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Pd e Rabuffi: «Caruso faccia un passo indietro e si dimetta per tutelare il Comune». Bisotti: «Città umiliata»

‘ndrangheta in Emilia, il Partito Democratico e Rabuffi: «Terribile notizia l'arresto di Caruso, accuse gravi, ma rimaniamo garantisti, esprimendo però preoccupazione per la vicenda. Ora una seduta straordinaria di Consiglio per chiarire»

La notizia dell’arresto del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Caruso ha provocato un forte choc nell’ambiente politico piacentino. Uno dei primi commenti arriva dal Partito Democratico, unitamente a Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune). «Pessimo compleanno per la giunta Barbieri – intervengono Pd e Rabuffi, riferendosi al fatto che il 25 giugno di due anni fa il centrodestra vinse il ballottaggio alle Comunali nel capoluogo. Stamattina la città si è svegliata con la terribile notizia, data da giornali e telegiornali, dell’arresto del presidente del Consiglio comunale. Un ruolo così importante, tirato in ballo in un’inchiesta sulla ndrangheta, con capi d’accusa di tale gravità, è un danno all’immagine di Piacenza che, a memoria, non ha precedenti. Il gruppo consiliare del Partito Democratico, insieme a Piacenza in Comune, fedele alla linea garantista in cui fermamente crede, esprime seria preoccupazione e si augura che al più presto la vicenda sia chiarita».

«Sul piano politico – prosegue la nota dei due gruppi consiliari - memori di chi, imprudentemente, scioccamente e con arrogante veemenza si scagliò, in altre occasioni, contro gli avversari, e certi di non voler imitare questi pessimi esempi, ci limitiamo a sperare in un immediato passo indietro di Giuseppe Caruso dalle sue cariche di presidente e consigliere, a tutela sua e dell’istituzione che fino a ieri sera ha rappresentato, su cui al momento incombono nubi e interrogativi che sconquassano la quotidiana amministrazione della cosa pubblica piacentina. A tal proposito, ci pare opportuna l’immediata convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio, per un confronto collegiale sui prossimi passi concreti e per avere le dovute garanzie che nessuna azione dell’ente sia mai stata a rischio di condizionamento per le vicende oggetto di indagine».

IL SEGRETARIO PD BISOTTI: «UMILIATA LA CITTA’»

«L’arresto di Giuseppe Caruso, presidente del Consiglio comunale di Piacenza – commenta Silvio Bisotti, segretario provinciale del Pd - ed esponente di Fratelli d'Italia, su ordine della Dda di Bologna, nell'operazione Grimilde è un fatto gravissimo che umilia la nostra città e getta discredito sulla massima istituzione cittadina, il Comune. Al centro dell’inchiesta un clan della 'ndrangheta radicato in Emilia Romagna e considerato, come nel sistema “Aemilia”, parte integrante della cosca dei cutresi. Mantenendo fermo il principio della presunzione di innocenza fino a prova contraria è chiaro che, il ruolo istituzionale importante ricoperto da Caruso, risulta incompatibile con le ombre sollevate dall’inchiesta e assesta un duro colpo alla credibilità dell’Amministrazione Barbieri e della maggioranza che la sostiene oltre che, anche sul piano nazionale, su una forza politica, Fratelli d’Italia, verso la quale forse in modo troppo affrettato sono confluite personalità di spicco della politica piacentina. Al di là di facili strumentalizzazioni dobbiamo prendere atto delle macerie che il governo locale ha fatto di questa città e della debolezza del Sindaco a farvi fronte. Facciamo appello a tutte le forze sane, tante, al di là anche delle appartenenze politiche, affinché si ritrovi il senso di una comunità meritevole di una città onesta, pulita, ordinata, sicura partendo dalla consapevolezza condivisa che il caposaldo, per tutti, ma a maggior ragione per chi ricopre ruoli istituzionali deve essere, senza ombra di dubbio, il rispetto della legalità. Ciò che fino a ieri sembrava scontato ma che, purtroppo, oggi dobbiamo, nostro malgrado, riconsiderare come valore da riaffermare».

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