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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Questione Imu agricola, Pd: «Servono ulteriori correttivi»

Pd: «Gli imprenditori agricoli costretti a pagare e i proprietari di appezzamenti agricoli senza il minimo valore di mercato, rischiano di non essere in grado di sostenere una spesa illogica e dettata da tabelle stilate da burocrati romani"

Il Partito Democratico di Piacenza torna sulla questione dell'Imu agricola che tanto ha tenuto banco nei giorni scorsi.  "Riteniamo che l'intervento del Governo (ministero dell'Economia e dell'Agricoltura) all'indomani dello scatenarsi delle legittime critiche provenienti da cittadini e imprenditori abbia giustamente apportato correttivi a un decreto lacunoso. Un intervento fondamentale, ma non ancora risolutivo. La differenziazione della tassa Imu tra comuni montani, parzialmente montani e di pianura poggia ancora su evidenti anomalie che si riscontrano oggettivamente anche in molti territori del Piacentino. Comuni come Lugagnano, Pontedellolio, Vernasca, Caminata, Ziano, Castellarquato, Nibbiano e Pianello non possono essere considerati territori di pianura o in alcuni casi parzialmente montani. Gli imprenditori agricoli costretti a pagare e i proprietari di appezzamenti agricoli senza il minimo valore di mercato, rischiano di non essere in grado di sostenere una spesa illogica e dettata da tabelle stilate da burocrati romani”.

“Il Partito Democratico chiese nel 2010 ai rappresentanti dell'allora governo ed all'amministrazione provinciale di centrodestra di evitare la riclassificazione dei comuni montani ma nessuno si mosse, nel silenzio colpevole del centro destra e della Lega (verifica se era al governo), come al solito sottovalutando le conseguenze della normativa che potrà portare nel futuro a ulteriori sorprese negative. 

I criteri adottati per stilare l'elenco dei territori assoggettabili ad Imu penalizzano i territori ricadenti nelle ormai ex zone svantaggiate o parzialmente svantaggiate. Si tratta di aree in cui l'agricoltura svolge azioni importantissime: dalla conservazione del paesaggio alla gestione dei territori e prevenzione del dissesto idrogeologico. Urge una più equa imposizione fiscale che permetta di esentare le aree in cui l'attività agricola rappresenta un comparto ancora in difficoltà, non solo quelle montane individuate dall'elenco Istat. Occorre che i nostri rappresentanti nelle istituzioni, in primis in Parlamento, intervengano quanto prima per apportare ulteriori correttivi e rendere più equo questo decreto”.

Bergonzi (Pd): «Abbiamo risolto il problema per 2 comuni su 3, ma ci diamo da fare anche per gli altri»

La faticosa vicenda dell'IMU sui terreni agricoli, ha avuto delle risposte positive: come in tanti avevamo chiesto, è stato abbandonato il solo criterio altimetrico del centro comunale (poichè l'altitudine del Municipio non può essere considerato un criterio rappresentativo della effettiva situazione altimetrica dell'intero territorio comunale) e si è deciso, di fare riferimento all'elenco di Comuni stilato dall'ISTAT che individua i Comuni montani, nei quali viene prevista l'esenzione per tutti i terreni agricoli, e quelli parzialmente montani, nei quali viene prevista l'esenzione solo per i coltivatori diretti e gli imprenditori montaniagricoli a titolo principale. E' un notevole passo avanti poichè si passa dai 1.400 Comuni esentati dal pagamento della imposta applicando il criterio per fasce altimetriche, agli attuali 3.456. Per il territorio piacentino significa che sono stati esentati Bettola, Bobbio, Cortebrugnatella, Farini ed Ottone. Ma se è motivo di grande soddisfazione aver contribuito a risolvere il problema per i "territori montani", dobbiamo continuare ad impegnarci per i "Comuni Parzialmente Montani", per i quali non è prevista l'esenzione totale.

Infatti se un ottimo risultato è stato raggiunto per la montagna, non si può dire lo stesso per tanti territori collinari, già a suo tempo esentati dal pagamento della ex ICI, che sono elencati nella Circolare 14 Giugno 1993 n.9 del Ministero delle Finanze, come aree totalmente o parzialmente svantaggiate a causa di "situazioni ambientali e pedoclimatiche penalizzanti ma anche da condizioni insediative, socio-economiche e strutturali in declino". Il ruolo assunto in questi territori dall'attività agricola è anche quello di conservazione del paesaggio, di gestione dei territori e di prevenzione del dissesto idrogeologico, oltrechè quello di mantenere vivi gli insediamenti anche dove le caratteristiche strutturali, i servizi, le vie di comunicazione e gli indici socio economici, denunciano un decadimento delle comunità.

Ritenendo che non tener conto di tutto questo penalizzi questi territori, ricadenti nelle ormai ex zone svantaggiate o parzialmente svantaggiate, insieme ad un nutrito gruppo di parlamentari PD, abbiamo scritto ieri al Ministro delle Politiche Agricole On. Martina, chiedendo di rivedere i criteri che definiscono le aree esentate dal pagamento della IMU sui terreni agricoli al fine di pervenire ad una più equa imposizione fiscale che permetta di esentare oltre a quelle montane, anche le aree "totalmente o parzialmente svantaggiate" (il che, nella Provincia di Piacenza, significherebbe rendere totalmente esenti anche i Comuni di Gropparello, Pecorara, Piozzano, Rivergaro, Travo, Vernasca).

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