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Qualità della vita e raccolta differenziata bloccata, i 5 Stelle: «Non si vedono miglioramenti»

Pugni e Dagnino: «La nostra città citata come esempio negativo: i risultati in materia di raccolta differenziata ci vedono protagonisti di performance preoccupanti, tanto da meritarci la definizione di "provincia praticamente immobile da anni e senza grandi novità alle porte"»

«La pubblicazione, nei giorni scorsi, dei dati di Italia Oggi - riflettono Sergio Dagnino e Andrea Pugni, consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle - relativi alla qualità della vita nelle principali città italiane ha visto la nostra città passare dal 20esimo al 28esimo posto. Nella giornata di venerdì 30 novembre, all’Ecoforum tenutosi a Forlì - iniziativa nazionale che premia i migliori risultati conseguiti dalle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti urbani nel corso del 2017 - la città di Piacenza è stata citata come esempio negativo. I risultati in materia di raccolta differenziata ci vedono infatti protagonisti di performance davvero preoccupanti tanto da meritarci la definizione di provincia praticamente immobile da anni e senza grandi novità alle porte», si legge nel comunicato dei due consiglieri. 

«L’avvio in forma sperimentale della raccolta puntuale nella zona di Viale Dante non può certamente rappresentare il miglioramento necessario per stare al passo con le stringenti necessità in tema ambientale. Manca poco al fatidico anno 2020, quello indicato dalla Regione per la chiusura dell’inceneritore di Piacenza. Pochi ricordano che la condizione indispensabile è rappresentata dal raggiungimento del 74% di raccolta differenziata in città. Di questo passo non ce la faremo mai, siamo al 56%», continua la nota.

«Il comune di Treviso ha costituito negli anni scorsi una società (Contarina Spa) per la raccolta differenziata che ha scongiurato la creazione di un inceneritore nella zona. Il “modello Treviso” è un esempio da seguire. Attraverso una campagna martellante di sensibilizzazione, anche nelle scuole, si è arrivati a confermare l'assioma che chi meno produce rifiuti indifferenziati meno paga. Ogni famiglia ha i suoi contenitori chippati per il secco indifferenziato, per la carta e l'umido. Il 60% della tariffa è fisso, il 40% variabile a seconda del livello di non riciclabile prodotto. Il cittadino, responsabilizzato e premiato in base alla virtuosità, ha risposto alla grande. Questo è solo un esempio che anche altre città hanno seguito con le loro modalità e peculiarità. Noi no! Piacenza, in tema ambientale, ha bisogno di un urgente cambio di passo. Sembra però che non interessi a nessuno, se non quando scorrono le classifiche con i loro impietosi numeri. Oppure, tanto per fare un esempio, serve a qualcuno che l'inceneritore continui a funzionare anche dopo il 2020 continuando a bruciare materiali altamente inquinanti? Chi ha scelto questa amministrazione, lo ha fatto per un desiderio di discontinuità che, per ora (e non solo sull’ambiente), proprio non si vede», conclude il comunicato dei grillini. 

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