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Rabuffi: «Sindaco costretto ogni giorno a mediare e smentire gli attacchi dei suoi»

Il consigliere di “Piacenza in Comune” dopo l’addio del segretario comunale: «Ora tocca ripartire da zero e si avvicinano pratiche e delibere importanti»

«In merito alle valutazioni che ho espresso sulle dimissioni del segretario e direttore generale del Comune di Piacenza, leggo divertito – spiega Luigi Rabuffi, consigliere comunale di “Piacenza in Comune” - la replica stizzita - e soprattutto assente di contenuti - dei quattro capigruppo del centrodestra in Comune a Piacenza, capaci solo di accusare chi, purtroppo per loro, fotografa semplicemente l’amara realtà. Altro che complottista. Altro che libidini congetturali. Altro che inconferente giaculatoria. Il segretario e direttore generale dottor Roberto Gerardi, scelto con rapporto fiduciario dal sindaco di Piacenza non più tardi di 2 anni fa, ha deciso di andarsene in un altro ente. Punto e basta. E ciò non rappresenta una mia opinione personale, o della minoranza, bensì un dato di fatto ineluttabile».

«E bene ha fatto Gerardi, persona seria a cui rinnovo i miei più sinceri auguri di buon lavoro, ad allontanarsi da una situazione così conflittuale come l’attuale governo della città: pregno di lotte intestine, di astio reciproco e di costanti invidie. Dove il sindaco è costretto, quotidianamente, a mediare, smentire, sminuire attacchi tra esponenti della stessa maggioranza, se non addirittura dello stesso partito. In un tourbillon di accuse e controaccuse davvero imbarazzante. Di certo, se per i quattro capigruppo del centrodestra le dimissioni del direttore generale sono una cosa normale, temo che non abbiano compreso i termini di una collaborazione (ormai conclusa) che vede il direttore generale essere il più fedele collaboratore del sindaco, il vertice gestionale dell’ente, il motore delle politiche di ogni maggioranza, il garante principale della realizzazione degli obiettivi».

«Sostituirlo sarà difficilissimo. Soprattutto oggi che il Comune si accinge ad affrontare, nel merito, provvedimenti assai gravosi e faticosamente delineati (Bando Periferie, Terre Padane, Nuovo e Vecchio Ospedale, etc..). E iniziare da capo, ripartire da zero, resettare il tutto, a partire dalla struttura organizzativa dell’Ente (figlia della visione del direttore generale) sarà davvero un peso enorme sulle spalle del sindaco. Certo, nessuno su questa terra è insostituibile, e probabilmente fra qualche settimana avremo un nuovo direttore generale, ma è chiaro che trovare un altro Gerardi non sarà facile. E trovarlo a metà mandato, ancora meno…».

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