importante - sostiene - anche se è una forma di energia assistita: è noto che esistano contributi per la realizzazione degli impianti. E' però giusto evitare che tutta la nostra pianura diventi una distesa di pannelli, che al contrario possono essere installati anche sui tetti dei capannoni industriali e dei condomini. Gli ambientalisti dovrebbero essere favorevoli a questo tipo di fonti alternative, ma se si vuole fare un ragionamento serio bisognerebbe cominciare a prendere in considerazione il nucleare, come si sta facendo in molte parti del mondo».

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