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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Rabuffi: «A livello nazionale servono nuove elezioni»

L’intervento del consigliere di “Piacenza in Comune” Luigi Rabuffi

«L’anno 2019 - è l’intervento del consigliere di “Piacenza in Comune” Luigi Rabuffi - è iniziato. Ed è iniziato come era finito il 2018. Abbandonati su un paio di imbarcazioni in mezzo al mare, decine di bambini, donne e uomini sono stati usati come cortina fumogena per nascondere i provvedimenti che questa maggioranza di governo sta propinando agli italiani. Per fortuna il vento della verità ha portato alla luce il trucco, ereditato dalla vecchia politica e dalla storia, di “dare in pasto” al popolo un capro espiatorio a cui addebitare tutte le nefandezze di quanto sta accadendo. 

Ma se l’economia rallenta, se lo spread aumenta al pari del debito pubblico e del costo dei mutui, se la burocrazia dilaga, se il “sommerso” e l’evasione fiscale sono addirittura premiati, se i pensionati ed i lavoratori dipendenti vengono spremuti come limoni, se si favoriscono le banche e si penalizza il terzo settore, non è certo per colpa di qualche migrante dalla faccia scura. 
La colpa è solo ed esclusivamente di quelle forze politiche che pur di spartirsi il “patrimonio” nazionale di risorse, potere e poltrone hanno deciso di convolare a nozze pur sapendo che quando un matrimonio si basa esclusivamente sull’interesse materiale non può che durare poco. 

E il tempo per questo matrimonio tra gli ex “verginei” del M5S - che mai e poi mai si sarebbero sporcati le mani con la vecchia politica - e i celoduristi ex-padani - che sino al giorno prima delle nozze flirtavano e consumavano con altri partners, sedotti e abbandonati - è a quanto pare già scaduto. Troppe le differenze. Troppi gli argomenti ignorati dentro quel contratto. Troppe le incertezze ed i cambi di rotta. E allora non resta che prenderne atto e scegliere l’opzione più coraggiosa e più onesta: la strada di nuove elezioni. Perché l’Italia ha bisogno assoluto di un governo autorevole e dalle idee chiare, che non abbia paura a confrontarsi col futuro e con il mondo. Un governo che navighi lungo una rotta certa e verso un porto sicuro. Per non fare di noi ciò che noi abbiamo fatto a quei poveri migranti. Abbandonati in mezzo al mare, in balia delle onde e soprattutto dei falsi pregiudizi». 

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